Rapporto Censis poco rassicurante, i calciatori del Celtic dal Papa, la Corte di giustizia dell’Unione Europea contro i simboli religiosi, il difficile accordo alla Cop28, attentato dell’ISIS nelle Filippine.
di Luca Bucca
– L’1 dicembre 2023 il Censis ha pubblicato il 57° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2023. Nel comunicato di presentazione gli italiani sono stati definiti «sonnambuli: ciechi dinanzi ai presagi». Nonostante un giudizio del genere non sia certo rassicurante alcuni organi di stampa hanno comunque preferito rimarcare soprattutto il dato relativo all’alta percentuale di intervistati favorevoli all’ampliamento dei cosiddetti diritti civili. La congiuntura dovrebbe però preoccupare perché, si sa, i sonnambuli possono anche sembrare svegli ma in realtà non sono coscienti e stanno dormendo. E senza dimenticare l’ammonimento evangelico, «quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso» (Mt 15,14).
– Sono tanti gli esempi sportivi in generale – e quindi anche calcistici – che testimoniano la presenza della fede anche in questo ambito dell’attività umana. Lo ha ricordato di recente Papa Francesco incontrando il 29 novembre scorso i dirigenti e i calciatori del Celtic, squadra di Glasgow fondata nel 1987 dal frate marista Fratello Walfrid e che ha sempre mantenuto una forte identità cattolica. E se lo sport è palestra di vita allora queste parole del Papa sono importanti non solo per gli atleti e non solo nel rettangolo verde: «conta di più l’esempio che date, sia vincendo che perdendo, sia dentro che fuori del campo».
– Una recente decisione della Corte di giustizia dell’Unione Europea, in un caso avvenuto in Belgio, ha ritenuto lecito da parte della pubblica amministrazione porre il divieto a una dipendente di indossare il velo islamico sul posto di lavoro. Ma la pronuncia della Corte, andando oltre il caso specifico, enuncia un principio generale dichiarando appunto possibile alla pubblica amministrazione «vietare all’insieme dei suoi dipendenti di indossare segni religiosi sul luogo di lavoro» se il divieto «viene applicato in maniera generale e indiscriminata a tutto il personale dell’amministrazione». C’è chi ha “esultato” in chiave anti-islamica, ma in realtà c’è poco da essere lieti. La pronuncia attacca evidentemente i simboli religiosi e così non vince nessuno, ma sicuramente perde la libertà religiosa. Di tutti.
– Cop28, indipendentemente da come la si pensi sull’argomento, una cosa è certa. È oggettivamente un’impresa al limite del possibile mettere davvero d’accordo Paesi industrializzati, esportatori di petrolio, Stati come la Cina nei quali vengono calpestati anche i diritti più elementari, economie emergenti, tutti portatori di interessi spesso non semplicemente diversi, ma diametralmente opposti.
– Domenica 3 dicembre un attentato dell’ISIS, durante una messa che si stava celebrando nella palestra dell’Università statale di Mindanao a Marawim, nelle Filippine, ha causato 4 morti e 50 feriti. Si tratta di uno dei tanti episodi di persecuzione contro i cristiani che si verificano ogni giorno, episodi che dovrebbero fare riflettere quanti in altre parti del mondo possono permettersi di vivere un cristianesimo “comodo” – e a volte anche tiepido – mentre c’è chi, decidendo di partecipare a una funzione religiosa, deve letteralmente e realmente mettere in conto di potere morire e dovere affrontare il martirio.
Mercoledì, 6 dicembre 2023