Episodi di reazione taciuti dalla grande stampa
Il 9 dicembre dello scorso anno si sono tenute in Venezuela le elezioni presidenziali che hanno segnato la sconfitta del COPEI, la democrazia cristiana locale guidata da Rafael Caldera, che deteneva il potere e presentava la candidatura di Lorenzo Fernández.
La Democrazia Cristiana ostentava discrete simpatie per i socialisti e i comunisti ed era sostenuta, in questo atteggiamento, da elementi dell’episcopato. Lasciava inoltre intravedere la possibilità di un ristabilimento delle relazioni diplomatiche con Cuba e del suo reinserimento nell’OSA.
Questa piattaforma politica e le voci insistenti secondo cui i comunisti avrebbero concentrato i loro suffragi sul candidato democristiano, sono state all’origine di una intensa campagna propagandistica a livello ideologico – senza cioè alcun compenso di natura partitica – svolta dalla Sociedad Venezolana de Defensa de la Tradición, Familia y Propiedad, con la diffusione della rivista Covadonga e di numerosi manifesti e volantini. L’opinione pubblica ha raccolto il grido di allarme lanciato dalla TFP venezuelana e la Democrazia Cristiana è stata sconfitta con uno scarto di 400 mila voti rispetto ad Acción Democrática, la formazione politica vincente, il cui candidato, Andres Pérez, subito dopo le elezioni ha dichiarato di non essere favorevole al regime castrista …
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Anche in Canada, e precisamente nel Québec, la Rivoluzione ha subito una significativa battuta d’arresto.
Il 29 ottobre 1973, infatti, le elezioni legislative provinciali hanno visto la vittoria schiacciante dei liberali di Robert Bourassa sul Parti Québecois di René Lévesque: i liberali hanno ottenuto 102 dei 110 seggi dell’Assemblea Nazionale del Québec.
René Lévesque, legato al Fronte di Liberazione del Québec (FLQ) e agli insegnanti e studenti del movimento studentesco locale, tentava di nascondere il suo vero programma comunista sotto vesti separatiste e proposte di natura sociale, e il gioco era sostenuto da preti cattolici che si pronunciavano a suo favore ed erano anche candidati nella sua lista.
Sono però intervenuti a smascherarlo i Pèlerins de saint Michel, più noti come Bérets Blancs, per il caratteristico basco bianco. Essi hanno diffuso milioni di circolari che dicevano chiaramente: “Non votate per René Lévesque. René Lévesque è comunista“. Il popolo del Québec, messo così sull’avviso, ha votato contro Lévesque e, non avendo alternative, ha sostenuto i liberali, anche se nelle loro file militano purtroppo molti elementi di sinistra. Ma il fatto rilevante, che deve far meditare gli stessi vincitori, è costituito dalla risposta popolare all’appello anticomunista lanciato dai Bérets Blancs, con il conseguente risveglio dell’opinione pubblica e la sua coerente e massiccia reazione.