L’opera di sensibilizzazione del mondo politico italiano sulla tragica situazione del paese mediorientale — svolta a partire dal mese di maggio del 1990 dal Comitato per la Libertà e l’Indipendenza del Libano, di Milano, dall’Associazione Libanesi Cristiani in Italia, di Roma, e dal Centro Paride Stefanini, di Venezia — ha indotto un gruppo di deputati a presentare, in sede di Commissione Esteri della Camera, una proposta di risoluzione, che giace in attesa di discussione e di approvazione. Il documento è trascritto da Camera dei Deputati. Resoconto Sommario 488. Seduta di lunedì 2 luglio 1990, Risoluzioni in Commissione, interrogazioni, interpellanze e mozioni presentate, p. III. Il titolo è redazionale.
La III Commissione,
considerando:
che il Libano è devastato da una guerra che dura ormai da 16 anni, e ha già provocato centinaia di migliaia di vittime;
che tale guerra è stata innanzitutto provocata dall’invasione di truppe straniere, e la presenza di queste è tuttora la causa principale del conflitto;
il diritto del Libano all’unità e integrità territoriale, nonché il diritto all’autodeterminazione;
il rifiuto popolare ad ogni accordo o soluzione che minacci tale unità e integrità, come è testimoniato dalle grandi manifestazioni popolari che hanno avuto luogo a partire dal dicembre 1989 alla Baabda di Beirut con la partecipazione di centinaia di migliaia di persone;
i ripetuti appelli alla pace rivolti da eminenti personalità, in primo luogo S. S. Giovanni Paolo II, e da istituzioni internazionali come l’ONU (dichiarazione del segretario generale Perez de Cuellar) e il Parlamento Europeo;
impegna il Governo:
ad assumere una iniziativa al fine di rompere il cerchio del silenzio e del disinteresse che è stato fatto calare sul Libano, e al fine soprattutto di far cessare il fuoco e riportare la pace nel Paese;
ad adoperarsi perché tale iniziativa, presso tutte le sedi internazionali, miri a salvaguardare la libertà e l’unità del Libano, nonché la possibilità per l’intera popolazione libanese di pronunciarsi sul futuro del Paese;
a rivolgere un invito in particolare al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per una iniziativa che consenta il cessate del fuoco in Libano;
a predisporre immediati aiuti assistenziali e sanitari d’urgenza in favore delle vittime del conflitto e dei loro familiari.
(7-00363) Formigoni, Sarti, Piccoli, Bianco, Orsini Bruno, Martini, Radi, Napoli.