Iniziato con un minuto di silenzio per le vittime del marxismo nel mondo, il 13º Congresso internazionale della Lega Mondiale Anticomunista, tenutosi a Ginevra nello scorso luglio, ha suscitato la reazione sdegnata de La Pravda, che il 12 agosto 1980 ha duramente attaccato la Lega organizzatrice del Congresso, accusandola di combattere “tutto ciò che è progressista” e soprattutto “il socialismo reale: il movimento comunista internazionale“. La significativa presenza, tra gli altri, di 250 delegati di altrettanti paesi del mondo, molti dei quali ancora sottoposti al giogo totalitario del marxismo.
Dal 25 al 27 luglio 1980 si è tenuto presso il Centre International de Conferences di Ginevra il 13º Congresso internazionale della World Anticommuniste League (WACL), organizzato dal capitolo Svizzero dellassociazione.
La WACL è stata fondata nel 1966 a Seul, nella Corea del Sud, da alcuni paesi del Sud Est asiatico spinti ad unirsi dalla necessità di far fronte alla minaccia comunista. Il primo congresso annuale internazionale si è tenuto a Taipei (Cina libera) nel 1967; l’ultimo, prima di Ginevra, ad Asuncion (Paraguay) nel 1979. Al paraguaiano Juan Manuel Frutoz, a Ginevra è succeduto come presidente dell’associazione, seguendo la rotazione annuale, lo svizzero Pierre Schifferli. Presidente onorario e fondatore della WACL è il dr. Ku Cheng Kang, esponente di rilievo della Cina libera, che fornisce tuttora il principale appoggio alla associazione.
La WACL studia i problemi posti dalla estensione della sovversione comunista, proponendosi la difesa della libertà e della autodeterminazione dei popoli contro la minaccia totalitaria. Questi temi sono stati trattati anche a Ginevra da illustri conferenzieri. Segnaliamo, tra le relazioni, quelle tenute dal deputato svizzero André Gautier su La democrazia svizzera; dal generale belga Robert Close, presidente della commissione per i Problemi Nazionali di Difesa su LEuropa senza difesa; dal dr. Homayoun Shah Assify, afgano, su LAfganistan oggi; dal cardinale Julio R. Rosales, arcivescovo di Cebu nelle Filippine, su Marxismo e Cristianesimo; dal prof. Jean Hoffmann, francese, su Unarma segreta del progressismo marxista: linfiltrazione delle religioni; dal colonnello francese Lechat su Strategia totale e carenze occidentali; dal prof. Ray Cline, del Center for strategic and international studies dellUniversità di Georgetown, su Orientamenti delle potenze mondiali e strategia delle alleanze; dal prof. Valentin Moroz, ucraino su I diritti delluomo in Unione Sovietica; infine, dallo scrittore francese Pierre de Villemarest su Laiuto tecnologico dell’Occidente al militarismo sovietico.
Al congresso hanno partecipato delegati ed osservatori in rappresentanza di ottantanove diversi paesi del mondo. Su invito del capitolo svizzero, esponenti di Alleanza Cattolica hanno seguito i lavori in qualità di osservatori.