La degradazione della vita nazionale procede tragicamente sotto gli occhi degli italiani tutti e, strada facendo, va rivelando sempre più la sua natura, che supera la vita politica stessa per manifestare il carattere irreligioso della sua essenza più intima.
Questo aspetto è messo in evidenza da attacchi proditori e insultanti alla religione cattolica, a reliquie venerate e a edifici di culto. Per citare soltanto gli episodi maggiori, chi non ricorda in questi ultimi anni i tentativi di distruzione della Santa Sindone, a Torino; in questi ultimi mesi l’infame mostra antireligiosa di Ferrara? Tutto questo viene artatamente taciuto e minimizzato dagli strumenti di comunicazione sociale che, mentre rivelano abilità sorprendente nel trovare i fili di ogni trama, non brillano di capacità neppure mediocre quando si tratta di collegare fatti significativi in questo senso, che vengono invece abbandonati nel mare magnum della cronaca, non interpretati e quindi votati a un rapido oblio.
Nel quadro della lotta latente contro la religione e le sue implicazioni sociali crediamo si possano inserire tre episodi minori, due dei quali ci riguardano direttamente, che onorano Alleanza Cattolica e Cristianità, in quanto le manifestano antagoniste e bersaglio delle forze anticristiane, pur non giungendo evidentemente a farci dimenticare i nostri limiti e la nostra inadeguatezza quali alfieri della causa cattolica.
Nella notte tra il 18 e 19 dicembre un gruppo socialcomunista ha rubato – la proprietà non è forse un furto? – la vettura di un militante di Alleanza Cattolica, dandola poi alle fiamme. Nella stessa notte, lo stesso gruppo ha fatto irruzione in una presunta sede milanese di Alleanza Cattolica – indicata come tale da un “bollettino di controinformazione democratica” – sorprendendo, con scritte disseminate sui muri, l’ignaro inquilino al suo ritorno.
La paternità di questi due gesti criminosi è stata rivendicata, con un comunicato-stampa telefonato all’ANSA, dai Nuclei Proletari di Militanti Antifascisti.
Circa una settimana più tardi, altri elementi socialcomunisti sono penetrati, forzando la porta, in una abitazione milanese, usuale luogo di preghiera e di studio di alcuni propagandisti delle nostre pubblicazioni. Anche questo misfatto è stato firmato da social-comunisti con un volantino, ora in possesso dell’ufficio Politico della Questura di Milano.
Pare superfluo esprimere un giudizio su gesti che da soli si qualificano. Ad abundantiam sottolineiamo soltanto come si tratti di coerenti manifestazioni pratiche di una ideologia “intrinsecamente perversa“.
In entrambi i comunicati gli emissari social-comunisti hanno tentato di coprire politicamente la vera natura del loro operato attraverso l’affermazione dell’identità tra cattolicesimo e fascismo.
Purtroppo per loro, la grossolana manovra – che ha corso anche in ambienti che pretendono a una certa rispettabilità – si è smascherata da sola e ha tradito le proprie mire sostanzialmente anticristiane.
Nel corso delle azioni criminose, infatti, sono state date alle fiamme copie dell’opera Il segreto ammirabile del santo Rosario di san Luigi Maria Grignion de Montfort, testi che illustrano la dottrina cattolica nei suoi riflessi sociali e copie del Catechismo di san Pio X, forse anche per fare posto a pubblicazioni più aggiornate e concilianti!
Avendo scelto umilmente e fermamente di militare per la causa cattolica, non ci spaventano questi ostacoli al nostro apostolato. Essi sono anzi da noi giudicati, tra l’altro, come provvidenziali occasioni per ricordare di avere anche noi parte – piccola oggi – dell’eredità che ci ha lasciato il nostro Re: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi“.