don Ernesto Zucchini, Cristianità n. 203 (1992)
Negli ultimi anni il problema delle “nuove religioni” è venuto a tal punto crescendo d’importanza da essere messo esplicitamente a tema del quarto Concistoro straordinario, tenuto in Vaticano dal 4 al 7 aprile 1991; e, nella relazione generale svolta in questa occasione, il card. Francis Arinze, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, ha affermato che “alcuni Vescovi hanno usato la parola “allarmante” per riferirsi alle attività di queste sette o movimenti. Ciò che allarma maggiormente è il fatto che un crescente numero di cattolici è attirato da questi gruppi” (La sfida delle Sette o nuovi movimenti religiosi: un approccio pastorale, del 5-4-1991, n. 1; per un’esposizione del documento e considerazioni a margine, cfr. Massimo Introvigne, “La sfida delle Sette o nuovi movimenti religiosi: un approccio pastorale”, in Cristianità, anno XIX, n. 195-196, luglio-agosto 1991).
Dal 1977, quando Alleanza Cattolica comincia a organizzare conferenze e incontri sull’argomento — con iniziale riferimento ai soli testimoni di Geova —, diverse altre organizzazioni sono nate per studiare, per capire e — se necessario — per affrontare questo problema. Fra le altre, ma con una connotazione tutta particolare, nel 1988 è nato il CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, di cui è presidente mons. Giuseppe Casale, arcivescovo di Foggia-Bovino, e direttore il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica. Il CESNUR è un organismo internazionale di studio e di ricerca, a esclusivo livello universitario, nel quale collaborano studiosi cattolici e non cattolici, riconosciuto ormai come una delle più importanti istituzioni che si interessano del fenomeno della “nuova religiosità”, tanto da essere definito “degno di nota” dal card. Francis Arinze nella citata relazione in Concistoro (n. 31). Una delle sue attività principali consiste nell’organizzazione di un seminario annuale, in cui si incontrano specialisti di diverse discipline, paesi e orientamenti. Dopo ciascun seminario il CESNUR ricava — dalle relazioni principali ulteriormente elaborate — un volume che offre abbondante materiale di informazione e di riflessione su uno dei temi chiave della “nuova religiosità”. Così, nel 1989, è stato edito il volume Lo spiritismo (Elle Di Ci, Leumann [TO]; cfr. recensione di Valter Maccantelli, in Cristianità, anno XVII, n. 174, ottobre 1989); nel 1990, I nuovi movimenti religiosi. Sette cristiane e nuovi culti (Elle Di Ci, Leumann [TO]; cfr. recensione di Corrado Gnerre, in Cristianità, anno XVIII, n. 186, ottobre 1990); e, nel 1991, il volume Le nuove rivelazioni.
Questo testo, curato come i precedenti da Massimo Introvigne, trae origine dai lavori del seminario internazionale tenuto a Foggia nel 1989 (cfr. “Nuove rivelazioni e nuove religioni”, in Cristianità, anno XVII, n. 175-176, novembre-dicembre 1989). L’opera è divisa in quattro parti, e il tema delle “nuove rivelazioni” — nuovi libri sacri, nuovi messaggi provenienti dall’aldilà o da altri mondi, le cosiddette “rivelazioni private” e così via — è affrontato da diversi e molteplici punti di vista al fine di comparare il momento fondante di molte nuove religioni seguendo la traccia proposta da Jean-François Mayer nell’introduzione (pp. 15-24).
Nella prima parte si mostra come da una nuova rivelazione e da nuovi libri sacri si giunge alla fondazione di una nuova religione o si modifica una già esistente. È il caso, descritto dallo stesso Jean-François Mayer e studiato scientificamente per la prima volta, del Pellegrinaggio di Arès (pp. 87-122). Quindi, Massimo Introvigne tratta approfonditamente della difficile problematica del “canone aperto” nel mormonismo (pp. 27-85), ed Eileen Barker si occupa per la prima volta delle rivelazioni private avvenute fra il 1984 e il 1989 all’interno della Chiesa dell’Unificazione del reverendo Sun Myung Moon; le quali, modificando profondamente l’Unificazionismo, l’hanno orientato verso attività più squisitamente religiose e meno culturali e politiche (pp. 123-143).
La seconda parte dell’opera rivolge la sua attenzione a due luoghi “privilegiati” per le nuove rivelazioni: l’Africa e il Giappone. Jack Thompson illustra l’importanza dei sogni e delle visioni nel sorgere di nuove religioni africane affrontando anche le problematiche sorte con l’attività guaritrice del vescovo cattolico, mons. Emmanuel Milingo, attualmente operante anche in Italia (pp. 147-165). Jean-Pierre Berthon aggiunge al tema generale dell’opera anche quello delle possessioni spiritiche nelle nuove religioni in Giappone, definendo queste ultime “una delle correnti principali nell’universo religioso giapponese” (pp. 167-180).
La terza parte tratta il particolare tema del rapporto fra esoterismo e nuove rivelazioni. Reender Kranenborg discute un caso olandese al confine fra spiritismo e rivelazione: quello dei gruppi che si riuniscono sotto il nome di “psicosofia” (pp. 183-213). Don Gianni Ambrosio rivolge la sua attenzione alla comunità di Damanhur — un gruppo magico, a volte frainteso e ridotto a gruppo ecologista, localizzato in Valchiusella, una vallata del Canavese fra Ivrea, Castellamonte e la Valle d’Aosta — e conclude che bisogna parlare di autorivelazione dell’uomo, il quale deve crescere fino a ritornare ciò che era all’inizio, “la minore delle Divinità”, piuttosto che di rivelazione nuova (pp. 215-225).
La quarta parte è dedicata alla valutazione cattolica delle nuove rivelazioni e delle nuove religioni e alle problematiche pastorali e teologiche da esse poste. Elisabeth Peter, del Pontificio Consiglio per il Dialogo con i non credenti, espone il pensiero del dicastero vaticano, riassumendo i punti salienti del documento Il fenomeno delle sette o nuovi movimenti religiosi: sfida pastorale, del 2 maggio 1986 (pp. 229-237). Teresa Gonçalves, del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, illustra l’attività e la finalità di questo dicastero vaticano e riassume i documenti che i diversi episcopati hanno pubblicato in tema di nuove religioni (pp. 239-249). Il volume si chiude con uno studio di don Pietro Cantoni, del clero di Massa Carrara-Pontremoli, sui criteri di discernimento in materia di rivelazioni private che anche oggi pongono problemi non piccoli alla Chiesa e ai suoi Pastori (pp. 251-273).
L’importanza del tema affrontato nel volume non può essere sottovalutata. Quanti, a vario titolo, sono interessati alle nuove religioni potranno trovare informazioni inedite e soprattutto aggiornate: in particolare i saggi di Massimo Introvigne sul mormonismo, e di Eileen Barker sulla Chiesa dell’Unificazione — attenti alle tensioni che hanno attraversato i due movimenti negli ultimissimi anni — mostrano come molta letteratura su questi gruppi sia datata e debba essere riveduta. Per altri movimenti in crescita, Damanhur, la Psicosofia, il Pellegrinaggio di Arès, l’opera offre i primi studi di carattere scientifico. Inoltre non interessa soltanto gli specialisti di nuove religioni: i criteri proposti per l’esame degli elementi di rivelazione nell’esperienza religiosa — in particolare nella presentazione di mons. Giuseppe Casale (pp. 7-13) e nel contributo conclusivo di don Pietro Cantoni — sono preziosi per comprendere e per valutare tensioni e fermenti oggi molto più frequenti di quanto non si creda anche nell’ambito della Chiesa cattolica. Infatti, sono moltissime le persone affascinate da messaggi di veggenti, da rivelazioni private, da apparizioni “nuove” o non “riconosciute” della Madonna, del Signore Gesù e dei santi; per contro, non sono molti gli studi nei quali questi fenomeni vengano trattati in modo serio e pacato. Senza affrontare direttamente nessun caso controverso, l’opera — a chi la legga in questa prospettiva — offre criteri di giudizio e indicazioni prudenziali assai utili per esaminare avvenimenti o fenomeni che possono facilmente turbare o perfino disorientare.
Ernesto Zucchini