Il 13 gennaio 2004 è deceduto a Madrid, in Spagna, Rafael Gambra Ciudad, pensatore tradizionalista e professore di filosofia.
Nato nella stessa città il 21 luglio 1920 da una famiglia originaria della valle del Roncal, in Navarra, quando scoppia la guerra civile (1936-1939), si arruola nei tercios di Navarra, nei quali guadagna il grado di ufficiale e diverse decorazioni. Finita la guerra studia Lettere e Filosofia all’università di Madrid e nel 1942, in soli tre anni, consegue la licenza. Dal 1943 comincia a insegnare Filosofia, prima, per undici anni, a Pamplona, poi nella stessa Madrid, nella cui università si addottora in Filosofia nel 1945 con una tesi su La interpretación materialista de la historia. Una investigación social-histórica a la luz de la filosofía actual (Instituto Balmes de Sociología del CSIC, Madrid 1946).
Il suo contributo di pensiero è esposto in volumi, in studi pubblicati su riviste e in articoli per la stampa quotidiana. Fra le diverse opere si segnalano, oltre la tesi già citata, La primera guerra civil de España (1821-23). Historia y meditación de una lucha olvidada, con introduzione di José María Pemán (1897-1981) (Escelicer, Madrid 1950); La monarquía social y representativa en el pensamiento tradicional (Rialp, Madrid 1955); Eso que llaman Estado, con prefazione di Francisco Elías de Tejada y Spínola (1917-1978) (Ediciones Montejurra, Madrid 1958); Historia sencilla de la Filosofía (Rialp, Madrid 1961), Curso elemental de Filosofía (Anaya, Madrid 1962), La unidad religiosa y el derrotismo católico. Estudio sobre el principio religioso de las sociedades históricas y en particular sobre el catolicismo en la nacionalidad española (Editorial Católica Española, Siviglia 1965); El silencio de Dios, con prefazione di Gustave Thibon (1903-2001) (Prensa Española, Madrid 1968); Tradición o mimetismo. La encrucijada política del presente (Instituto de Estudios Políticos, Madrid 1976); El lenguaje y los mitos (Speiro, Madrid 1983); La cristianización de América (Editorial Mapfre, Madrid 1992); e, con altri, Historia de la filosofía y de las ciencias (Euramérica, Madrid 1967). Ha collaborato a numerose riviste come Arbor, Revista Internacional de Sociología, Revista de Filosofía, Nuestro Tiempo, Atlántida, Verbo, Ecrits de Paris, Ateneo, Indice, La Estafeta Literaria, Cristiandad, La Table Ronde, Catolicismo, Reconquista e Mikael. Di lui in Cristianità si può leggere Il tema dell’insegnamento e la “rivoluzione culturale” (anno II, n. 5, maggio-giugno 1974, pp. 3-4). Numerosissimi, poi, sono gli articoli pubblicati su quotidiani come ABC, Nuevo Diario, El Alcázar, El Pensamiento Navarro, Diario de Navarra e La Voz de España.
Al suo pensiero sono state dedicate due opere: la prima è Comunidad humana y tradición política. Liber amicorum de Rafael Gambra (Actas Editorial, Madrid 1998), curata da Miguel Ayuso Torres e prefazionata di Ignacio Hernando de Larramendi y Montiano (1921-2001); la seconda, dello stesso Ayuso Torres, è Koinós. El pensamiento político de Rafael Gambra (Speiro, Madrid 1998).
“Tutta l’opera di Gambra — scrive Ayuso Torres (Rafael Gambra en el pensamiento tradicional español, in Comunidad humana y tradición política. Liber amicorum de Rafael Gambra, cit., pp. 19-33 [p. 27]) — partecipa, in misura maggiore o minore, e in connessione sia diretta che indiretta, della comprensione ultima e del rifiuto radicale di quanto ha congetturato la civiltà razionalista e del suo nucleo teoretico. Così, ha dedicato una buona parte delle sue fatiche a descrivere quanto di letale è presente nel razionalismo e a ricuperare l’autentico vigore umano che si produce quando giungiamo a liberarci della sua influenza”.
Per questo lo ricordiamo come maestro e testimone.