Il 24 novembre 2009 è morto a Padova il professor Francesco Vittore Gentile.
Nato a Milano il 26 luglio 1936 da genitori giuliano-dalmati e trasferitosi con la famiglia nel 1939 a Padova — dove il padre Marino (1906-1991), normalista di Pisa e accademico dei Lincei, insegna presso la Facoltà di Filosofia —, si laurea in Giurisprudenza cum laude nel 1958 presso l’ateneo patavino. Ottenuta l’abilitazione alla libera docenza, nel 1966 intraprende una carriera accademica quarantennale nel corso della quale insegna Dottrine Sociali, Storia delle Dottrine Politiche, Filosofia della Politica, Filosofia del Diritto, Storia delle Dottrine Politiche, Teoria Generale del Diritto, Metodologia della Scienza Giuridica, Diritti Umani e Diritto Pubblico Generale nelle università di Trento, Perugia, Padova, Napoli, Catanzaro, Casamassima, in provincia di Bari, Udine e Innsbruck, nonché nell’Istituto di Diritto Canonico San Pio X dello Studium Generale Marcianum di Venezia. Insegna altresì all’Accademia Militare di Modena e, come visiting professor, all’Università Nazionale della Somalia di Mogadiscio, all’Universidad Católica Argentina Santa María de los Buenos Aires, all’Universidad Católica de Uruguay di Montevideo e all’Universidad Central de Venezuela di Caracas. Preside della Facoltà di Giurisprudenza a Padova dal 1989 al 1995 e dal 2001 al 2007, dirige l’Istituto di Filosofia del Diritto e Diritto Comparato nel medesimo ateneo dal 1987 al 1997 e il Dipartimento di Storia e Filosofia del Diritto e Diritto Canonico dal 1997 al 2001. Nel 2004 è nominato direttore della Scuola di Dottorato in Giurisprudenza. È academico honorario extranjero della Real Academia de Jurisprudencia y Legislatión de España, dell’Académie Montesquieu di Bordeaux, in Francia, e della Central European Academy of Science and Art di Timisoara, in Romania.
Accanto all’intensa attività accademica, per la quale riceve riconoscimenti in Europa e nel mondo, si prodiga a favore di numerose istituzioni culturali e artistiche della propria regione: fondatore e membro del consiglio di amministrazione de I Solisti Veneti nel 1960 e dell’Orchestra di Padova e del Veneto a partire dal 1964, è pure membro del consiglio direttivo della Biennale di Venezia dal 1993 al 1998 e socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Con la moglie, dottoressa Anna Lisa Zaccaria, costituisce la Fondazione Gentile, con lo scopo di “conservare, rinnovandolo, il retaggio umanistico della metafisica classica, nella storia e nella giurisprudenza, nell’arte e nella tecnica contemporanee”.
Prende anche parte alla vita istituzionale e politica cittadina e nazionale: nel 1994 è nel Comitato di studio sulle Riforme Istituzionali, Elettorali e Costituzionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri; dal 1996 al 1998 nel Gruppo di studio per la Riforma dello Statuto della Regione Lombardia; dal 1999 al 2001 nel Gruppo di studio per la Riforma dello Statuto della Regione Calabria e nel 2002 fa parte della Commissione per l’Attuazione dello Statuto della Corte Penale Internazionale del Ministero della Giustizia. È consigliere comunale di Padova dal 1995 al 1999.
Vastissima la produzione intellettuale. Fra le opere principali, Intelligenza politica e ragion di Stato (Giuffrè, Milano 1982, 1984); Ordinamento giuridico tra virtualità e realtà (Cedam, Padova 2001, 2005); Politica aut/et statistica. Prolegomeni di una teoria generale dell’ordinamento politico (Giuffrè, Milano 2003); Filosofia del diritto. Le lezioni del quarantesimo anno raccolte dagli allievi (Cedam, Padova 2006) e, da ultimo, Legalità giustizia giustificazione (Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2008).
Lucido critico delle cosiddette “geometrie legali”, che, muovendo dalla convenzione dello stato di natura, in cui l’uomo è nemico al proprio simile, riducono operativamente l’ordinamento giuridico a mera tecnica di controllo sociale, alla scuola della tradizione classica e cristiana individua nell’autonomia personale la ragione d’essere dell’“ordinamento delle relazioni intersoggettive”. Con tale espressione intende riferirsi all’attitudine dell’uomo al riconoscimento del bene e quindi alla sua capacità di autoregolamentazione, al “[…] modo di essere del soggetto umano; ciò che ne fa una persona, designandone l’intelligenza di ciò che è, che è reale, che è veramente, e per ciò naturalmente capace di comunicare, ciascun con gli altri, condividendola” (Ordinamento giuridico tra virtualità e realtà, Cedam 2001, p. 40).
Di fronte a un uomo libero, cioè padrone di sé, secondo una definizione che si ritrova in Platone (427-347 a.C.) e in san Tommaso d’Aquino (1225 ca.-1274), la funzione dell’ordinamento — che pure, accanto alla componente di comunicazione non potrà mai escludere quella del controllo — si rivelerà, allora, essere precipuamente una diakonía, cioè un servizio, non già “[…] del Leviatano, mostruoso “dio mortale” di hobbessiana memoria, ma al servizio di quella straordinaria creatura a cui il Creatore non ha plasmato soltanto il corpo materiale ma con l’anima ha infuso il suo Spirito” (ibid., p. 65).
In numerose occasioni ha partecipato a convegni promossi da Alleanza Cattolica: Dalla Rivoluzione di Ottobre al crollo del Muro: ascesa, caduta e metamorfosi del socialcomunismo, svoltosi a Milano il 27 ottobre 1996; Patria, Nazione, Etnia e Popolo. Una ricerca sui possibili titolari di sovranità. I fatti e la loro organizzazione, svoltosi a Bergamo il 20 aprile 1997; 1948-1998. Cinquant’anni di Repubblica fra le elezioni del 18 aprile, la trasformazione del PCI in PDS e la scomparsa della DC. La cultura politica italiana verso il terzo millennio, svoltosi a Milano il 18 aprile 1998; e Dalla “cristianità perduta” alla “nuova evangelizzazione”. Origini e problemi della presenza dei cattolici nella storia politica italiana, svoltosi a Milano il 6 novembre 1999.