Da ACS del 06/06/2022
Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) è profondamente sconvolta dall’orribile attacco sferrato contro la chiesa cattolica di San Francesco Saverio a Owo, Stato di Ondo, nel sud-ovest della Nigeria, un’area che finora non era stata colpita dalle stesse violenze che affliggono il Nord e la Middle Belt. Il massacro, avvenuto durante le celebrazioni della solennità di Pentecoste di ieri 5 giugno, ha causato la morte di oltre 50 persone, anche bambini. La fondazione pontificia si unisce in preghiera per le vittime, i feriti, le loro famiglie e l’intera comunità cattolica di Ondo.
«È la domenica di Pentecoste, il momento in cui ogni cattolico dovrebbe essere in chiesa per commemorare la solennità. È così triste dire che, mentre si svolgeva la Santa Messa, uomini di origine sconosciuta, armati di pistole, hanno attaccato la chiesa cattolica di San Francesco Saverio», ha affermato in una nota inviata ad ACS don Augustine Ikwu, direttore delle comunicazioni della diocesi di Ondo. «L’identità degli autori rimane sconosciuta. L’evento ha devastato la comunità», ha aggiunto. «Tutti i sacerdoti della parrocchia sono al sicuro e nessuno è stato rapito», comunica don Ikwu, dimostrando l’infondatezza di alcune voci circolate sui social. «Il vescovo fa appello affinché manteniamo la calma, rispettiamo la legge e preghiamo affinché la pace e la normalità tornino nella nostra comunità, nello Stato e nel Paese», conclude don Ikwu.
ACS stigmatizza questa ulteriore manifestazione di violenza, ennesimo atto terroristico contro i cristiani in territorio nigeriano. Delinquenza e rapimenti, pur interessando tutti i gruppi etnici e religiosi della nazione, negli ultimi decenni hanno avuto a oggetto soprattutto la comunità cristiana, colpita da gravi e ripetuti attacchi.
La scorsa settimana ACS ha organizzato una conferenza stampa alla quale ha partecipato mons. Matthew Man-Oso Ndagoso, arcivescovo di Kaduna, per denunciare l’insicurezza e la violenza in Nigeria. L’arcivescovo Matthew ha affermato chiaramente: «Il governo ci ha completamente deluso; è l’assenza di un buon governo che sta causando questo. Banditi, Boko Haram, rapimenti, questi sono tutti sintomi di ingiustizia, della corruzione che c’è nel sistema. A meno che non si riesca ad arrivare alla radice del problema, combatteremo una battaglia persa». Nonostante il problema sia prevalentemente interno, secondo l’arcivescovo anche l’Occidente ha le proprie responsabilità. «Bisogna essere in due per ballare il tango. I nostri leader preparano i nostri soldi e li portano in Occidente, in Svizzera, Parigi, Londra, Francoforte. Se l’Occidente non accettasse i loro soldi, li lascerebbero a casa. I governi occidentali collaborano con i nostri leader».
Aiuto alla Chiesa che Soffre fa appello a tutti i leader politici e religiosi del mondo affinché condannino fermamente ed esplicitamente questo ennesimo, barbaro attacco terroristico, e chiede alle autorità locali di impegnarsi per garantire la pubblica sicurezza, in particolare quella delle vulnerabili e indifese comunità cristiane.