Una serie su Gesù, la trasferta russa di Jorit, chi si congratula con Putin
di Luca Bucca
– Dal 4 marzo, per la prima volta in Italia, TV2000 sta trasmettendo la serie TV sulla vita di Gesù The Chosen: finanziata tramite crowdfunding, è prodotta dalla Angel Studios, distributrice negli Stati Uniti anche del film Sound of freedom, nelle sale italiane dal 19 febbraio grazie alla distribuzione della Dominus Production. Cambi canale chi cerca la trasposizione senza aggiunte alla lettera del Vangelo, precisione storica e tratti somatici degli attori fedeli a quelli degli israeliani di 2000 anni fa. Tutti gli altri potranno apprezzare un prodotto che può fare bene all’anima, a patto di tenere in considerazione la premessa posta all’inizio del primo episodio: «The Chosen è basato sulle storie vere dei Vangeli di Gesù Cristo. Alcuni luoghi o sequenze temporali sono stati uniti o tagliati. I retroscena e alcuni personaggi o dialoghi sono stati aggiunti. Tuttavia, tutti i contesti biblici o storici e qualsiasi fantasia artistica sono ideati per sostenere la verità e l’intenzione delle Scritture. Gli spettatori sono incoraggiati a leggere i Vangeli».
– Lo street artist italiano Jorit, dopo avere partecipato al Festival Mondiale della Gioventù, promosso da Vladimir Putin e tenutosi a Sochi dall’1 al 7 marzo scorsi, nell’ultima settimana ha più volte difeso attraverso i social e in programmi televisivi la sua posizione e la sua richiesta di un selfie con il presidente russo che ha destato parecchio scalpore. In sintesi il suo pensiero è che «se Putin è il mostro, noi occidentali appartenenti alla Nato siamo ugualmente mostri». A Jorit probabilmente sfugge un particolare non secondario e che fa la differenza: a parti invertite, un artista russo che fosse andato in Occidente a fare e dire, anche nei giorni successivi, quello che lui ha fatto in Russia, di ritorno in patria, non avrebbe ottenuto “ospitate” in TV, ma avrebbe dovuto temere seriamente per la propria incolumità.
– Dopo la rielezione di Vladimir Putin a presidente della Russia tra i primi a congratularsi figurano il presidente venezuelano Nicolas Maduro, che lo ha definito «fratello maggiore», Kim Yong-Un dalla Corea del Nord, Xi Jinping dalla Cina e Ebrahim Raisi dall’Iran. Congratulazioni sono giunte anche da Cuba, Nicaragua, Bolivia e Honduras. La saggezza popolare insegna che “chi si assomiglia si piglia”.
Mercoledì, 20 marzo 2024