Un dono straordinario è stato fatto dall’Albania all’Italia: un gruppo di medici e di personale infermieristico albanesi è arrivato in Italia per aiutare il nostro Paese a combattere contro il Coronavirus, che ha già provocato più di 10.000 morti e ancora non è stato debellato.
Chi conosce l’Albania e un poco della sua storia ha immediatamente colto nel generoso gesto una riaffermazione del carattere autentico del popolo albanese, fatto di lealtà, generosità e capacità di combattere con grande valore.
Il ringraziamento dell’Italia alle autorità e a tutta l’Albania non può non portare anche al ricordo dell’eccezionale difesa della civiltà occidentale – e in primis dell’Italia – fatta dagli albanesi quando, alla fine del Medioevo, un enorme esercito turco, dopo aver conquistato Costantinopoli, si diresse verso Occidente per conquistare Roma, ma si infranse, nonostante reiterati tentativi, sulle montagne dell’Albania, dove grandi guerrieri combatterono fino alla morte, condotti dal loro Capo, il principe Giorgio Castriota – detto Skanderbeg – l’eroe nazionale albanese (1405-1468).
L’Albania porta nel nome il significato di “paese delle aquile” e la bandiera albanese con l’aquila bicipite ricorda gli imperi di Oriente e di Occidente.
Questi pochi cenni, rivolti a quella maggioranza di italiani che conosce solo superficialmente l’Albania, vogliono solo indicare quanto sia doveroso il ringraziamento dell’Italia.
Stiamo combattendo una guerra contro un nemico – un virus – che sembra per certi versi quasi invincibile: il sentire al nostro fianco anche l’Albania è, oltre che un concreto aiuto, anche un segno spirituale e augurale di sicura vittoria.
Alleanza Cattolica
Roma, 1 aprile 2020
Beato Anacleto Gonzalez Flores (1899-1927), Padre di famiglia, martire