
Da Avvenire del 03/11/2019. Foto redazionale
Washington
Quattordici senatori repubblicani hanno presentato a Washington un disegno di legge per vietare gli aborti di bambini portatori della sindrome di Down. Il «Down syndrome discrimination by abortion prohibition act» intende contrastare la tendenza sempre più diffusa anche negli Usa di selezionare i nascituri sulla base dei loro difetti genetici scoperti con la diagnostica prenatale che sulla Trisomia 21 ha ormai percentuali di precisione elevatissime. Stime citate dai senatori proponenti – spalleggiati dalla rete associativa pro life che fa capo all’annuale Marcia per la Vita nella capitale – parlano di due terzi dei feti Down abortiti. L’obiettivo è introdurre un bando federale su questo specifico tipo di aborti selettivi per contrastare la corrente politica e d’opinione diametralmente opposta che vorrebbe invece facilitare le procedure abortive in caso di Trisomia 21 per eradicare l’anomalia, ereditaria, eliminandone i portatori, come si sono ripromesse di fare le autorità islandesi e danesi con la diffusione a tappeto del test Nipt ( Non invasive prenatal test,disponibile anche in Italia) che con un semplice esame del sangue consente di individuare la Sindrome di Down. Negli Stati Uniti dalla sentenza «Roe vs Wade» con la quale il 22 gennaio 1973 la Corte suprema legalizzò l’aborto a livello federale si sono registrati 58 milioni di aborti, ma la tendenza – comune a quasi tutto l’Occidente – è di un marcato calo negli ultimi anni per effetto dell’uso delle «pillole dei giorni dopo».