Per fare fronte al fenomeno dei Testimoni di Geova, che specialmente nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia raccolgono consensi sempre più ampi, Alleanza Cattolica, il circolo culturale «S. Tommaso d’Aquino» di Palermo e il settimanale diocesano di Agrigento L’Amico del Popolo hanno organizzato un convegno regionale mirante a porre un argine all’errore geovistico anche attraverso una sempre più incisiva diffusione della cultura cattolica.
Studiata in un convegno promosso anche da Alleanza Cattolica
«Una presenza settaria in Sicilia: il geovismo»
Un pubblico attento, interessato e molto numeroso ha gremito per tutta la giornata di sabato 21 gennaio 1984 la sala della chiesa di Santa Ninfa ai Crociferi, a Palermo, rispondendo all’invito che Alleanza Cattolica, insieme al circolo culturale «S. Tommaso d’Aquino» e al settimanale diocesano di Agrigento L’Amico del Popolo, aveva rivolto alle varie realtà del mondo cattolico dell’isola per fare fronte al dilagante proselitismo della setta dei Testimoni di Geova, promuovendo un convegno dal titolo: Una presenza settaria in Sicilia: il geovismo.
Il convegno ha ricevuto la benedizione e l’attenta solidarietà di S.E. il cardinale Pietro Palazzini, prefetto della Sacra Congregazione per le Cause dei Santi, di S.E. mons. Emanuele Romano, vescovo di Trapani, di S.E. mons. Giuseppe Malandrino, vescovo di Acireale, di S.E. mons. Luigi Bommarito, vescovo di Agrigento, di S.E. mons. Ercole Lupinacci, vescovo di Piana degli Albanesi, di S.E. mons. Arrigo Pintonello, arcivescovo ordinario militare onorario, nonché l’adesione di numerosi sacerdoti, studiosi del geovismo, tra i quali padre Nicola Tornese S.J., di Napoli, e don Tommaso Conticchio, di Bari.
Altamente qualificante e significativa è stata la presenza, per l’intero svolgimento dei lavori, di S.E. mons. Giuseppe Petralia, vescovo già di Agrigento, il quale ha onorato quanto illuminato con i suoi interventi la giornata di studi.
L’avv. Francesco Maria Muscolino, presidente del circolo culturale S. Tommaso d’Aquino», ha introdotto e diretto i lavori nella mattinata, descrivendo le proporzioni del fenomeno settario in Sicilia, e in particolare a Palermo, e ribadendo la urgenza e la necessita, già sottolineata da mons. Petralia, di un ritorno alla integrale dottrina cattolica, attraverso un’opera apologetica e se necessario positivamente polemica, in conformità con le migliori tradizioni culturali dell’isola.
L’ing. Benito Macchiarola, responsabile di Alleanza Cattolica in Sicilia, ha voluto porgere ai convenuti il saluto dell’associazione, spiegando le motivazioni che hanno indotto la stessa a interessarsi di una realtà tanto trascurata quanto pericolosa quale è quella delle sette in genere e dei Testimoni di Geova in particolare. Egli ha inserito tale fenomeno all’interno della più ampia prospettiva costituita dall’aggressione che le forze della Rivoluzione anti-cristiana già dal tempo del Rinascimento neo-pagano e della Riforma luterana hanno sferrato contro la Chiesa cattolica e la civiltà cristiana.
Mons. Domenico De Gregorio, direttore del settimanale cattolico della diocesi di Agrigento L’Amico del Popolo, ha poi ripercorso le tappe più importanti della storia della setta, dal 1872, anno della sua nascita, fino ai nostri giorni, mostrandone le contraddizioni e la struttura interna, nonché la totale ignoranza biblica ed esegetica del fondatore e dei vari presidenti della Società Torre di Guardia.
Ha concluso la mattinata l’intervento di fra’ Tommaso Maria di Gesù, dei frati minori rinnovati, che si è soffermato sulle gravi negazioni del geovismo, e in speciale modo su quelle relative alla divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, verità particolarmente osteggiata dai vari settari di ogni tempo e specialmente dai geovisti.
I lavori pomeridiani sono stati diretti dal prof. Eugenio Guccione, docente di storia delle dottrine politiche presso la facoltà di scienze politiche della università di Palermo, che ha voluto ringraziare Alleanza Cattolica per l’opera di chiarificazione dottrinale che da anni svolge in tutta Italia e per l’iniziativa del convegno palermitano. Ha poi presentato don Ernesto Zucchini, del clero di Apuania, il cui intervento si è incentrato su «la storia della salvezza secondo il geovismo ovvero l’ideologia geovista»: tale ideologia è caratterizzata da elementi di razionalismo, che stabilisce il numero chiuso del «regno dei cieli» e offre «paradiso terrestre» ai non unti, ed è somma di errori antichi e di vecchie eresie. Don Zucchini ha inoltre avuto modo di mostrare come il geovismo, essendo utopia e menzogna, non può non essere totalitarismo radicalmente anticristiano.
La signorina Letizia Russo ha quindi trattato il tema del sangue e delle trasfusioni nella Bibbia, tema reso di particolare interesse anche da una recente vicenda giudiziaria, nata dalla tragica conseguenza della dottrina sul rapporto anima-sangue, così come è professata dai Testimoni di Geova sulla base di una abnorme lettura scritturale.
Testimonianze del dolore per tante vittime del geovismo e senso di liberazione per avere abbandonato la organizzazione geovistica, sono stati offerti da tre ex appartenenti alla setta, i quali, nel soffermarsi sulle proprie personali vicende, hanno avuto modo di mostrare come siano i più deboli a cadere nelle trappole costituite da suggestioni psicologiche, da un nuovo manicheismo e da sentimenti di odio per tutti i non iniziati e, soprattutto, non iniziabili. Il signor Diego Anzalone e le signore Rosalba Giambra e Rosa Geraci hanno concluso invitando il mondo cattolico a prestare ascolto alle invocazioni di aiuto che l’umanità contemporanea, indebolita nella morale e nella fede, e quindi facile preda di ogni miraggio, lancia a chi deve porgere la verità integrale per mandato divino.
Infine, è stato compito del dott. Alberto Maira inquadrare il fenomeno geovistico nell’ottica più ampia della crisi del mondo moderno, di quel mondo – ha detto il relatore – che ha cominciato col rifiutare prima la Chiesa, poi Nostro Signore Gesù Cristo e, infine, è venuto negando la stessa esistenza di Dio e così costruendo una piovra tentacolare, totalitaria e asfissiante, che genera «salvatori» dalle mani insanguinate, «liberatori» che si rivelano oppressori, multinazionali dalla truffa anche religiosa, all’interno delle quali i Testimoni di Geova, pure non essendo soli, cominciano a ricoprire una importanza sempre meno trascurabile.
La battaglia contro il geovismo – ha concluso l’oratore – non è dunque scindibile da quella più grande contro il processo rivoluzionario che corrode da secoli l’Occidente cristiano, quindi contro ogni inquinamento della dottrina di Nostro Signore Gesù Cristo, contro l’ugualitarismo e la sensualità, da condurre nello spirito cattolico che ha caratterizzato l’intera giornata di studio.