Figlia di un notaio, nacque a Bologna nel 1472. Fin da giovane manifestò il proposito di fare voto di verginità, ma la madre la spinse al matrimonio (a proposito: ma non si dice sempre che «in quei tempi» le donne erano obbligate a farsi monache? Ecco un caso opposto). Sposò così, diciassettenne, un quarantenne, Benedetto Dall’Olio, o Duglioli; qualche biografo ha scritto che si mantenne vergine, ma della cosa non si ha affatto certezza, né, a dir la verità, ci sembra questione importante. Sicuro è invece che il matrimonio durò una trentina di anni e fu esemplare per l’unione e la concordia dei coniugi. Esemplare, per condotta di vita e devozione, fu anche il resto della sua vita da vedova. Morì nel 1520 e fu sepolta a Bologna nella chiesa di San Giovanni in Monte. Purtroppo i suoi primi biografi aggiunsero a questa vita molti elementi leggendari, facendola addirittura figlia del sultano turco Maometto II [1432-1481]. I contemporanei, invece, colsero proprio questa esemplarità di vita cristiana nella quotidianità, accompagnata, indubbiamente, da doni straordinari della grazia. Perfino un impenitente come l’Aretino fu colpito dalla devozione popolare intorno al suo sepolcro. Più tardi si occupò della Duglioli il cardinal [Prospero] Lambertini [1685-1758] (poi papa Benedetto XIV [1740-1758]). Nel 1828 il culto venne formalmente confermato da papa Leone XII [1823-1829]. Il suo esempio ci ripropone la possibilità di perseguire un altissimo cammino di santità sia nello stato matrimoniale che in quello vedovile. E proprio alle vedove cristiane va la nostra riflessione di oggi: a quelle donne che, come ha scritto Jean Madiran [1920-2013], sono troppo spesso disprezzate dai «tecnici nichelati della pastorale moderna». A quelle vedove, magari vecchie e stanche, che nei mesi mariani, non poche volte anche senza il sacerdote, sono in chiesa a recitare il rosario e i vespri, guardie d’onore della Vergine che un tempo fu vecchia anche lei in Efeso.
Marco Tangheroni,
Cammei di santità. Tra memoria e attesa,
Pacini, Pisa 2005, pp. 42-43
[themeone_spacer height=”40px” class=””]