Categoria:Saggi
Autore:Marinellys Tremamunno
Pagine: 144
Prezzo: € 14,00
Anno: 2019
Editore:Infinito Edizioni, Formigine (MO)
ISBN: 8868613530
L’autrice è una giornalista venezuelana non gradita al regime e quindi oggi residente in Italia. Nel libro raccoglie alcune interviste a ecclesiastici incontrati a Roma durante la visita ad limina al Santo Padre nel luglio 2018, oltre a due brevi saggi introduttivi: un invito a considerare la persecuzione religiosa in atto nel Paese di Alessandro Monteduro, direttore della Fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, e una sintesi storico-sociale di Asdrúbal Aguiar, storico e membro della Reale Accademia ispano-americana di Spagna delle Scienze, delle Arti e delle Lettere.
In evidenza viene posto il devastante sistema politico instaurato da Hugo Rafael Chávez Frías (1954-2013), presidente del Paese sudamericano dal 1999 alla morte, nel 2013, e proseguito da Nicolás Maduro Moros, che ha portato a «una sorta di forma postmoderna e atipica di dittatura personale», tanto che, sottolinea Aguiar, «ho avvertito i vescovi che tale categoria, quella del cosiddetto Socialismo del XXI Secolo, è l’origine della nostra tragedia». Infatti il sistema comunista, rivelatosi fallimentare in tutto il mondo, in Venezuela viene ancora sostenuto convintamente.
Nel Paese oggi manca tutto: cibo, medicine, lavoro, carburante, mezzi di trasporto. La moneta non ha più alcun valore, avendo subito un’inflazione del 2.735% nel 2017. Le cose sono poi ulteriormente peggiorate, fino ad arrivare, secondo previsioni stilate per la fine del 2019, al tasso incredibile di 10 milioni per cento. Anche la speranza sta morendo e questo è il crimine più grave di cui l’Occidente, in qualche modo, è partecipe.
Ma la domanda cruciale è quella su come si sia potuti arrivare a questo punto. «La causa è un’assurda concezione ideologica secondo la quale lo Stato deve controllare tutti i mezzi di produzione e per questo il governo attacca e rende la vita impossibile agli imprenditori», risponde Mons. Urosa Savino, Cardinale, arcivescovo emerito di Caracas. Gli uomini al governo «hanno imprigionato gli studenti in piazza, hanno inventato crimini che non sono stati in grado di provare…», prosegue il prelato. «Non posso accettare che le persone siano torturate per motivi politici».
Secondo mons. Ramón Ovidio Pérez Morales, arcivescovo emerito di Los Teques, si è di fronte a un «regime genocida», dal momento che il governo è riuscito a «decimare sistematicamente e colpevolmente la popolazione del Venezuela». I vescovi, «diavoli con la tonaca», secondo il regime, hanno applicato alla situazione la categoria biblica della «grande tribolazione», sottolineando la particolare accentuazione di anticlericalismo che lo connota, generata dal fatto che «la Chiesa è stata critica, nel senso positivo della parola, e questo è un regime che affonda le sue radici nell’ateismo».
Tuttavia ci sono segnali positivi: la grande solidarietà, per esempio, che anche la gente più povera mette in atto, l’inventiva di alcuni a favore di altri. È indispensabile che questa “voglia di cambiare” non vada delusa, che le forze sane del Paese facciano fronte comune contro il regime e che la politica del mondo libero ascolti l’urlo disperato che giunge dal Venezuela.