Il 26 novembre 2009 è scomparso a Roma lo storico russo naturalizzato canadese Victor Zaslavsky.
Nato il 26 settembre 1937 nella sovietica Leningrado, oggi San Pietroburgo, si laurea in Storia nell’università statale di quella città e si dedica all’insegnamento. Espulso nel 1974 perché dissidente, ripara prima negli Stati Uniti d’America, dove insegna nelle californiane università di Berkeley e di Stanford, quindi in Canada, professore della Memorial University di Terranova. Giunto in Italia nel 1979, collabora a diverse riviste, fra cui il mensile Mondoperaio. Rivista mensile del Partito Socialista Italiano, impegnato a denunciare l’egemonia culturale comunista. Dal 1984 è ordinario di Sociologia dei Fenomeni Politici nella facoltà di Scienze Politiche della LUISS, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma. Nel 1998-1999 è consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. Nel 2002 fonda a Roma, con il professor Gaetano Quagliariello, Ventunesimo Secolo. Rivista di studi sulle transizioni, di cui è condirettore fino alla morte.
Con il crollo dell’Unione Sovietica ha la possibilità di accedere alle carte contenute negli archivi di Mosca e insieme alla moglie, la storica Elena Aga Rossi, conduce ricerche sui rapporti fra il Partito Comunista Italiano e l’Unione Sovietica dalla Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) al 1989, offrendo una preziosa testimonianza dei legami — meglio, della complicità — fra il complesso della sinistra italiana e il comunismo sovietico, che non possono essere inquadrati solo come subordinati: emerge infatti dai suoi lavori che il PCI e soprattutto il suo leader, Palmiro Togliatti (1893-1964), sono stati protagonisti attivi della tragica storia del comunismo internazionale e consiglieri ascoltati — non vittime — del suo capo indiscusso dell’epoca, Josip Vissarionovič Džugašvili detto “Stalin” (1878-1953).
Fra le sue pubblicazioni in lingua italiana — che parlava perfettamente con una leggera quanto piacevole inflessione russa — Storia del sistema sovietico. L’ascesa, la stabilità il crollo (Carocci, Roma 1995, 2001), Il massacro di Katyn. Il crimine e la menzogna (Ideazione, Roma 1998), poi in versione aggiornata con il titolo Pulizia di classe. Il massacro di Katyn (il Mulino, Bologna 2006), Lo stalinismo e la sinistra italiana. Dal mito dell’URSS alla fine del comunismo (Mondatori, Milano 2004), e con Aga Rossi Togliatti e Stalin. Il PCI e la politica estera staliniana negli archivi di Mosca (il Mulino, Bologna 1997, nuova versione aggiornata 2007).
Ha conosciuto Alleanza Cattolica e, pur dichiarandosi agnostico, le è stato amico, offrendo la sua preziosa collaborazione e presenza in numerosi convegni organizzati dall’associazione: La menzogna sovietica e la complicità occidentale, svoltosi a Napoli il 29 gennaio 1999; La memoria tradita. Un crimine comunista impunito e la decapitazione di un popolo, svoltosi a Portici, in provincia di Napoli, il 30 gennaio 1999; Lo stalinismo e la sinistra italiana, svoltosi a Napoli l’8 ottobre 2004; Il male dimenticato: il comunismo italiano, svoltosi a Portici il 9 ottobre 2004; e Ungheria 1956: i fatti, le interpretazioni, la “lezione”, svoltosi a Napoli il 26 gennaio 2007.