Victorino Rodríguez y Rodríguez O.P.
Il 28 marzo 1997, a Madrid, in Spagna, a settantun anni d’età e con cinquantadue anni di vita religiosa, è deceduto il frate domenicano Victorino Rodríguez y Rodríguez: la morte lo ha colto nel convento di Santo Domingo el Real, di cui era priore per la seconda volta, la mattina del Venerdì Santo, dopo che aveva presieduto la celebrazione dell’ufficio divino la sera precedente e assistito fino alla mezzanotte all’Ora di Adorazione.
Nato a Carriles, comune di Tineo, nelle Asturie, il 14 febbraio 1926, decimo — e non ultimo — di una famiglia di agricoltori, dopo aver compiuto gli studi secondari nel collegio di San Juan Bautista di Corias, nella stessa regione, nel 1945 entra fra i domenicani nel convento di San Esteban di Salamanca, dove fa la professione religiosa il 6 ottobre dell’anno seguente. Dal 1946 al 1949 studia filosofia nello Studium Generale di Caldas de Besaya, presso Santander, e dal 1949 al 1954 teologia nella facoltà di Teologia di San Esteban di Salamanca, la «Piccola Roma».
Ordinato sacerdote il 6 luglio 1952, nel 1954 è a Roma, dove prosegue gli studi di teologia all’Angelicum e si addottora nel 1955 summa cum laude. Nello stesso anno ritorna in Spagna, dove è nominato professore di Teologia nella facoltà di San Esteban di Salamanca, e dal 1964 insegna Teologia Dogmatica nell’Università Pontificia sempre di Salamanca fino al 1970, anno in cui, in seguito all’acutizzarsi della crisi neo-modernista, si vede costretto ad abbandonare l’insegnamento e si trasferisce a Madrid, dove da allora risiede e dove prosegue le sue ricerche teologiche, molto attivo e con una funzione rilevante nello studio, nell’orientamento, nella discussione e nella soluzione delle problematiche teologiche, che caratterizzano la burrascosa e difficile epoca seguente il Concilio Ecumenico Vaticano II, epoca che padre Victorino Rodríguez y Rodríguez indica come specificamente affetta dalla «crisi pseudo-conciliare».
Da professore a Salamanca e anche dopo, a Madrid, alterna la sua attività d’insegnamento a quella di scrittore, soprattutto di argomenti filosofici e teologici, affrontando temi classici senza però disdegnare anche quelli d’attualità, particolarmente in relazione al Magistero di Papa Paolo VI e di Papa Giovanni Paolo II e alla diffusione della dottrina di san Tommaso d’Aquino, di cui afferma la permanente validità. La sua voce e i suoi interventi sono richiesti, da diverse istanze, in congressi, in settimane e in giornate di studio, non solo in Spagna, ma anche a Roma, nell’Iberoamerica e nel mondo intero.
Riconoscimento della qualità e della portata della sua vasta e feconda opera teologica è il conferimento da parte dell’ordine domenicano del massimo grado accademico, cioè quello di maestro in Sacra Teologia. Dal canto suo la Pontificia Accademia Teologica Romana lo nomina membro numerario ed entra a far parte della Real Academia de Doctores di Madrid. Dal 1974 è membro della SITA, la Società Internazionale Tommaso d’Aquino che conta fra i suoi fondatori Papa Giovanni Paolo II, allora arcivescovo di Cracovia; e dal 1981 è uno dei membri fondatori della sezione spagnola di questo istituto, di cui al momento del decesso era presidente.
La sua attività di ricerca teologica personale si accompagna alla cura dell’edizione dell’opera omnia del grande teologo, pure spagnolo, Santiago María Ramírez O.P. (1891-1967), di cui è stato discepolo prediletto e ha curato la pubblicazione di diciotto volumi, con altri in avanzata preparazione.
La sua cospicua produzione si aggira attorno ai trecentocinquanta titoli: una bibliografia aggiornata al 1995 si trova nell’opera biografica, in spagnolo e in inglese, di João Clá Dias Scognamiglio, Victorino Rodríguez y Rodríguez, O.P. Un lucero de tomismo refulge en la cultura católica, en plena tormenta de la crisis contempóranea, American Society for the Defense of Tradition, Family and Property, York (Pennsylvania) 1995, pp. 117-139. Di essi circa trecento sono voci di enciclopedie e articoli comparsi su riviste come La Ciencia Tomista, di Salamanca, Verbo, di Madrid, e sul quindicinale madrileno Iglesia-Mundo — suoi contributi sono stati pubblicati anche in Cristianità — mentre circa quaranta sono i volumi, fra i quali — ultimi in ordine di tempo — Temas-clave de Humanismo Cristiano, del 1984, Estudios de Antropología Teológica, del 1991, ed El conocimiento analógico de Dios, del 1995.
«Da buon discepolo di Tommaso d’Aquino, da fedele continuatore del suo maestro, padre Ramírez, padre Victorino ha curato in modo particolare lo sviluppo della sua vocazione di teologo», ha detto padre Abelardo Lobato O.P. nell’omelia di una Messa in suffragio, celebrata a Barcellona il 4 aprile. E l’autorevole docente dell’Angelicum ha proseguito affermando che «padre Victorino ha consumato la sua vita e le sue forze nell’impegno di teologo, non solo del professore ma anche del soggetto umano intelligente e credente, che parla di Dio e non tace di Dio. La sua lezione era evidente. La persona si fonde con la sua opera di totale dedizione per proclamare che Dio è vivo, che a Dio spetta il primato in tutte le cose. La sintesi dell’apporto teologico di padre Victorino è molto degna di encomio. Se talora le sue formule sono un poco austere e a qualcuno sembrano dure, senza compromessi con il “pensiero debole”, i suoi gesti, il suo atteggiamento, il suo comportamento umano erano di una delicatezza estrema e la sua carità con tutti, anche con quanti lo trattarono male, era evidente ed è divenuta proverbiale. Era un pensatore di intelligenza penetrante e con un cuore materno».
Victorino Rodríguez y Rodríguez O.P.
pubblicato in Cristianità
1. Peccato individuale e peccato collettivo, 118
2. «Teologia» senza Dio e «liberazione» schiavizzante, 119-120
3. Tratti salienti del Magistero di Papa Giovanni Paolo II, 163-164
4. Il «Catechismo della Chiesa Cattolica», 213-214
e in Quaderni di «Cristianità»
1. Esistenza e natura del peccato collettivo, anno I, n. 1, primavera 1985, pp. 5-19