Fabio Sciascia (1956-2017)
Nella solennità dell’Assunta, con il conforto della fede vissuta e testimoniata e nella vicinanza dei suoi cari e degli amici, è morto Fabio Sciascia, militante fin dal 1974 di Alleanza Cattolica, di cui è stato cofondatore a Modena. Nato in quella città il 7 settembre 1956, si è sposato con Manuela, da cui ha avuto due figlie, Maria Letizia e Clara. Avvocato civilista, ha esercitato la professione nel foro di Modena.
Fabio ha partecipato costantemente alla vita dell’associazione e negli ultimi anni si è particolarmente impegnato nella difesa e nella promozione dell’istituto familiare, contribuendo alla nascita del Comitato Sì alla Famiglia e presiedendo l’associazione locale di Scienza&Vita nel biennio 2015-2016. Enorme è stato lo sforzo organizzativo da lui profuso in favore della famiglia in tutta la provincia di Modena, in particolare a Sassuolo, Nonantola e nel capoluogo. Gli amici lo ricordano per la sua particolare attitudine nell’aggregare le persone, grazie anche alla sua affabilità e capacità di relazione. In particolare negli ultimi quindici anni ha animato un gruppo di preghiera costituito da famiglie presso la parrocchia del Duomo di Modena, dove si sono svolti i suoi funerali.
Il vescovo diocesano, S.E. mons. Erio Castellucci, ha inviato il seguente messaggio ai rappresentanti di Alleanza Cattolica: «Grazie gent.mo Maurizio [Maurice Giannasi], credo anch’io che Fabio sia stato accolto nel grembo di Dio, attraverso l’abbraccio di Maria Assunta. Lo ricorderò domani in modo particolare. Se può, esprima la mia vicinanza ai suoi cari. Grazie per avermi reso partecipe del suo cammino di questi mesi e, ora, della meta. Un caro saluto! Don Erio».
Un messaggio è pervenuto anche dal vescovo emerito di Ravenna, S.E. mons. Giuseppe Verucchi, che lo ha conosciuto quando era vicario generale della diocesi di Modena: «Mi unisco a tutti voi nella mia preghiera e nelle condoglianze alla famiglia. Don Giuseppe».
Così, infine, lo ha ricordato Paride Casini, reggente regionale di Alleanza Cattolica per l’Emilia: «O Signore, nella mitezza e nell’umiltà del nostro confratello Fabio abbiamo riconosciuto e amato i tratti del tuo divin Cuore. Fabio, infatti, ha assunto per sé e vissuto realmente la devozione al tuo Cuore, che costituisce espressione e forma privilegiata della spiritualità di Alleanza Cattolica, come di tutti coloro che in questi ultimi secoli hanno lottato e lottano contro quella pretesa di autoredenzione dell’uomo al di fuori del dialogo con la Sapienza eterna di Dio, pretesa che costituisce l’essenza della modernità rivoluzionaria.
Ma proprio perché questi tratti di mitezza e di umiltà, così evidenti in Fabio, sono tratti non originariamente suoi, ma riflessi del tuo Cuore, la sua mitezza si è associata ad una forza, ad una determinazione nell’affermazione della verità e una costanza e tenacia nel fare il bene non meno reali e, se appena vi riflettiamo, non meno evidenti ed ammirevoli.
Egualmente nella sua umiltà abbiamo scorto come la custodia e l’espressione di un cuore dai desideri grandi, come grandi sono i desideri del Tuo cuore, capace di amare e sacrificarsi, di un cuore generoso, che solo in Te può avere la sua origine.
E come frutto e coronamento di tutto questo, la sua serenità, non vinta da alcuna prova, il suo abituale buonumore, il suo essere uomo di riconciliazione in quanto uomo riconciliato.
Preghiamo dunque perché quando ti chiediamo, o Sacro Cuore di Gesù, di rendere il nostro cuore mite ed umile come il tuo, lo disponiamo ad essere, inscindibilmente e, in un certo senso, ancor prima, anche un cuore forte, determinato nel ricercare e proclamare la verità, costante nel bene e combattente per esso, grande nei desideri e generoso nell’operare, come lo è il Tuo divin Cuore, il cui regno chiediamo e, sull’esempio di Fabio, operiamo perché avvenga e avvenga al più presto per mezzo del Cuore Immacolato di Maria.
E così sia».