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Nota sul «Bilderberg club»

4 Aprile 1976 - Autore: Alleanza Cattolica

Roberto De Mattei, Cristianità n. 16 (1976)

 

 

La stampa italiana, già due anni orsono, informava che l’amministratore delegato della Fiat Umberto Agnelli, appoggiato da un gruppo di giovani managers educati alle business schools americane, aveva concordato con il fratello Giovanni “la apertura di un dialogo sempre più ristretto con il PCI, la sola forza politica che può disciplinare il sindacato” (1). Questi propositi hanno trovato recente conferma nelle dichiarazioni con cui lo stesso Umberto Agnelli ha ripetutamente manifestato la propria disponibilità all’incontro con il Partito Comunista. “Se il PCI è pronto a dare il suo contributo ad un programma realistico, perché rifiutarlo? Da che posizione poi il PCI dia questo contributo, se dall’opposizione o dalla maggioranza, poco importa” (2). Umberto Agnelli è giovane – ha commentato Vittorino Chiusano, consigliere politico della famiglia e direttore della Fiat per le relazioni estere – “e come tutti i giovani, vuole, come dire, vivere la vita, credere al suo tempo e alle sue occasioni” (3). “Certo per lui i comunisti non sono la stessa cosa che per noi, non sono la storia, sono delle persone con cui oggi si può lavorare” (4).

Se è vero che “negli ultimi due anni i fratelli Agnelli si sono oculatamente divisi i compiti […]” così che Umberto “ha portato avanti la difficile strategia aziendale“, mentre Giovanni, dedicandosi ai mercati internazionali, “ha condotto la strategia multinazionale” (5), appare chiaro come il peso di queste dichiarazioni sia ben maggiore di quello che si può attribuire alle imprudenti affermazioni di un industriale preoccupato della produttività della sua azienda. Gli Agnelli vanno infatti legittimamente considerati come una dinastia, in quell’orizzonte supercapitalista legato, nei vari stadi del suo sviluppo, alla crescita e al consolidamento di “nuclei di famiglie” e di veri e propri “clan” finanziari. Questi gruppi formano l’establishment, l’esclusivo “sistema” del supercapitalismo, “una sorta di confraternita, una catena in grado di attraversare tranquillamente nazioni diverse, talvolta in guerra fra loro, partiti e ideologie avverse, situazioni storiche in apparente contraddizione una con l’altra, sulla falsariga di quanto riuscivano a fare i Rotschild nel secolo scorso, quando la famiglia cominciava a trafficare in valuta anche nei periodi in cui l’intera Europa era sconvolta dalla guerra” (6).

Gli insiders, gli “iniziati” dell’olimpo supercapitalista studiano negli stessi colleges, frequentano le stesse università – preferibilmente Harvard od Oxford – intrecciano alleanze economiche e dinastiche, e hanno naturalmente i loro “club”, dove discretamente si incontrano, discutono, decidono. Tra questi, luogo di incontro privilegiato dagli Agnelli è il Bilderberg Club, “una organizzazione internazionale di uomini politici, economisti, alti ufficiali, finanzieri, diplomatici” alla quale la rivista l’Europeo ha recentemente dedicato uno sconcertante servizio (7).

Il “club” prende il nome dall’Hotel Bilderberg, presso Oosterbeek, in Olanda, dove si riunirono per la prima volta nel 1954, sotto la presidenza del principe Bernardo d’Olanda, un centinaio tra i maggiori esponenti del supercapitalismo mondiale. Da allora, su convocazione di un ristretto comitato privato internazionale, presieduto dallo stesso principe Bernardo, “ogni dodici mesi, sessanta-ottanta personalità europee e americane si riuniscono per discutere “i problemi del momento”. E se diamo un’occhiata ai nomi di coloro che hanno fatto o fanno parte del club vediamo come queste riunioni possano assumere l’aspetto di sessioni segrete di un “governo ombra” mondiale, al di sopra e certamente più potente dei governi nazionali” (8). L’Europeo ricorda tra l’altro due significativi avvenimenti successivi alla riunione svoltasi dal 19 al 21 aprile 1974 a Megève, presso il lussuoso albergo Mont d’Arbois, di proprietà del barone Edmond de Rotschild: il colpo di stato di Spínola in Portogallo e la caduta di Willy Brandt in Germania, sostituito da Helmut Schmidt presente alla riunione di Megève.

Affermazioni eccessive? Non sembra, solo che si scorra l’elenco dei partecipanti abituali. Uomini politici come Henry Kissinger, il vicepresidente del MEC Sicco Mansholt, il primo ministro svedese Olof Palme, l’ex-cancelliere laburista dello Scacchiere Denis Healey, il nostro Ugo La Malfa; giornalisti come i direttori del New York Times Cyrus Sulzberger, di Le Monde André Fontaine, di Die Zeit, Theo Sommer, del Corriere della sera Piero Ottone, di La Stampa Arrigo Levi; ricercatori come il prof. Ernest van der Beugel, dell’università di Leida, Max Kohnstamm, presidente dell’università europea di Firenze, l’italiano Giorgio La Malfa; ma sopratutto esponenti dell’alta finanza internazionale, a cominciare dallo stesso Bernardo d’Olanda, di cui sono noti gli interessi nelle due maggiori compagnie petrolifere del mondo, la Exxon (già Standard Oil) e la Royal Dutch Petroleum; e poi David Rockfeller, presidente della Chase Manhattan Bank, George Ball, direttore anziano della Lehman Brothers di New York, Edmond de Rotschild, presidente della Compagnia Financière Holding, Marcus Wallenberg, presidente della Stockholm Enskilda Bank, Léon Lambert, presidente della banca belga Lambert, Pierre Dreyfus, presidente della Renault, Otto Wolff von Amerongen, presidente della Otto Wolff, Johno Loudon, presidente della Royal Durch Petroleum, Emilio Collado, vicepresidente della Exxon.

I problemi che si dibattono nelle sessioni segrete di questa “potentissima fraternità internazionale” (9), “nuova massoneria dei potenti d’Europa, che costituisce uno dei gruppi di potere più influenti del mondo occidentale” (10) sono economici, politici, strategici, tecnologici e convergono verso quello che è il fine ultimo dell’establishment supercapitalista: il completo controllo politico ed economico dell’umanità, attraverso gli strumenti dell’alta finanza, per arrivare al governo mondiale di un’élite “illuminata”. Per Giovanni Agnelli, notoriamente “affascinato dalle teorie di un totalitarismo illuminato” (11), “le grandi società multinazionali, la Chiesa cattolica e i partiti comunisti dimostrano che il sovrannazionalismo non è un mito, ma è una realtà” (12).

Ma – ecco un punto che merita tutta la nostra attenzione – qual’è la posizione di questo club supercapitalista nei confronti della setta comunista? Già una maggiore attenzione ai nomi dei partecipanti alle riunioni è foriera di legittimi sospetti. Se infatti la presenza del prof. Giangiacomo Migone, esponente di punta del PDUP, all’incontro svoltosi dal 23 al 25 aprile 1971 nella residenza dei Rockefeller a Woodstock Inn (13) può essere stata occasionale, tale certamente non potrà definirsi la carica di membro onorario affidata al presidente del Carnegie Endowment for International Peace Joseph E. Johnson, già sotto inchiesta negli Stati Uniti per attività filo-comunista (14). Ma perché ogni dubbio sia chiarito, mi sembra necessario lasciare la parola a un portavoce ufficiale del Bilderberg Club. Nessuno, in questo senso, più autorevole del prof. Zbigniew Brzezinski, “uno dei più agili e aggiornati interpreti della situazione mondiale” (15), “il massimo politologo americano, l’uomo che molti considerano il prossimo segretario di Stato in un’amministrazione democratica” (16).

“Sono disposto a credere – dichiarò Brzezinski dopo aver incontrato Sergio Segre, “ministro degli Esteri” del PCI – che i comunisti italiani siano moderati e revisionisti. Infatti lo sono” (17). “Una politica estera intelligente – confermava allo stesso giornalista in una successiva intervista – non può ignorare l’esistenza di un partito che raccoglie i consensi di un terzo dell’elettorato” (18). Più recentemente, Brzezinski, già direttore dell’Istituto di Ricerche sugli Affari comunisti dell’Università di Colombia, ha messo in dubbio non solo l’anima stalinista, ma addirittura l’essenza leninista dei partiti comunisti europei dicendosi favorevole a “un dialogo che accerti se i comunisti possano essere oppure no dei partecipanti in buona fede nel gioco politico democratico” (19).

Brzezinski è autorevole membro, tra l’altro, del Council on Foreign Relations e direttore della Commissione trilaterale, “un organismo privato per il miglioramento dei rapporti tra i paesi industrializzati […] sorto nel 1973 su iniziativa di David Rockefeller” (20), di cui tutti i maggiori esponenti sono associati al Bilderberg Club. Cominciamo allora a comprendere cosa intenda l’Espresso affermando che “La Commissione trilaterale di Brzezinski e Rockefeller […] è l’unico gruppo che cerchi di sviluppare un’indagine coerente sui temi più scottanti del momento”. (21).

Comprendiamo come non sia casuale che la Exxon, la multinazionale sotto inchiesta negli Stati Uniti per aver finanziato i partiti di centro-sinistra e lo stesso Partito Comunista, sia controllata da David Rockefeller, membro del Bilderberg, fondatore della Commissione trilaterale, presidente del Council on Foreign Relations. Comprendiamo cosa intenda affermare Eugenio Scalfari, intimo di Giovanni Agnelli, quando afferma che per il presidente della Fiat – che “per tutta la vita si è basato come appoggio mondiale sulla potenza del supercapitalismo internazionale: le banche dell’Est degli Stati Uniti, Rockefeller, Rotschild […]” (22) – “è più importante essere in buoni rapporti con David Rockefeller che con Andreotti […]” (23). Comprendiamo il senso del disegno “concordato” tra Giovanni Agnelli e il fratello Umberto, le cui dichiarazioni perdono le possibili connotazioni di improvvisazione e provvisorietà per trovare il loro spazio coerente nel disegno ultimo (establishment): l’incontro tra la setta comunista e il supercapitalismo per l’instaurazione di un governo mondiale dell’umanità da attuarsi attraverso la centralizzazione politica e organizzativa, la concentrazione monopolistica delle industrie, il controllo dei mezzi di comunicazione, la massificazione forzata, la completa socializzazione della vita umana. Una prospettiva non più misteriosa, ma che ha ancora bisogno, per realizzarsi, del velo del silenzio.

ROBERTO DE MATTEI

 

Note:

(1) Panorama, 21-3-1974.

(2) Il Tempo, 17-1-1976.

(3) la Repubblica, 21-1-1976.

(4) Ibidem.

(5) L’Europeo, 19-12-1975.

(6) STEFANIA PIGA, Vogliono sovietizzare il mondo, in Il Giornale d’Italia, 10/11-2-1975.

(7) L’Europeo, 17-10-1975. Le rivelazioni de L’Europeo non sono tali per chi abbia dimestichezza con la più aggiornata pubblicistica anticomunista, soprattutto francese e americana. Cfr. tra l’altro, per un inquadramento specificamente cattolico, PIERRE VIRION, Bientôt un gouvernement mondial, Editions Saint-Michel, Rennes 1967.

(8) Ibidem.

(9) Ibid., 5-2-1976.

(10) Ibidem.

(11) Ibid., 5-9-1974.

(12) Panorama, 20-6-1974.

(13) Cfr. l’elenco dei partecipanti riportato, tra l’altro, in Cruzado Español, 15-1 a 1-3-1973.

(14) Cfr. JACQUES BORDIOT, Une main cachée dirige…, La Librairie Française, Parigi 1974, pp. 143-144.

(15) Il Mondo, 28-6-1973.

(16) il Giornale nuovo, 7-2-1976.

(17) L’Espresso, 22-12-1974.

(18) Ibid., 16-10-1975.

(19) il Giornale nuovo, 7-2-1976.

(20) Il Sole-24 ore, 15-10-1975, in cui sotto il titolo Niente fantapolitica alla Fondazione Agnelli, dà un resoconto della riunione, svoltasi a Torino, del comitato esecutivo europeo della Commissione trilaterale; cfr. anche The crisis of Democracy, Report on the governability of democracies to the trilateral commission, by Michael Crozier, Samuel P. Huntington, Joji Wataumki, New York University Press 1975, con un elenco in appendice dei membri dell’organismo, tra cui gli italiani Giovanni Agnelli, Francesco Compagna, Cesare Merlini, Piero Bassetti, Franco Bobba, Umberto Colombo, Guido Colonna di Paliano, Francesco Forte, Giuseppe Glisenti, Arrigo Levi. Il saggio di Crozier è stato tradotto in Biblioteca della libertà, luglio-ottobre 1975, pp. 25-49.

(21) L’Espresso, 18-1-1976.

(22) L’Europeo, 9-1-1975.

(23) la Repubblica, 15-1-1976.

* * *

ELENCO DEI PARTECIPANTI AL CONVEGNO DEL BILDERBERG CLUB, TENUTO A CESME, IN TURCHIA, dal 25 al 27 aprile 1975

 

S.A.R. il principe BERNARDO D’ OLANDA

Presidente

Ernst H. van der BEUGEL

Professore di Relazioni Internazionali all’Università di Leida

Segretario generale onorario per l’Europa

Joseph E. JOHNSON

Presidente emerito della Fondazione Carnegie per la Pace Internazionale

Segretario generale onorario per gli Stati Uniti

  1. Frits KARSTEN

Direttore della AMRO Bank N. V.

Tesoriere onorario

 

AUSTRIA

DALMA, Alfons

Redattore capo e commentatore politico dell’ORT, Radio Televisione austriaca

IGLER, Hans

Presidente della Confindustria austriaca

VRANITZKY, Franz

Consigliere economico anziano del ministero delle Finanze

 

BELGIO

CAMU, Louis

Presidente della Banque de Bruxelles

HOUTHUYS, Jozef

Presidente della C.S.C. del Belgio e vice-presidente della C.M.T., Confederation Mondial de Travail

JANSSEN, Daniel E.

Vicedirettore generale della U.C.B., S.A.

Lettore all’Università di Bruxelles

LAMBERT, Barone

Presidente della Compagnie Bruxelles Lambert pour la Finance et l’Industrie

SNOY et d’OPPUERS, Barone

Ex ministro delle Finanze

 

CANADA

DEUTSCH, John H.

Scrittore

Professore di Economia alla Queen’s University

GORDON, Duncan L.

Socio della Clarkson, Gordon & Co.

GRIFFIN, Antony G. S.

Presidente della Home Oil Co. Ltd.

MACDONALD, William A.

Socio della Mc Millan, Binch

MORRIS, Joseph

Presidente del Canadian Labour Congress

 

DANIMARCA

SORENSEN, Svend O.

Amministratore delegato della Den Danske Landmandsbank

TERKELSEN, Terkel M.

Direttore del Berlingske Tidende

THYGESEN, J. V.

Presidente dell’Export Credit Council di Danimarca

 

FINLANDIA

JAKOBSON, Max

Direttore generale del Consiglio delle organizzazioni economiche finlandesi

 

FRANCIA

ATTALI, Jaques

Professore di Economia all’Ecole Polytechnique

BAUMGARTNER, Wilfrid S.

Ex presidente della Rhone Poulenc S.A.

Governatore onorario della Banque de France

CATROUX, Diomede

Vice-presidente del Centro Europeo per il Commercio Internazionale

Ex ministro

ROTHSCHILD, Barone Edmond de

Banchiere

STOLERU, Lionel

Consigliere economico della presidenza della Repubblica

URI, Pierre

Professore, membro del Consiglio Economico e Sociale francese

MONTBRIAL, Thierry de

Professore all’Ecole Polytechnique

 

GERMANIA

BECKER, Kurt

Direttore dello Stadtanzeiger

DOHNANYI, Klaus von

Membro del Parlamento

Ex ministro della Pubblica Istruzione

GIERSCH, Herbert

Direttore dell’Institut für Weltwirtschaft an der Universität Kiel

Scrittore

KIEP, Walter Leisler

Membro del parlamento

PONTO, Jurgen

Presidente del consiglio di amministrazione della Dresdner Bank A.G.

SOMMER, Theo

Direttore del Die Zeit

WOLF VON AMERONGEN, Otto

Presidente e dirigente effettivo della Otto Wolff A.G.

 

ISLANDA

HALLGRIMSSON, Geir

Primo Ministro

 

INTERNAZIONALE

DAHRENDORF, Ralf

Direttore della Scuola di Economia e Scienze Politiche di Londra

KOHNSTAMM, Max

Presidente dell’Università Europea di Firenze

LENNEP, Jonkheer Emile van

Segretario Generale dell’O.E.C.D.

LUNS, Joseph M.A.H.

Segretario Generale della N.A.T.O.

Mc NAMARA, Robert S.

Presidente della Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo

SIMONET, Henri

Vice Presidente della Commissione delle Comunità Europee.

 

IRLANDA

FITZGERALD, Garret

Ministro degli Affari Esteri

 

ITALIA

AGNELLI, Giovanni

Presidente della FIAT S.p.A.

CARLI, Guido

Governatore della Banca d’Italia

CITTADINI CESI, il marchese

Presidente dell’Associazione per lo studio dei Problemi Europei

DUCCI, Roberto

Ambasciatore

Direttore Generale Affari Politici, del Ministero per gli Affari Esteri

FORTE, Francesco

Professore di scienza delle finanze all’Università di Torino

LA MALFA, Giorgio

Professore di Economia all’Università Statale di Milano

Membro del Parlamento

LEVI, Arrigo

Direttore de La Stampa

 

OLANDA

GOUDSWAARD, Johan M.

Vice Presidente del consiglio di amministrazione della Unilever N. V.

HALBERSTADT, Victor

Professore di Politica Economica all’università di Leida

ZULSTRA, Jelle

Presidente della Banca d’Olanda

Presidente della Bank for International Settlements

Scrittore

 

NORVEGIA

HOJDAHL, Odd

Vice Presidente dei Sindacati Norvegesi

LORCK, Karl

Direttore Amministrativo dell’Elkem-Spigerverket

TIDEMAND, Otto Grieg

Armatore

VAARVIK, Dagfinn

Direttore del Nationen

Presidente del Partito del Centro

 

SVEZIA

LUNDVALL, D. Bjorn H.

Presidente della Telefon AB L.M. Ericsson

PALME, S. Olof

Primo Ministro

WALLENBERG, Marcus

Presidente della Skandinaviska Enskilda Banken

WICKMAN, Krister

Governatore della Banca di Svezia

 

SVIZZERA

GASTEYGER, Curt

Professore del Graduate Institute of International Studies

GYSLING, Erich

Capo della Sezione Esteri del Weltwoche

WIDMER, Siegmund

Sindaco di Zurigo, Membro del Parlamento Federale

 

TURCHIA

AKBIL, Semih

Capo del Servizio Informazioni

Ministro degli Affari Esteri

BEYAZIT, Selahattin

Direttore di Imprese

BIRGI, M. Nuri

Ex Ambasciatore alla N.A.T.O.

CAGLAYANGIL, Jhsan S.

Ministro degli Affari Esteri

DEMIREL, Suleyman

Primo Ministro

DOGRAMACI, Jhsan

Professore di Medicina

Rettore dell’Hacettepe University

ECEVIT, Bulent

Membro del Parlamento, Capo del Partito Repubblicano del Popolo – Ex Primo Ministro

FEYZIOGLU, Turan

Vice Primo Ministro, Capo del Repubblican Trust Party

Ex Professore di Diritto

GOKMEN, Oguz

Capo del Dipartimento Economico

Ministro degli Affari Esteri

ISIK, Hasan E.

Membro del Parlamento

Ex Ministro degli Affari Esteri

INAN, Kamuran

Membro del Senato

Presidente del Comitato delle Relazioni Estere

KAZGAN, Gulten (signora)

Professoressa alla Facoltà di Economia dell’Università di Istanbul

TUNC, Halil

Presidente della Federazione dei Lavoratori Turchi

Membro del Senato

YASA, Menduh

Professore alla Facoltà di Economia della Università di Istanbul

YASAR, Selcuk

Direttore di Imprese di Izmir

 

GRAN BRETAGNA

BENNETT, Sir Frederic

Membro del Parlamento

HALL, Sir Arnold

Presidente e Direttore Amministrativo della Hawker Siddeley Group Limited

HEALEY, Denis

Ministro del Tesoro

HORAM, John

Membro del Parlamento

Consulente Economico

KNIGHT, Andrew

Direttore del The Economist Newspaper Limited

RICHARDSON, Gordon

Governatore della Banca d’Inghilterra

ROLL, Sir Eric

Presidente del S. G. Warburg & Co. Ltd.

THATCHER, Mrs. Margaret

Membro del Parlamento, Capo dell’Opposizione

 

U.S.A.

BALL, George W.

Direttore Amministrativo anziano della Lehman Brothers

BRZEZINSKI, Zbigniew

Direttore della Commissione Trilaterale

BUCKIEY, William F.

Direttore della National Review

COLLADO, Emilio G.

Vice Presidente Esecutivo della Exxon Corporation

COOPER, Richard

Professore di Economia all’Università di Yale

DEAN, Arthur H.

Socio Anziano della Sullivan & Cromwell

HARTMAN, Arthur

Vice Segretario di Stato per gli Affari Europei

HEINZ II, Henry J.

Presidente del Consiglio della H. J. Heinz Company

HESBURGH, Rev. Theodore M.

Presidente dell’Università Notre Dame

HUBNER, Robert W.

Vice Presidente Anziano della I.B.M.

MATHIAS, Charles McC. Jr.

Senatore degli Stati Uniti

MCCRACKEN, Paul W.

Università del Michigan

PERKINS, James A.

Presidente del Consiglio Internazionale per lo sviluppo dell’Educazione

PRITCHARD, Joel Mc Fee

Membro del Congresso

ROBINSON, Charles W.

Sotto Segretario di Stato per gli Affari Economici

ROCKEFELLER, David

Presidente del Consiglio di amministrazione della Chase Manhattan Bank

ROOSA, Robert V.

Socio della Brown Brothers Harriman

RUMSFELD, Donald

Casa Bianca

STONE, Shepard

Direttore dell’Istituto Aspen per gli Studi Umanistici di Berlino

SULZBERGER, Cyrus L.

Giornalista del New York Times

 

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