di alfredo mantovano
Se pretendessi di parlare di football in tv e confondessi il calcio d’angolo col calcio di rigore non avrei accesso alla più scadente rete locale. L’on. Cappato non distingue fra il funerale e la semplice preghiera, trae spunto da questa confusione per registrare “cambiamenti di linea” nella Chiesa fra la decisione della Diocesi di Roma su Piergiorgio Welby e l’iniziativa del parrocco di Sant’Ildefonso a Milano sul dj Fabo, e però non smette di avere accesso costante ai talk show nei quali si parla di vita e di morte. Funerale si collega al latino funus, richiamando l’azione del calare il corpo nella sepoltura con delle funi. Per fare il funerale ci vuole il corpo: se il corpo è stato cremato e le ceneri disperse nel Gange, niente funerale. Preghiera è l’atto col quale ci si rivolge a Dio anche per domandare pietà per un defunto, che può non esserci fisicamente. Giusto per rispettare i fondamentali della religione per lo meno quanto quelli del pallone. E per evitare che si tirino conclusioni errate ponendo sullo stesso piano cose diverse. A completamento del pro memoria, per l’on. Cappato, e non solo per lui: Gesù non è Visnu.