COMUNICATO STAMPA
“Il Venezuela è sull’orlo di un punto di non ritorno, tra la politica repressiva del presidente Maduro e il rischio di una guerra civile permanente”. È quanto dichiara il deputato Alessandro Pagano della Lega, firmatario di una mozione che sarà depositata la prossima settimana e che “è già stata sottoscritta da oltre venti parlamentari di molti partiti, con prima firma Giancarlo Giorgetti, poi Gelmini, Palese, Palmieri, Rampelli, Buttiglione, Polidori, Binetti, Bueno, Menorello, Destasio e altri.
Il nostro Governo deve intervenire con forza e determinazione nelle competenti sedi internazionali, affinché si eserciti la necessaria moral suasion su Maduro per riportare la pace e l’ordine democratico nel Paese, in cui vive da generazioni una forte comunità italo-venezuelana. Il 16 luglio 7,6 milioni di venezuelani hanno detto no mediante un referendum al disegno dittatoriale di Maduro che domenica prossima intende convocare un’Assemblea nazionale costituente per vanificare il potere del Parlamento, eletto democraticamente nel dicembre 2015. È chiaro che se Maduro dovesse invece persistere nella repressione delle legittime aspirazioni del popolo venezuelano, già costata la vita a molti cittadini, non sarebbero più procrastinabili sanzioni rigorose nei confronti del suo governo”.
“Il Venezuela è sull’orlo di un punto di non ritorno, tra la politica repressiva del presidente Maduro e il rischio di una guerra civile permanente”. È quanto dichiara il deputato Alessandro Pagano della Lega, firmatario di una mozione che sarà depositata la prossima settimana e che “è già stata sottoscritta da oltre venti parlamentari di molti partiti, con prima firma Giancarlo Giorgetti, poi Gelmini, Palese, Palmieri, Rampelli, Buttiglione, Polidori, Binetti, Bueno, Menorello, Destasio e altri.
Il nostro Governo deve intervenire con forza e determinazione nelle competenti sedi internazionali, affinché si eserciti la necessaria moral suasion su Maduro per riportare la pace e l’ordine democratico nel Paese, in cui vive da generazioni una forte comunità italo-venezuelana. Il 16 luglio 7,6 milioni di venezuelani hanno detto no mediante un referendum al disegno dittatoriale di Maduro che domenica prossima intende convocare un’Assemblea nazionale costituente per vanificare il potere del Parlamento, eletto democraticamente nel dicembre 2015. È chiaro che se Maduro dovesse invece persistere nella repressione delle legittime aspirazioni del popolo venezuelano, già costata la vita a molti cittadini, non sarebbero più procrastinabili sanzioni rigorose nei confronti del suo governo”.
+
+