L’Ue attacca Trump sull’immigrazione. Ci può stare. A condizione di ricordare che è quella stessa Unione che: a) nel marzo 2016 ha riconosciuto la Turchia come “Stato terzo sicuro”, e perciò con essa si è accordata perché Ankara trattenga 2,7 milioni di profughi, per lo più siriani, e riprenda i migranti restituiti dalla Grecia dopo un esame sommario, in cambio di 6 miliardi di euro e di visti d’ingresso più facili per cittadini turchi. E’ un blocco delle frontiere più drastico rispetto a quello di Trump, che comunque è temporaneo; b) ha mantenuto per la Turchia la qualifica di “Stato terzo sicuro”, pur dopo la repressione seguente al golpe del luglio 2016; c) ha concordato che al proprio interno i 28 Stati membri si sarebbero ripartiti in proporzione i rifugiati riconosciuti come tali, ma poi non vi ha dato seguito; d) ha comunque limitato gli ingressi per anno a 72.000 profughi (Trump ha fissato il tetto a 50.000, con una popolazione pari a poco più della metà di quella dell’Ue); d) costringe al fango di Idomeni o ai contenitori metallici di Patrasso o alle tende di Lesmo o al ghiaccio dei confini serbi i migranti non riconsegnati alla Turchia.
Ci può stare che Totò Riina critichi i capi della camorra perché commettono troppi omicidi. E’ solo un problema di credibilità. E magari di pudore.