di alfredo mantovano
La Corte di appello di Trento impone di registrare in Italia – quale figlio di due persone dello stesso sesso – un bimbo ottenuto all’estero con la maternità surrogata. A chi chiede il Corriere della sera un commento sereno ed equilibrato, dedicandogli 2/3 di pagina? All’on. Nicki Vendola, da poco papà grazie a una esperienza del genere! Alla domanda se la sua vicenda non sia stata pure una transazione para-commerciale, il past president della Puglia risponde che per colei che “dona” l’ovulo e per colei che accetta la gravidanza per altri “difficilmente le motivazioni sono economiche” e che “è difficile non percepire una motivazione etica”. Visitiamo il sito www.extraconceptions.com, della catena Extraordinary conceptions (ha financo una possibilità di lettura in italiano): l’on. Vendola aveva “narrato” che per ottenere il bambino era ricorso a un centro di tale network in California. Il sito offre alle “donatrici” di ovuli $ 5.000 per ogni elettrostimolazione ovarica andata a buon fine e a ogni gestante per altri un minimo di $ 40.000, con possibilità di arrivare a $ 65.000. Dal lato della coppia, anche Lgbt, il costo complessivo si aggira sui $ 130/150.000. Domanda: per il post comunismo libertario a quanti zeri dopo la prima cifra scatta la linea di confine tra “motivazione etica” e il commercio del corpo di una donna?