
Dietro il messaggio che, suonando alla perfezione lo spartito diretto da Cappato e dalla sua band radicale, tutti i principali media hanno fatto passare, vi รจ un lucido e cinico disegno politico.
Le persone con gravi disabilitร e le loro famiglie debbono temere fortemente l’ improvvisa e non certo casuale accelerazione verso una deriva che si appresta ad essere sancita da una legge, solo apparentemente a favore della libertร individuale.
Se si rompe lโargine morale e giuridico della intangibilitร della vita (anche della propria) si aprirร inevitabilmente ad ogni abuso (p. es. il depresso grave che chiede di essere ucciso a spese del S.S.N. ed a cui nessuno potrร opporsi!).ย
In piรน si aggraverร enormemente la giร percepibile pressione da parte del Servizio Sanitario, alle prese con bilanci disastrosi, nella direzione di “tagliare” certe spese ritenute ormai inutili alla luce del vago concetto di โdignitร del vivereโ che si vuol affermare.
Prestissimo, cosรฌ facendo, avremo gli “ambulatori della morte” (aborti e uccisioni di scarti umani in serie pagati dallo Stato) e, per di piรน, senza obiettori di coscienza tra le scatole!
Come e da chi potranno essere sostenute ed accompagnate le persone gravemente disabili con le loro famiglie in un contesto come quello che stiamo allestendo nel quale le loro vite non saranno piรน considerate, neppure dalla legge, “degne”?
Non รจ certo in nome di un presunto senso di โpietร โ verso il DJ che si รจ fatto tale ben orchestrato baccano mediatico. La pietร non ama lo spettacolo…
LโOccidente รจ stanco di vivere: da un lato, non vuol piรน fare figli; dall’altro, se la vita non รจ sempre cosรฌ โdesiderabile”, meglio morire con il sigillo dello stato; รจ il trionfo del piรน cupo nichilismo.
Quello che si sta consumando, allora, piรน o meno inconsciamente, รจ il tentativo di esorcizzare la realtร ineludibile della morte nella patetica illusione di poterla sottomettere.
Ma sotto sotto, la veritร รจ che la sola vista di persone gravemente disabili ci รจ diventata insopportabile perchรฉ ci sbatte in faccia la nostra immagine di finitezza ed interroga la nostra coscienza sul grado di indifferenza di cui siamo divenuti capaci.
Cosa resta della lezione universale del “buon samaritanoโ che ha nutrito la nostra cultura in questi millenni?
Nientโaltro che unโereditร di cui vorremmo liberarci in fretta (come Pinocchio del Grillo Parlante) ma il cui salatissimo conto pagheremo tutti un giorno (e presto!).
Puรฒ darsi che non stia bene chiamare tutto ciรฒ โeugeneticaโ, ma la sostanza รจ la stessaโฆ
Stiamo per staccare la spina ad una (grandiosa) civiltร (anche giuridica) al cui centro era la pietas cristiana.
Conserviamo il seme perchรฉ in futuro possa nascerne una nuovaโฆ
Aldo Ciappi –ย Centro Studi โRosario Livatinoโ
