«La nostra fede nasce il mattino di Pasqua» e non sotto il Calvario, quindi è una fede di gioia.
Il Santo Padre, nell’udienza di ieri mattina, fa osservare: «Accettare che Cristo è morto, ed è morto crocifisso, non è un atto di fede, è un fatto storico», invece la Resurrezione è un fatto che posso o no accettare, liberamente. Crederci è un atto libero della mente e del cuore, non frutto della ragione. Ovviamente si tratta di adesione basata su qualche motivo ragionevole perché, altrimenti, sarebbe sterile fideismo contro cui san Tommaso ammonisce a stare molto attenti. In questo caso è fede basata sulla testimonianza di testimoni attendibili, come Paolo di Tarso, non proprio uno di parte. Sappiamo bene che era convinto che Cristo mentisse, era un nemico dei suoi discepoli, ma proprio lui si arrende all’evidenza e scrive «Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto!» e il Papa prosegue «Questo è il fondamento della fede di Paolo, come della fede degli altri apostoli, come della fede della Chiesa, come della nostra fede».
«Il cristianesimo nasce da qui. Non è un’ideologia, non è un sistema filosofico, ma è un cammino di fede che parte da un avvenimento, testimoniato dai primi discepoli di Gesù. Paolo lo riassume in questo modo: Gesù è morto per i nostri peccati, fu sepolto, e il terzo giorno è risorto ed è apparso a Pietro e ai Dodici (cfr 1 Cor 15,3-5). Questo è il fatto: è morto, è sepolto, è risorto ed è apparso. Cioè, Gesù è vivo! Questo è il nocciolo del messaggio cristiano».
La nostra fede «Non è tanto la nostra ricerca nei confronti di Dio – una ricerca, in verità, così tentennante – ma piuttosto la ricerca di Dio nei nostri confronti». Gesù, anche in questa occasione, ha preso l’iniziativa, si è manifestato, è venuto incontro alla Maddalena, poi è entrato nel Cenacolo e si è fatto vedere dai Dodici, poi è apparso a Cinquecento discepoli e infine a Giacomo e a Paolo. Lui ha agito per ripescare tutti, per rendere evidente a tutti che Lui aveva vinto la morte, era risorto aprendo così la strada della vita eterna a tutti noi. Paolo, uomo sicuro di sé, certo della sua dottrina e dei suoi doveri, di fronte a Cristo ha capovolto la sua vita.
Cristo è la nostra speranza, la nostra certezza, la nostra fonte di gioia. «Che bello pensare che il cristianesimo, essenzialmente, è questo! Gesù ci ha presi, ci ha afferrati, ci ha conquistati per non lasciarci più. Il cristianesimo è grazia, è sorpresa, e per questo motivo presuppone un cuore capace di stupore».
Silvia Scaranari