Emmanuel Tremblay, Cristianità n. 21 (1977)
L’aborto nei piani del supercapitalismo
IL CASO ROCKEFELLER
Devo parlarvi del caso Rockefeller. Si tratta di un argomento molto conosciuto negli Stati Uniti, ma praticamente sconosciuto in Europa. La verità è a volte difficile da accettare, perciò vi daremo dapprima le nostre fonti. Anche per questo motivo abbiamo attinto le nostre informazioni dalle stesse pubblicazioni Rockefeller e non dai suoi avversari, affinché non sorgano problemi circa la loro credibilità.
S’impone anche un’altra notazione preliminare. Non si tratta affatto di una manifestazione di anti-americanismo, poiché il popolo americano nel suo insieme è lungi dall’essere d’accordo, e questo caso nuoce all’America stessa. Questi documenti appartengono già alla storia.
QUALI SONO LE NOSTRE FONTI?
Come abbiamo già detto, abbiamo attinto alla stessa documentazione Rockefeller:
1 – la rivista della Fondazione Rockefeller;
2 – il rapporto annuale della Fondazione Rockefeller 1973 (giugno 1973 – agosto 1974);
3 – il discorso del dr. Knowles, presidente della Fondazione Rockefeller, pronunciato il 14 marzo 1973 a New York davanti al Consiglio Nazionale del Centro di sviluppo del programma di Pianificazione familiare;
4 – le dichiarazioni rese dal prof. Rice, professore di diritto, davanti alla Commissione dei regolamenti e dell’Amministrazione del Senato degli Stati Uniti, in occasione della nomina di Nelson Rockefeller alla carica di vicepresidente degli Stati Uniti, il 26 settembre 1974. Il prof. Rice ha tratto la sua documentazione dalle pubblicazioni della Fondazione Rockefeller (cfr. Pro-life Reporter, vol. 3, n. 7, estate 1974, U.S. Coalition for Life Export Pennsylvania 15632 USA);
5 – il quadro militare dell’Istituto internazionale per gli studi strategici di Londra 1975-1976 e il SIPRI Yearbook 1975 di Stoccolma.
CHI È NELSON ROCKEFELLER?
È innanzi tutto un miliardario in dollari – che rappresenta una delle più grandi fortune mondiali -; già governatore dello Stato di New York, è ora vice-presidente degli Stati Uniti; è il più potente rappresentante di tutta una dinastia.
Quali sono le idee di Nelson Rockefeller sul problema del rispetto alla vita? Esse sono documentate dalle sue parole e dai suoi atti. Nel 1970 Rockefeller ha energicamente appoggiato la promulgazione della legge sulla liberalizzazione dell’aborto, la più permissiva degli Stati Uniti (di fatto aborto completamente libero).
Nel 1972, quando l’Assemblea legislativa dello Stato di New York abrogò questa legge, il governatore Rockefeller oppose il suo veto a tale decisione.
Rockefeller ha fortemente appoggiato le decisioni in materia di aborto prese nel 1973 dalla Corte Suprema, decisioni che ristabiliscono per i bambini il principio del Dred Scott Case del 1857, che prevedeva che i discendenti affrancati di schiavi non potessero essere ritenuti cittadini e non fossero giuridicamente persone, e che dunque potessero essere uccisi se la loro esistenza non era desiderata.
Se un criterio contingente come l’età apre la porta all’assassinio, esso la apre anche all’eutanasia e agli assassini per ragioni politiche o di razza.
Le scelte del gruppo Rockefeller sono state precisate senza ambiguità a Bucarest da John D. Rockefeller III.
Il pensiero di Nelson Rockefeller e la vera natura dell’azione intrapresa sono stati ben delineati dal dr. J. H. Knowles, presidente della Fondazione Rockefeller, il 14 marzo 1973 durante un’importante conferenza tenuta a New York davanti al Consiglio Nazionale del Centro di sviluppo della Pianificazione familiare. Nel suo discorso il presidente della Fondazione Rockefeller ha dichiarato: “È compito sia dei settori privati che dei settori pubblici accelerare negli Stati Uniti lo sviluppo degli aborti legali affinché essi salgano da un milione e duecento mila a un milione e ottocento mila all’anno“. Il dr. Knowles ritiene che la decisione della Corte suprema esiga che il governo e i servizi sanitari rispondano affermativamente a tale esigenza; che una politica permissiva non permetterebbe di raggiungere lo scopo prefissato e che sia necessaria una politica di promozione attiva dell’aborto di massa. Il dr. Knowles prevede l’adozione di pressioni legali per costringere all’aborto di massa e insorge contro le istituzioni che offrano alternative.
Il gruppo Rockefeller ritiene quindi che uccidere, nello spazio di 10 anni, dai 12 ai 18 milioni di americani costituisca uno scopo che si deve raggiungere in modo attivo, se necessario mediante una costrizione legale.
Il pensiero del gruppo Rockefeller è così chiaramente fissato e definito senza contestazione possibile. È la politica della “crescita demografica zero” (Z.P.G.), ossia della regressione assoluta della popolazione (Pr. Ehrlich).
L’AZIONE, L’APPARATO, I MEZZI, I METODI
È veramente Nelson Rockefeller a dirigere le operazioni sul piano amministrativo e finanziario.
L’azione è multiforme:
1) individuale;
2) tramite la sua famiglia e le sue relazioni che sono innumerevoli;
3) tramite le sue funzioni di governatore dello Stato di New York e poi quelle di vice-presidente degli Stati Uniti;
4) tramite infiltrazione della burocrazia federale, nella quale vengono sistematicamente collocati personaggi-chiave del movimento ostile alla vita umana, nei posti importanti dei Servizi amministrativi incaricati dei problemi della popolazione, nei ministeri sociali, nell’A.I.D. e nelle Commissioni presidenziali o nei Comitati che si occupano di problemi demografici;
5) tramite infiltrazione dei mass-media, che permette così una manipolazione degli spiriti con i mezzi di comunicazione sociale;
6) tramite le imprese industriali e commerciali, farmaceutiche o no, controllate dai Rockefeller, e che producono anticoncezionali e antifecondativi: Upjohn, Robins, Xerox, Dalkon Shield. La lista viene data dal rapporto annuale della Fondazione Rockefeller. Questi prodotti sono comperati e utilizzati nei programmi di controllo della popolazione, organizzati dal governo americano; che è come se un ministro francese, proprietario di una industria, facesse acquistare dal governo di cui fa parte i prodotti della propria industria;
7) agisce sull’opinione pubblica tramite gli organismi di radiodiffusione: la Columbia Broadcasting System, l’American Broadcasting Cy, che egli controlla;
8) agisce anche tramite le sue partecipazioni finanziarie nelle cliniche per aborto e nei grandi “abortoi” americani, soprattutto nel più grande del mondo, che è l’”abortoio” della Pianificazione familiare di New York, nel quale la Fondazione Fratelli Rockefeller ha investito 200 mila dollari;
9) tramite taluni organismi quali:
– la Banca Mondiale (Presidente Mac Namara)
– la Banca David Rockefeller.
Ma l’azione principale viene effettuata sul piano ideologico tramite un importante apparato che comporta tre livelli:
1) uno stato maggiore superiore costituito dalle grandi Fondazioni;
2) una rete densissima di importanti organismi sovvenzionati da tali Fondazioni;
3) infine 22 mila fondazioni di base in contatto diretto con la popolazione.
Lo stato maggiore superiore è costituito da:
1) il Consiglio della popolazione (Population Council) organizzato nel 1952 da John Rockefeller III che ne è presidente. Questo organismo vive delle proprie risorse che sono milioni di dollari provenienti dalle imposte federali tramite il ministero della Sanità, l’A.I.D. e l’Ente d’assistenza agli indigenti. Questa organizzazione privata Rockefeller è quindi sovvenzionata dai poteri pubblici;
2) la Fondazione Rockefeller che è il principale organismo di vertice. Il suo capitale ammonta a 425 miliardi di vecchi franchi. Ne è presidente il già citato dr. Knowles, presidente onorario John D. Rockefeller III, segretario generale John D. Rockefeller IV. La fondazione dà un sostegno massiccio agli organismi del secondo livello, alla Federazione mondiale per la Pianificazione familiare e a diverse sezioni della Pianificazione familiare;
3) i fondi dei fratelli Rockefeller: presidente: Laurence Rockefeller; amministratore: John D. Rockefeller III, David Rockefeller, Signora Winthrop, Nelson Rockefeller.
– Attivo: 100 miliardi di vecchi franchi.
– Questo organismo ha finanziato un’indagine fatta da Nelson Rockefeller (Prospettive per l’America) e diretta dal dr. Henry Kissinger, allora consigliere personale di Rockefeller, oggi segretario di Stato e boss della diplomazia americana;
4) l’Agenzia internazionale per lo sviluppo (A.I.D.), organismo federale ma infiltrato col personale Rockefeller, che sovvenziona il Population Council;
5) la Federazione mondiale per la Pianificazione familiare, alla quale aderiscono tutte le sezioni per la pianificazione familiare sovvenzionate dai precedenti organismi (e soprattutto la Fondazione Rockefeller);
6) infine la Rivista della Fondazione Rockefeller.
Ma altre sette organizzazioni centrali meriterebbero di essere citate. Queste organizzazioni costituiscono lo stato maggiore superiore dell’apparato Rockefeller.
Il secondo livello è costituito da un numero considerevole di organismi deputati al controllo demografico, animati e sovvenzionati dagli organi Rockefeller centrali, e la cui lista è data nel rapporto annuale della Fondazione Rockefeller, pubblicato nella Rivista della Fondazione stessa (giugno 1973 – agosto 1974).
Vi è un numero molto elevato di università, istituti, associazioni, la cui lista completa è a vostra disposizione presso l’ufficio Stampa. Tra questi citeremo:
1) il Massachusset’s Institut of Technology (M.I.T.), che è sempre sovvenzionato da Rockefeller, che svolge un ruolo speciale poiché è il supporto in Europa del Club di Roma ed è inoltre il promotore non soltanto della “crescita demografica zero”, ma anche della “crescita economica zero”. Questo punto è particolarmente importante poiché l’istituto guida a distanza tali politiche in Europa occidentale.
Citiamo ancora:
2) gli organismi religiosi come il Centro di consultazione di Washington;
3) la Pianificazione familiare d’America;
4) la Pianificazione familiare della città di New York;
5) la Pianificazione familiare del Maryland;
6) la Pianificazione familiare di Baltimora;
7) la Commissione nazionale americana per l’UNESCO;
8) l’associazione americana per lo studio dell’aborto;
9) il Comitato di studio della crisi demografica;
10) le Università di Harward, della Carolina del Nord, l’università Chapel Hill, l’università Cornell, l’università Emory, l’università John Hopkins;
11) l’Accademia nazionale di Scienze, ecc.
Il terzo livello è costituito dalle fondazioni di base che sono 22 mila. Queste trasmettono alla popolazione le direttive dello stato maggiore Rockefeller. I mezzi a loro disposizione sono considerevoli: un attivo di 10 mila miliardi di vecchi franchi e spese annuali di 250 miliardi di vecchi franchi; e tali risorse private sono completate da enormi fondi pubblici, poiché un opuscolo della Pianificazione familiare di Pittsburg (1) spiega che un solo dollaro privato versato alla Pianificazione familiare dà vita a 24 dollari governativi per la Pianificazione familiare.
Il dr. Donald Minckler, direttore medico dell’”abortoio” di San Francesco, spiega che queste fondazioni devono costituire strumenti di cambiamento e di innovazione e permettere l’avvento dell’aborto di massa a buon mercato e facile. Ciò è conforme alle direttive del dr. Knowles, presidente della Fondazione Rockefeller.
Si tratta insomma di una struttura colossale che dispone di risorse proprie enormi completate da altre risorse, le une private (la Fondazione Ford ha versato al Population Council Rockefeller 4.628 mila dollari nel 1973 e 3.728 mila nel 1974; la famiglia Scaife ha versato 2 milioni di dollari nel 1973 e 2 milioni nel 1974), le altre governative più importanti ancora.
Si dovrà sottolineare:
1) l’intreccio di questi organismi privati con lo Stato americano stesso, tramite uomini di Nelson Rockefeller e di Henry Kissinger;
2) l’infiltrazione degli ambienti dell’ONU: U. Thant, ex segretario generale dell’ONU, è amministratore del Population Council;
3) l’azione sui governi europei tramite il Club di Roma e le sezioni della Pianificazione familiare; tramite altre diramazioni, azione sul Consiglio d’Europa;
4) l’azione internazionale si svolge inoltre tramite le 78 sezioni nazionali per la Pianificazione familiare.
Sul piano ideologico si noterà l’associazione dell’ideologia della “crescita demografica zero” – o anche della regressione assoluta massiccia (Pr. Ehrlich) – e dell’ideologia della “crescita economica zero”, sviluppata soprattutto dal Massachusset’s Institut of Technology e dal Club di Roma.
COMMENTI
Non possiamo che limitarci a qualche osservazione sulle implicazioni e sulle conseguenze principali di questa enorme vicenda. Non discuteremo gli aspetti filosofici che tutti i movimenti per il rispetto alla vita discutono da anni.
Ci limiteremo soltanto alle conseguenze politiche per la Francia e i paesi occidentali.
S’impone una prima constatazione. Si tratta di una ingerenza manifesta negli affari interni dei diversi Stati. È un primo punto che non può essere assolutamente trascurato. Le conseguenze dipendono da numerosi fattori:
1) il modo in cui tale azione viene accettata dai diversi paesi;
2) le divergenze apparse in tale accettazione;
3) le diverse situazioni dei paesi coinvolti;
4) la durata di tale azione.
Esamineremo questi quattro punti.
I
Come viene accettata nel mondo tale azione?
Questo punto è fondamentale. È evidente che se questa azione viene accettata o meno le conseguenze sono diversissime e che le divergenze creano situazioni radicalmente nuove.
È necessario distinguere i due aspetti, demografico ed economico.
L’aspetto demografico: ciò che è accaduto a Bucarest ha rilevato una divisione che permette di distinguere tre categorie:
1) il blocco marxista: totale rifiuto; esso è per altro impermeabile a tale azione del super-capitalismo americano, e la rimonta della natalità è praticamente generale nei paesi dell’Est;
2) il terzo mondo s’è diviso in due: una parte ostile, l’altra favorevole, in particolar modo l’India;
3) il mondo occidentale: anzitutto l’America stessa: negli Stati Uniti e in Canada si ha un crollo demografico, con una caduta della natalità di circa il 50% e una caduta di fecondità ancora più rilevante; l’Europa occidentale: nonostante talune resistenze interne essa l’ha accettata nel suo insieme per se stessa: Inghilterra Francia, Germania Occidentale, ecc.
Tra parentesi notiamo che l’accettazione in Francia è stata accompagnata da fenomeni incoerenti e burleschi. Gli elementi marxisti sono entrati nelle sezioni Rockefeller locali (alludiamo alle sezioni per la Pianificazione familiare), cioè nelle sezioni di una delle maggiori forze capitaliste del mondo. La minoranza della maggioranza si è alleata al marxismo per fare approvare la politica Rockefeller. La legge Veil è restrittiva, ma la sua applicazione, che testimonia le intenzioni reali, liberalizza completamente l’aborto. E poiché l’aborto di massa è destinato soprattutto agli strati popolari, la sinistra marxista, collaborando con il simbolo stesso del supercapitalismo americano, organizza essa stessa lo sterminio dell’elettorato di sinistra. I comunisti francesi sono per l’aborto di massa; mentre i comunisti di Romania, Bulgaria, Ungheria, Cecoslovacchia e Polonia, hanno invece abolito la loro legge. (La spiegazione è chiara: l’Unione Sovietica approfitta a fondo della pacchia Rockefeller per indebolire l’Occidente al massimo, e questo spiega l’atteggiamento dei partiti comunisti occidentali e l’atteggiamento contrario degli stessi partiti all’Est).
Questa anarchia intellettuale è il risultato di un singolare processo di intossicazione di massa la cui analisi appassionante ci porterebbe troppo lontano, ma che è essenzialmente l’opera dei mass-media curiosamente al servizio dell’ideologia Rockefeller.
L’aspetto economico
Anche la “crescita economica zero” rivela una divisione:
1) il blocco marxista la rifiuta totalmente e ha una politica di crescita attivamente stimolata;
2) il terzo mondo la rifiuta totalmente;
3) il mondo occidentale ha reazioni diverse ma, malgrado certe resistenze interne, anche qui l’accettazione da parte dei dirigenti politici è generale, da cui il crollo dell’espansione economica in tutti i paesi occidentali che giunge talvolta fino alla recessione assoluta. In tutto l’occidente questa teoria ha provocato la crisi economica generale con marasma, crescita zero o recessione assoluta e disoccupazione massiccia.
II
Si constata dunque una divergenza nell’accettazione dell’azione Rockefeller nel mondo:
1) accettazione generale da parte dei dirigenti occidentali attualmente al potere;
2) rifiuto totale da parte del blocco sovietico.
Le conseguenze di questa divergenza sono enormi fin da ora, e soprattutto lo saranno ancor più se l’azione Rockefeller proseguirà e se la sua accettazione in Occidente continuerà.
Secondo il quadro militare, tracciato dall’Istituto internazionale per gli studi strategici di Londra, l’URSS, dal 1975, ha un bilancio militare superiore a quello degli Stati Uniti. Si registrano infatti per I’URSS 103.800 milioni di dollari di spese militari, per gli USA soltanto 92.800 milioni.
Si registra per l’URSS una popolazione di 255 milioni, per gli USA di 215 milioni.
Nell’ipotesi della continuazione dell’azione Rockefeller e della sua accettazione in Occidente, questo scarto tra i due si approfondisce. L’URSS entro 15 anni avrà 300 milioni d’abitanti, gli USA soltanto 230 milioni. Economicamente, la progressione americana è rallentata o bloccata, mentre prosegue la progressione economica e finanziaria sovietica. Sebbene l’URSS incontri difficoltà economiche soprattutto nei settori dell’agricoltura e della distribuzione, la sua volontà di spingere al massimo la propria crescita economica è formale.
Anche se l’URSS negli ultimi cinque anni ha avuto soltanto una espansione del 5,5% invece dell’8,5% previsto, l’importante è l’orientamento della sua politica e la sua volontà di realizzarla.
Ricordiamo che una crescita annua dell’8% assicura il raddoppio dei mezzi economici in 9 anni.
Sempre nell’ipotesi della continuazione della politica Rockefeller, la superiorità sovietica sugli Stati Uniti diventa schiacciante poiché essa esiste militarmente già da oggi e i suoi mezzi raddoppieranno.
Le conclusioni tratte per l’Unione Sovietica sono valide per tutti i paesi del patto di Varsavia (anche per l’insieme del mondo comunista, salvo poche varianti).
Analogamente le conclusioni per gli Stati Uniti sono valide per i paesi occidentali in relativo crollo demografico e in ristagno economico.
Questo comporta la rottura completa dall’equilibrio delle forze internazionali a vantaggio dell’URSS.
Altri fatti giocano nello stesso senso:
1) la conquista dell’Africa, che procede metodicamente, da parte del marxismo;
2) l’accettazione generale da parte dei dirigenti occidentali attuali della dottrina Rockefeller ha conseguenze fondamentali all’interno stesso degli Stati occidentali. La “crescita demografica zero” tramite la distruzione dei giovani riduce il mercato di consumo per una popolazione attiva, immutata per 20 anni, e accresce la disoccupazione. La volontà di “crescita economica zero”, o almeno ridotta, turba considerevolmente o impedisce praticamente la soluzione del problema dell’occupazione.
In Francia, per esempio, sono necessari 225 mila nuovi posti di lavoro all’anno per l’inserimento dei giovani fino al 1993, più 200 mila nuovi posti di lavoro all’anno per il riassorbimento di 1 milione di disoccupati in 5 anni, ossia 425 mila nuovi posti di lavoro all’anno. Sono le cifre necessarie, tralasciando completamente la correzione dall’invecchiamento. Per valutare l’importanza di queste cifre si deve ricordare che in pieno periodo di prosperità, (a causa certamente di alcuni gravi errori, che però continuano), nel decennio 1960-1970, la Francia ha creato soltanto 100 mila posti di lavoro all’anno, 1 milione in 10 anni.
Ciò significa che per uscirne, essa deve creare oggi posti di lavoro in misura 4,25 volte superiore a quel periodo. Ora, una espansione economica del 5% all’anno può farsi senza alcuna creazione di posti di lavoro, e questa creazione esige quindi un’espansione nettamente superiore al 5%.
Tale ideologia impedisce la soluzione della crisi. Questa circostanza ha conseguenze politiche, poiché tale politica è applicata da dirigenti non marxisti.
Questa crisi dell’occupazione è imputata quindi al liberalismo e ai dirigenti attuali non marxisti e li mette in cattiva posizione elettorale di fronte ai marxisti che, non essendo al potere, non sono responsabili della politica seguita (e che per altro non approvano tale ideologia).
La circostanza è puramente gratuita. Non esiste nessuna ragione fondamentale che induca del liberali a essere per la crescita zero e per le teorie del Club di Roma.
Ma questa addizione gratuita “Club di Roma più liberalismo” può essere sufficiente per far pendere la bilancia verso il marxismo in diversi paesi occidentali.
Infatti il malcontento popolare provocato dalla crisi dell’occupazione e il marasma legato alla crescita debole o nulla può bastare per una variazione in questo senso. E in Francia una variazione dell’l all’1,5% dell’elettorato in tale senso basterebbe a fare pendere la bilancia.
Questa variazione è certamente possibile. Lo sbilanciamento verso il marxismo di uno o più Stati occidentali accentuerebbe rapidamente lo squilibrio delle forze in favore del mondo sovietico.
III
Le conseguenze dipendono anche dalla differenza della situazione demografica dei paesi coinvolti.
Bisogna infatti distinguere due categorie fondamentali:
1) i paesi con una natalità di molto superiore alle necessità del semplice rinnovamento della popolazione adulta;
2) i paesi con una natalità-base che assicura soltanto il rinnovamento della popolazione attiva, oppure al di sotto della natalità-base, che cioè non assicurano tale rinnovamento.
Nei primi l’azione Rockefeller ha conseguenze diverse e importanti, che non abbiamo il tempo di analizzare in questa sede; ma a patto che la natalità non cada ovviamente al di sotto della natalità-base, tale azione non danneggia la vita stessa di questi paesi.
Nei secondi l’azione Rockefeller danneggia l’esistenza stessa di questi paesi e può essere irreversibile e mortale, nel vero senso della parola, in qualche decina d’anni solamente.
Ora, il fatto è che tutti i paesi dell’Europa occidentale che accettano l’azione Rockefeller (salvo la Spagna) si trovano appunto in questa ultima categoria.
IV
Le conseguenze dipendono infine dalla durata di questa azione.
È evidente che se riusciamo a neutralizzare l’azione Rockefeller nei prossimi due o tre anni, malgrado grossi danni subiti – centinaia di migliaia di morti solo in Francia, milioni in Europa – si potrà ancora evitare che il mondo occidentale sia schiacciato. Non c’è tempo da perdere.
Se, al contrario, questa azione non può essere neutralizzata e si protrae ancore per qualche anno – anche meno di una decina d’anni – le conseguenze saranno irrimediabili e si avrà la supremazia definitiva e massiccia del mondo sovietico, con tutte le conseguenze che comporta per la pace del mondo.
Si assisterà al raddoppio della potenza sovietica rispetto all’occidente, potenza che già oggi è superiore.
L’affare Rockefeller mette direttamente in causa la sicurezza dell’Europa Occidentale.
CONCLUSIONE
Ci troviamo dunque di fronte a un fenomeno enorme, a una intrapresa colossale.
Le possibilità di questo apparato sono superiori da 1 milione a 10 milioni di volte a quelle della nostra organizzazione.
Ciò che sembrava essere una manifestazione spontanea dell’opinione pubblica è in realtà fabbricato integralmente e minuziosamente organizzato da una enorme “intrapresa di morte” con testa americana.
Inoltre questa intrapresa indebolisce considerevolmente:
1) la potenza americana;
2) la potenza europea.
L’America, che spende somme enormi per la sua autodistruzione, già da ora non è più in grado di assicurare né l’equilibrio delle forze, né la sicurezza dei suoi alleati, e subisce inoltre nel mondo rovesci continui.
Questa intrapresa riesce così immancabilmente, se continua, a produrre:
1) il rimaneggiamento completo dei dati della politica mondiale;
2) la rottura dell’equilibrio delle forze internazionali;
3) l’autodistruzione del mondo occidentale;
4) il rovesciamento di numerosi governi non marxisti; e mette in pericolo direttamente la sicurezza dell’occidente intero, cominciando naturalmente dalla parte più debole, ossia dall’Europa occidentale e quindi anche dalla Francia.
Noi combattiamo già questa intrapresa di morte per ragioni filosofiche evidenti e per il rispetto della vita.
Dobbiamo combatterla inoltre perché essa distrugge la nostra sicurezza, la nostra esistenza nazionale, e perché essa costituisce un vero crimine politico contro l’intero mondo occidentale e la sua civiltà.
Questa è la ragione per la quale ci è sembrato indispensabile presentarvi questo argomento di una importanza eccezionale.
Emmanuel Tremblay
Note
(1) Cfr. opuscolo n. 1223 N – 11-71/300 – 1-69 della Pianificazione Familiare di Pittsburg.