San Leonardo da Porto Maurizio O.F.M., Cristianità n. 26-27 (1977)
L’OCCHIO DI DIO
Il re Antigono sentendo dal suo padiglione alcuni soldati che mormoravano contro di lui, alzatolo così alquanto, cavò fuori la testa e disse loro con gran pace: Almeno, almeno andate un poco più là, acciò il re non vi senta. – Ah, cari peccatori, già v’intendo, non ostante il polso di ragioni sì convincenti, vi volete scapricciare, vi volete sfogare. Via su, alla buon’ora, sfogatevi, scapricciatevi, ma almeno, almeno osate questo termine di rispetto al nostro Dio; allontanatemi da lui e cercate qualche luogo dove Iddio non vi vegga e non vi senta; e poi peccate, che mi contento. – Ma, padre, questa è una bella chimera; dove troveremo noi questo luogo, dove Iddio non ci vegga e non ci senta, se Iddio colla sua immensità occupa ogni luogo, se Iddio vede tutto e sente tutto? – Sì?! Credete voi per articolo di fede che Iddio è presente in ogni luogo e che vede tutto e sente tutto? Oh qui sì che vado in furie! Ditemi, di grazia: v’è nessuno tra di voi che avesse tanta petulanza di peccare sotto degli occhi miei? No, veh? Portereste rispetto, se non altro, a quest’abito santo che porto indosso. Come è possibile dunque che gli occhi purissimi di Dio non bastino per raffrenarvi? Si può dare una temerità maggior di questa?! – S. Efrem Siro fu sollecitato un dì a commettere il peccato da una rea femmina: benissimo, rispose il santo, vo’ contentarti ma andiamo là, su la piazza pubblica del mercato. S’inorridì la donna. Ah, ribalda, ripigliò il santo, ti vergogni di peccare sotto gl’occhi degli uomini e non ti vergogni di peccare sotto gli occhi di Dio? Forse che non è maggior male peccare a vista di Dio che a vista del mondo tutto? Va’ scellerata, e pensa bene che l’occhio di Dio ti vede, ti vede in ogni luogo. – Oh che belle parole, degne d’esser scolpite a lettere d’oro! L’occhio di Dio vi vede! Pensatele, cari peccatori, pensatele queste parole: L’occhio di Dio vi vede! Vi vede in quella vostra stanza al buio, vi vede in quel vostro casino in campagna, vi vede in quella vostra conversazione, in quel ridotto, in quel nascondiglio; vi vede da per tutto. Oh quanti peccati di meno commettereste, se voi aveste sempre innanzi agli occhi questo occhio di Dio che vi vede!
Ecco, dunque, il scudo per ripararvi da tutti gli assalti del nemico e vincer tutte le tentazioni: Dio mi vede! Dio mi vede! Scrivetele pure a piè del vostro crocifisso, a capo del vostro letto, queste sante parole: Dio mi vede! – Sì che vi vede, e vi vede sì necessariamente che se volesse fuggire e lasciar di vedervi, non può. – Un servo di Dio vide una volta un demonio che in tutta fretta se ne usciva da una casa e fuggiva. Fermati brutta bestia, lo precettò e insieme l’interrogò, perché fuggi? Me ne fuggo, rispose, perché in questa casa si sta commettendo un peccato sì orrido che non mi dà il cuore di vederlo! … Ah che non può già far così il nostro buon Dio! È sforzato a vedere quelle vostre iniquità con tutte quelle circostanze più orride, più vergognose! Ahi orrore, orrore della sfrenatezza d’un peccatore che in faccia a Dio sfoga quelle passioni che non ardirebbe sfogare alla presenza d’un diavolo dell’inferno! Qual’odio dunque più che diabolico sarà quello che cova nel suo cuore contro Dio? – Peccator mio, se tanto non basta per convincervi, andate che dò il vostro caso per disperato.
* SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO O.F.M. *
Prediche delle Missioni, Stab. Tipografico I . Beucci, Arezzo 1929, pp. 78-79.