Fin dalla prima uscita, nel 1864, e così nelle edizioni successive, notevolmente ampliate, l’opera è stato considerata un testo di riferimento sul tema. James Bryce (1838-1922), giurista, storico, politico e diplomatico britannico, percorre l’intero corso millenario della principale istituzione politica dell’Occidente illustrandone gli eventi e i protagonisti, ma soprattutto l’origine, lo sviluppo e la crisi dell’idea che ne è a fondamento: la rappresentanza di una società di popoli che si percepisce fondamentalmente unitaria e che chiede all’impero che ne assicuri l’ordine e la pace interni ‒ compresa la difficile articolazione tra la sfera temporale e quella spirituale ‒, nonché la difesa dalle minacce esterne. L’identità britannica, liberale e protestante dell’autore traspare, specialmente in riferimento all’ortodossia cattolica, al Papato, alla Riforma e alla fase imperiale asburgica, ma le questioni che solleva, mai banali, stimolano il lettore a ulteriori approfondimenti.
L’opera, che alterna momenti di erudizione a grandi quadri d’insieme, ha anche il non piccolo merito di ridare all’Italia e a Roma un posto centrale nella storia europea almeno fino al definitivo consolidamento dei grandi Stati nazionali.
James Bryce, Il Sacro Romano Impero, trad. it., a cura di Paolo Mazzeranghi, D’Ettoris, Crotone 2017