Roberto De Mattei, Cristianità n. 33 (1978)
Nelle rivelazioni private a suor Elena Aiello
CASTIGHI DIVINI SULL’ITALIA E SUL MONDO
Il velo che, agli occhi degli uomini, cela non solo i segreti dei cuori, ma lo stesso disegno della provvidenza sulla storia, è destinato a cadere il giorno del giudizio universale, quando il governo divino del mondo, oggi imperscrutabile, rifulgerà nella sua mirabile sapienza. «Non v’è nulla di nascosto che non debba essere rivelato, e nulla di segreto che non debba essere conosciuto» (1). Solo alla fine dei tempi, i tempi saranno conosciuti nella luce dell’eternità. Ma a gettare sprazzi di luce sulla storia, barlumi soprannaturali balenano qua e là nel corso dei secoli: sono le rivelazioni private, che Dio si degna concedere ad alcune anime per illuminare taluni eventi storici nelle loro cause remote e invisibili, nel loro significato più profondo e più vero, quasi a costituire una forma di soprannaturale direzione spirituale delle anime e delle nazioni.
La rivelazione pubblica, fondamento della nostra fede cattolica, si è chiusa, come è noto, con la morte dell’apostolo Giovanni. Il contenuto delle rivelazioni private non appartiene, dunque, all’oggetto della nostra fede e l’assenso che si deve prestare a esse è solamente umano. Ma è anche attraverso le rivelazioni private che si manifesta la santità della Chiesa e l’azione in essa dello Spirito Santo, cui è riservata la missione di compiere nel mondo l’opera iniziata da Cristo con la redenzione. «Se Cristo è il capo dalla Chiesa, lo Spirito Santo ne è come l’anima» (2).
Tra le rivelazioni private di questo secolo, un posto particolare assumono quelle ricevute da una suora italiana, Elena Aiello, popolarmente conosciuta come «’a monaca santa», nata a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, il 10 aprile 1895, morta a Roma il 19 giugno 1961 (3). È facile immaginare lo scetticismo e forse il fastidio e l’irritazione che potrà produrre nella mentalità odierna, così pronta a rifiutare ogni manifestazione di soprannaturale, il solo accennare ai carismi straordinari di questa umile suora amante della croce. E tuttavia si tratta di messaggi che, per la loro sconcertante e drammatica attualità, mi sembra meritino di essere registrati e avvicinati con particolare attenzione. Ne riferiamo dunque, dichiarando previamente, in ossequio ai decreti di Urbano VIII del 13 marzo 1625, del 5 luglio 1631 e del 5 luglio 1634, che non intendiamo attribuire ad alcuno dei fatti o delle parole riportate più autorità di quanta non gliene attribuisca o gliene attribuirà la santa Chiesa, cui noi ci gloriamo di essere umilmente sottomessi.
«’A MONACA SANTA»
La vita di Elena Aiello si intreccia con quella della congregazione religiosa da lei fondata nel 1928, allo scopo di raccogliere ed educare cristianamente le bambine abbandonate: le Suore Minime della Passione di N.S. Gesù Cristo, sulla scia spirituale di san Francesco di Paola, il santo taumaturgo calabrese nato a pochi chilometri dal paesino natale di suor Elena. Il 2 gennaio 1948, vent’anni dopo la fondazione, la congregazione otteneva l’approvazione ecclesiastica. Alla morte di suor Elena contava 18 case operanti in tre diocesi (Cosenza, Cassano, Roma), con oltre centocinquanta suore. Ma la vera biografia di suor Elena è quella della sua anima, cui le sofferenze e le grazie mistiche ricevute impressero un sigillo straordinario.
Il 2 marzo 1923, primo venerdì del mese, mentre era a letto molto sofferente, le apparve infatti «il Signore vestito di bianco, con la corona di spine; all’invito se voleva partecipare alle sue sofferenze, Elena rispondeva affermativamente; allora il Signore togliendosi dal capo la corona la poneva sul capo di lei.
«A tale contatto usciva un’abbondante effusione di sangue. Il Signore le comunicava che voleva quella sofferenza per convertire i peccatori, per i molti peccati di impurità» (4). Da allora fino alla morte, ogni venerdì di quaresima, in particolare ogni venerdì santo, riviveva la passione di Nostro Signore, con sofferenze, sudore di sangue, visioni, rivelazioni. «Chi può misurare – scrisse dopo la morte di suor Elena il suo direttore spirituale, padre Francesco Saragò, dei Minimi – le sofferenze patite da questa grande Scomparsa? Martirio del corpo: non vi fu fibra del suo organismo che non fosse tormentata. Incapacità a cibarsi, immobilizzata sopra una sedia o nel letto, e negli ultimi anni consumata dalla febbre. Grande e dolorosa effusione di sangue, finché le sue forze vennero meno e venne l’ora della partenza. Patimenti nel martirio dello spirito, ben più duri di quelli del corpo: agonia per i mali del mondo ai quali le anime consacrate a Dio non rimangono indifferenti. Agonia per la cura delle anime e per il retto andamento della famiglia monastica. Agonia perché offertasi vittima al Divino agonizzante dell’orto. Martirio completo, e, quindi, opera di redenzione delle anime» (5). Mons. Spadafora ricorda, inoltre, un fatto straordinario, tuttora constatabile intervenuto quasi ad autenticare la natura soprannaturale dei fenomeni mistici e a dare quindi il suggello alle rivelazioni profetiche della «monaca santa»: «il pannello di masonite sito accanto al suo letto, esattamente nel riquadro rispondente ai cuscini, ha essudato sangue, dal 29 settembre 1955 al giugno 1961; e tuttora vi è visibilissimo il sangue aggrumato che delinea l’effigie di un Cristo sofferente. Su quel quadro durante i fenomeni mistici erano schizzate dal volto della stigmatizzata alcune gocce di sangue. Da quelle gocce disseccate ad un dato momento si vide scorrere il sangue. Ebbe così inizio questo fenomeno assolutamente inspiegabile. […] Il fenomeno si è ripetuto ordinariamente in rispondenza a solennità che celebrano le sofferenze del Redentore e della Vergine sua Madre. Il legno venne energicamente lavato, ma il fenomeno è ricominciato; la fotografia riprende nitidamente l’effigie, che nonostante tutto vi permane; mentre l’analisi chimica ha rilevato trattarsi precisamente di sangue e di sangue umano» (6). Qual è il significato di questo sangue? Lasciamo la risposta, scarna e forse monotona, ma chiara nella sua eloquente drammaticità, al messaggio ricevuto da suor Elena Aiello.
«IL MONDO È IN ROVINA»
12 marzo 1948. Gesù: «Figlia mia, il mondo è in rovina […]; ho bisogno di anime vittime che si uniscano a me e mi aiutino a portare il peso dell’umanità così dissoluta, che dilaga in una marea impressionante. Quanta impurità! Vi è una corruzione sfrenata. Quante lordure! Vi è una epidemia morale che ha inquinato la società. Quante rovine! Il vizio abominevole, non solo nelle anime degli adulti, ma perfino dei fanciulli. Ah, quei fanciulli, dei quali io dicevo: fate che i pargoli vengano a me. Non vi è più purezza. Come mi rattrista il cuore vedere anime a me consacrate che mi maltrattano, mi oltraggiano fino all’altare, che osano accostarsi col peccato mortale nell’anima. L’uomo è immerso nella morte, nella fangosa marea di corruzione che tenta di sommergere il mondo in un uragano di distruzione e di morte».
15 luglio 1949. Appare la Madonna in lacrime: «L’uomo è immerso nella fangosa marea di corruzione che tenta di sommergere il mondo. Il mondo è in rovina. Aiutami a soffrire. Sai che il mio Figlio ti ha scelta come Vittima».
26 luglio 1950. Gesù: «Il mondo tutto in rovina. Gli uomini cadono nell’inferno. Nessuno si converte. L’uomo è ostinato. I governanti dei popoli sono accecati, vogliono distruggere, seppellire il cristianesimo. La vita pubblica delle nazioni è guidata con la volontà umana, non con la divina».
16 marzo 1951. Gesù: «Gli uomini hanno scagliato contro Dio un uragano di odio. Il mio Cuore sanguina, perché gli uomini mi oltraggiano. Ovunque cerco il peccatore.
Essi sono accecati dal peccato. Il mondo vive fuori del cristianesimo».
14 settembre 1952. La Madonna: «Salvate le anime perché il mondo è in rovina».
8 aprile 1953. Gesù: «Quanta rovina! Il mondo non vive più nella società della Chiesa».
15 settembre 1953. La Madonna Addolorata: «Una è la cagione di tanta rovina: manca la base solida della fede. È crollata, è scomparsa».
7 agosto 1954. La Madonna: «Poche sono le anime che mi amano, che mi onorano. Gli uomini sono impazziti. La civiltà è sfasciata. Il mondo indietreggia nella barbarie e sta per crollare. Il principio del male trionfa nella perversa umanità. Ogni principio di bontà, religioso, è crollato. Scendono sul mondo le più fitte tenebre di rovina e di morte: èsprofondato nell’iniquità, nel vizio, nel fango».
4 marzo 1955. Gesù: «L’ora presente è una delle più terribili per l’umanità, per la Chiesa, per il Cristo in terra: si può dire proprio l’ora di Satana».
30 marzo 1956. Gesù: «Il peccato d’impurità, già al colmo, ha portato al mondo la rovina».
8 giugno 1957. La Madonna con Gesù Bambino: «Il mondo vive nelle tenebre. Domina il peccato, specie quello d’impurità. Mostro loro la mia misericordia, ma gli uomini non trovano più la via della salvezza».
27 marzo 1959. La Madonna: «I governatori dei popoli sono fuori della luce di Dio, specie quelli dell’Italia: sono pieni di falsità, si servono del mio nome e di quello del mio Figlio Gesù. Il materialismo avanza veloce su tutte le nazioni e continua la sua marcia segnata di rovina e di morte. Ha il veleno sulle labbra, sul cuore, per avvelenare tante anime. Il peccato di impurità! Quante stragi tra la gioventù, in mezzo ai fanciulli! Più non esiste la famiglia cristiana. Non fanno più nessun mistero: vogliono cacciare Cristo dalle famiglie, dalle scuole, dalle officine, dalla società, dalle coscienze, dagli uomini».
15 agosto 1959. La Madonna: «Il mondo va precipitando di giorno in giorno. Vive nelle tenebre; è opera del maligno. Vivono nella falsità, resistono alla mia grazia. L’odio riempie il cuore degli uomini. Il fango dell’impurità allaga tutta la terra».
L’INFEDELTÀ DELLE ANIME CONSACRATE
5 luglio 1952. Gesù: «Le anime a me consacrate mi offendono con la loro freddezza: han soffocato la fiamma d’amore verso Dio; loro condottiero èSatana. Chi mi riceve degnamente? Chiedo riparazione, mi rispondono con oltraggi. Seminano odio contro Dio. Magnus Dominus et terribilis. Il mio Cuore sanguina nel vedere la sede del vicario di Cristo diventata una scena di delitti».
5 novembre 1953. Gesù sofferente e con la corona di spine: «Aiutami a soffrire. Vedi come mi hanno ridotto i peccati degli uomini. Gli uomini sono accecati; non rispettano la casa di Dio. I sacerdoti, non sentono più i doveri del loro ministero; non suscitano anime ardenti, con il loro apostolato. Quanta empia propaganda si è diffusa nel mondo! Grande calamità vi sarà di persecuzione nella Chiesa: molte anime buone saranno martirizzate; il Cristo in terra molto soffrirà».
1 novembre 1954. La Madonna: «I sacerdoti non pregano più, non sono più raccolti nella pietà. Pochi recitano il santo Rosario. Beati tutti quelli che sono devoti del mio Rosario: le loro labbra si profumano».
4 marzo 1955. Gesù sofferente per i peccati dei sacerdoti: «Le chiese sono deserte. Le anime consacrate mi lasciano solo nel tabernacolo. Chi mi tiene compagnia? Chi mi ama fortemente? Molte anime religiose e sacerdotali vanno perdute».
11 marzo 1955. Al mattino, dopo la comunione. Gesù sanguinante: «Le anime consacrate sono vinte dalle loro passioni sregolate. Quanti sono di scandalo! Maledetto peccato, che porterà rovina e morte su tutta l’umanità. Le anime consacrate mi offendono con la loro freddezza; han soffocato la fiamma d’amore verso Dio».
3 agosto 1956. «La chiesa non è più la casa di Dio, ma rifugio per peccare. Le chiese sono vuote, le balaustre deserte, i luoghi dei divertimenti impuri sono affollati».
20 giugno 1957. Corpus Domini; Gesù: «Le anime a me consacrate e sacerdotali! Il mio amore è da loro poco apprezzato. Si sono uniti a Satana, non pensano più alla loro salvezza. Povere creature, che si smarriscono nella colpa, perdendo la fede. Si gettano nell’ombra del peccato, mentre mi lasciano solo. Il loro cuore è un macigno. Devo scendere in petti impuri. L’ostia santa sollevata da mani sacrileghe! Sono essi i responsabili delle anime che si perdono. Aiutami a soffrire».
7 marzo 1958. Gesù sofferente: «Le anime sacerdotali e consacrate non prestano più orecchio alle mie ispirazioni; non hanno più fiducia in me; sono peggiori dei mondani; non predicano più l’Evangelo. Una grossa parte di esse vivono in peccato. Non sentono il peso delle anime loro affidate. Come vorrei fossero vicini a me! Mi lasciano solo, abbandonato. Che potevo fare di più per le anime? Ho dato tutto il mio sangue per salvarle dalla morte eterna».
1 luglio 1959. Gesù sofferente: «Peccati delle anime sacerdotali! La Chiesa è pericolante. Sacerdoti non conoscono più il mio amore; vivono nel peccato; rifiutano la loro salvezza».
15 agosto 1959. La Madonna: «[…] la Chiesa è ferita dai propri ministri. Le anime consacrate e sacerdotali sono attaccate al mondo e alle creature. Molte anime si perdono per causa loro e molti di loro non sono degni di portare la loro divisa, sono addormentati nel sonno della morte, sono distaccati dalla santa Madre Chiesa».
11 marzo 1960. Gesù: «La Chiesa è in pericolo. Pregate per le anime sacerdotali, affinché siano più zelanti e vivano secondo la loro dignità».
4 aprile 1960. La Vergine Addolorata: «I sacerdoti, le anime consacrate, non vogliono restare fedeli alla Chiesa: amici di Satana, vivono nell’errore ».
«UNA RIVOLUZIONE ANTICRISTIANA»
7 agosto 1951. Gesù: «Si scatenerà per tutto il mondo e in modo tragico per l’Italia una rivoluzione anticristiana».
20 febbraio 1952. La Madonna: L’Italia soffre perché una grande rivoluzione si prepara. In parte l’Italia si salverà».
14 settembre 1952. La Madonna: «Preghiera e penitenza, perché una terribile bufera infierisce su tutto il mondo con satanica crudeltà. Molte nazioni saranno colpite, specie l’Italia».
20 gennaio 1953. La Madonna: «Forti rivoluzioni verranno, specie per l’Italia. Di quante calamità è colpita! La Chiesa è minacciata dai più tremendi castighi».
3 aprile 1953. Suor Elena: «L’Italia si salverà in parte? Roma sarà salva?». La Madonna: «Roma sarà salva: ma la Chiesa è molto travagliata e ha tanto da soffrire. Il gregge sta per disperdersi. Ti parlo come ai veggenti di Fatima».
7 agosto 1954. La Madonna: «Roma sarà molto travagliata, perché èmacchiata di peccati molto gravi. Il fango del peccato è arrivato al colmo e [Roma] è resa una scena di delitti e di mercenari. Roma deve molto soffrire, perché è la città santa profanata e perciò sarà travagliata, ma non distrutta, dal flagello della guerra. Non permetto mai che la sede del vicario di Cristo sia in battaglia: starò curva con te mie braccia in segno di protezione; e tutti lo dovranno riconoscere negli avvenimenti che si presenteranno. Compirò la mia opera. Mentre in ogni città, in ogni luogo, pochi resteranno salvi, perché il flagello della guerra è vicino».
8 aprile 1955. La Madonna: «L’Italia non sarà salva, ma molto tribolata e purificata, specie la sede del vicario di Cristo. In parte l’Italia si salverà. Roma è profanata dai peccati d’impurità».
23 marzo 1956. Gesù agonizzante: «Se non si prega, la schiera di satana avanza; e l’Italia, e la sede del vicario di Cristo, diventerà peggiore della Russia».
30 marzo 1956. Gesù: «L’Italia è la regina delle nazioni, ma, se non si prega, sarà peggiore della Russia, e sarà molto travagliata. L’Italia, no, non sarà salva. Roma sarà molto travagliata: deve pagare i suoi errori, i suoi gravi peccati. L’Italia, sede del vicario di Cristo, sarà umiliata».
Venerdì Santo 1958. Suor Elena: «Che sarà dell’Italia? Che sarà?». La Madonna: «Il peccato è arrivato al colmo. Roma resa una scena di delitti, piena di fango e di peccati».
«Roma si salverà?», La Madonna piange: «Figlia mia diletta, Roma sarà travagliata. Se non si prega, i nemici arriveranno alla porta della città santa. Roma è la casa del Cristo in terra. Se non si prega, l’Italia sarà peggiore della Russia».
LA RUSSIA DIFFONDERÀ NEL MONDO I SUOI ERRORI
15 settembre 1958. La Vergine Addolorata: «Se non si prega l’Italia sarà invasa dalle truppe russe». «Roma sarà salva? E il Papa?». La Madonna piange: «L’Italia non sarà salva, specie Roma, perché molti peccati si commettono nella città santa: è profanata persino dai ministri di Dio. Il Papa non vedrà tutto questo perché in questi giorni avrà l’agonia della morte, che abbrevierà la sua vita per sempre».
27 marzo 1959. La Madonna: «Roma sarà punita, l’Italia sarà travagliata e umiliata. La Chiesa sarà perseguitata. Il Cristo in terra dovrà tanto soffrire; a quante rovine andrà incontro! Il gregge sta per disperdersi. Quante anime sacerdotali sono uscite fuori dall’ovile! Pregate incessantemente, perché l’ora è vicina, affinché l’umanità conosca i suoi errori. La Russia sorgerà su tutte le nazioni, specie sull’Italia, e pianterà la bandiera [rossa] sulla cupola di san Pietro: [e la basilica] sarà circondata da leoni tanto feroci! La mia parola è chiara. Il mondo si perde prima di quanto si pensa».
13 settembre 1959. La Madonna: «La Russia spanderà i suoi errori su tutte le nazioni, specie sull’Italia. L’Italia non sarà salva. Il flagello della guerra è vicino, e l’Italia sarà la prima a essere sommersa dalle forze del male. Quanti peccati pubblici e privati infangano la città santa!».
3 ottobre 1959. La Madonna: «È necessario che i castighi vengano sul mondo. L’Italia sarà più abbattuta [colpita] dalle altre nazioni, perché gli uomini sono ingrati, e vi è la sede del vicario di Cristo. Sappi che la giustizia di Dio punirà l’umanità con severi castighi».
18 marzo 1960. Gesù: «Pregate, perché gli errori degli uomini sono al colmo; e l’Italia sarà peggiore della Russia, se non si prega. La Chiesa sarà molto travagliata. I nemici saranno alle porte del Vaticano. Pregate e fate molta penitenza».
4 aprile 1960. La Vergine Addolorata: «Pregate perché le forze organizzative del comunismo avanzano sempre di più per combattere e distruggere la religione, diffondendo i suoi errori su tutte le nazioni, specie sull’Italia».
8 maggio 1960. La Madonna: «La Russia è pronta a scatenare tutte le forze del male e sfogherà tutto il suo furore. Sarà una bufera infernale. La guerra sarà prossima. La Russia si abbatterà su diverse nazioni. Il fuoco comincerà da est a ovest. Anche nel Nord-Africa e poi nel Medio Oriente vi saranno molte rivoluzioni. Il sangue scorrerà a rivi. Il tempo non è lontano. I sacerdoti saranno perseguitati; le chiese saranno profanate, specie nella città santa. Pregate perché il Papa non cada in mano ai russi. Siate fedeli con la preghiera e la penitenza, per il giorno del mio trionfo, perché la mia ora è vicina».
16 luglio 1960. La Madonna: «Se non si prega, l’Italia sarà peggiore della Russia. Verrà la persecuzione per la Chiesa. Quanti sacerdoti moriranno martiri! La Russia tenta di invadere la città santa, sede del vicario di Cristo, profanata da questi mostri infernali».
15 settembre 1960. La Madonna: «La Russia farà strage su tutte le nazioni, sulla Chiesa, sul Papa, sui sacerdoti. Rivoluzione grande, con grande spargimento di sangue, su diverse nazioni, specie sulla Francia e sull’Italia».
22 agosto 1960. La Madonna: «L’ora terribile avanza sui mondo. Diverse nazioni saranno colpite, specie l’Italia, con rivoluzioni sanguinose. La Russia ha preparato le armi segrete contro l’America, contro la Francia e contro la Germania. La guerra è prossima. Il Reno della Svizzera sarà pieno di cadaveri e di sangue. Il Papa dovrà tanto soffrire. Il leone ruggente avanzerà sulla cattedra di Pietro, per diffondere i suoi errori. Il fiele della Russia avvelenerà tutte le nazioni, specie l’Italia».
IL CASTIGO
26 luglio 1950. Gesù: «Le ore delle tenebre sono prossime. Verrà sul mondo distruzione e morte. Grida forte: se l’uomo non ritorna a Dio, verrà il castigo mai visto nella storia del mondo. Il mondo sarà tutto in fiamme. Gli uomini parlano di pace: il mondo sarà tutto in guerra».
8 aprile 1955. La Madonna: «Guarda: gli angeli, con in mano recipienti pieni di fuoco, sono come tante fiaccole. Ogni due angeli porteranno queste fiaccole (erano come tanti tronchi d’albero). Servono per rovesciarle sul mondo. Il castigo sarà spaventoso. Scenderanno sul mondo; come tante saette di fuoco, buttate dagli angeli sulla terra. Il fuoco cadrà a pezzi. Un solo colpo, però, non cagiona la morte di tutti. Gli uomini saranno punti secondo i debiti contratti con la giustizia divina.
«Questo spaventoso flagello verrà nelle prime ore del mattino. I peccatori, gli empi, saranno distrutti. Le anime giuste, i devoti del mio Rosario, quelli con il peccato veniale, non morranno, ma sentiranno il dolore della morte. Momento spaventoso sarà per i giusti! Per i peccatori e per gli empi! Tutti devono assistere con lo strazio nell’animo; tutti contempleranno questa visione. Gli occhi di tutta l’umanità si solleveranno verso il cielo. Io nulla posso fare per le anime traviate. Gli empi vorrebbero coprire le loro miserie, ma non trovano neanche una tana. Si unirà il cielo e la terra. Il mio Figlio si presenterà come giudice, per i peccatori e per gli empi: non come padre. Il cielo si tingerà di rosso. Il vento! Sibila il mare, s’abbatte la procella. La tempesta sarà di fuoco: si scatenerà per tutto il mondo. Quelli che resteranno, troveranno il loro Gesù e la loro Madre. Il tempo non è lontano. Avverrà quando meno si aspetta».
Venerdì Santo 1959. Suor Elena: «[…] quali sono ì primi segni del castigo? Come si presentano al mondo?». La Madonna: «Figlia del mio cuore, per ammonire i peccatori e chiamare l’uomo alla penitenza e alla preghiera, i segni evidenti sono questi: comparirà nel cielo una nube che si ingrandirà e annegherà popoli e nazioni, specie l’Italia. La vegetazione della terra sarà distrutta, come pure sarà distrutta la quarta parte del genere umano. L’aria sarà infestata da una epidemia che coprirà tutta la terra di cadaveri. Se gli uomini ritornano a Dio pentiti, figlia mia diletta, allora la giustizia sarà mutata in misericordia, e il mondo, in parte, si salverà, ché il tremendo castigo non si può evitare e sarà universale. Una nube rossa come il fuoco attraverserà il cielo. I raggi, le scintille, attraverseranno le case degli empi. Il mare riverserà le sue onde e [si] abbatterà la procella. Le fitte tenebre si spanderanno sul mondo e avvolgeranno tutto la terra. Il mondo diventerà come un deserto. Durante queste tenebre è impossibile distinguere uomini e cose. Tutto questo durerà tre giorni e tre notti; e in questo tempo di oscuro solo le candele di cera benedette faranno luce. Dureranno per diverso tempo. Nelle case degli empi le candele non faranno luce. Colui che, per curiosità, apre la finestra, cadrà fulminato all’istante. Durante questi tre giorni, bisogna rimanere in casa, figlia del mio cuore, alla luce delle candele, perché non saranno spente né dai venti, né da nessuna cosa. L’umanità sarà afflitta da un tremendo terremoto. Il rombo dei tuoni farà tremare tutta la terra. È uno sconvolgimento per i giusti e per i peccatori. Figlia del mio cuore, sono giorni spaventosi. I demoni, durante questi tre giorni faranno risuonare nell’aria spaventose bestemmie, e faranno molta preda sulle anime. Il mondo diventerà un cimitero, perché i cadaveri compriranno tutta la terra».
«Mamma mia bella, che bisogna fare durante questi tre giorni?». «Bisogna pregare per la conversione dei peccatori, che sono i vostri fratelli. Recitare il santo Rosario e la preghiera Materno rifugio». «Mamma mia bella, e allora sarà il giudizio universale?». Figlia del mio cuore, non sarà il giudizio universale, ma sarà un piccolo giudizio». «E allora tutti morranno?». «Non morranno tutti, ma sopravvivranno i devoti del mio Rosario, le anime consacrate al mio Cuore, le anime giuste e i sacerdoti santi; non periranno, ma saranno salvi. Tutto questo è una punizione per gli empi. Quello che avverrà in queste ultime ore non si può descrivere. Si deve impegnare ogni anima cristiana con la preghiera e con la penitenza, figlia del mio cuore. Verrò io stessa; mi vedranno i giusti e i peccatori».
IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
1 novembre 1952. La Madonna: «Devozione al Cuore Immacolato di Maria, strumento di salvezza. Bisogna formare una legione di anime per pregare e pregare molto. Si può disarmare l’ira di Dio. Queste anime assicurano la vittoria delle forze del bene».
3 aprile 1953. La Madonna: «Solo con la devozione al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice tra l’uomo e Dio, il mondo sarà in parte salvo».
6 aprile 1955. La Madonna: «Il mezzo più efficace per ottenere misericordia è il Cuore di Maria, mediatrice fra gli uomini e Dio, e deve regnare. Questa devozione incoraggia i buoni, scuote i tristi, chiama i peccatori al pentimento, eccita i tiepidi al fervore».
8 aprile 1955. La Madonna: «Il mezzo più efficace per salvare in parte il mondo è la devozione al Cuore Immacolato di Maria. La preghiera Materno rifugio si propaghi; è utilissima. Dite spesso con le braccia in croce: “O Regina dell’universo, mediatrice degli uomini, usaci misericordia – ti preghiamo con filiale confidenza – di essere liberati dal peccato che porta al mondo tanta rovina. Usaci misericordia, rifugio di tutte le nostre speranze: tu devi essere propizia verso di noi, figli indegni. Accogli benigna la nostra supplica, affinché tutti possiamo cantare il trionfo della tua misericordia”».
30 marzo 1956. Gesù: «Il mondo si salverà, in parte, se si propaga la devozione al Cuore Immacolato di Maria».
22 agosto 1957. La Madonna: «Per salvare le anime dall’inferno, si deve diffondere la mia devozione al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice fra gli uomini e Dio, con la consacrazione delle famiglie al mio Cuore e a quello di Gesù».
8 dicembre 1957. La Madonna: «Bisogna formare una legione di anime, un apostolato al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice e regina dell’universo».
11 febbraio 1958. La Madonna: «Bisogna che si facciano tanti atti di fede, pieni di fervore, per essere pronti all’attacco, per difendere i diritti del Cuore Immacolato di Maria mediatrice tra gli uomini e Dio, perché la mia ora è prossima.
3 ottobre 1959. La Madonna: «Bisogna avvisare gli uomini: far loro capire che bisogna pregare, recitare il santo Rosario, che la corona è come un talismano. Bisogna propagare la mia devozione al Cuore Immacolato di Maria, mediatrice tra gli uomini e Dio».
* * *
Come, quando avverrà tutto questo? Le rivelazioni private ci aprono squarci improvvisi e imprevedibili sul futuro, non per alimentare la nostra curiosità, ma per orientare il nostro operato nel tempo presente. Esse ignorano volutamente i dettagli, per tracciare una rotta, indicare una direzione, sottolineare una tendenza. Non si potrebbe chiedere anche a quelle di suor Elena Aiello maggiore luce di quanta già, straordinariamente, ne offrano. Basti qui ricordare, per comprenderne l’importanza, che esse vengono dopo l’apparizione della Madonna ai tre veggenti di Fátima e di Fátima sembrano costituire non solo una conferma, ma una precisazione e quasi un’applicazione al futuro dell’Italia. Del messaggio di Fatima conservano tutti gli elementi: l’empietà e la corruzione del mondo: la necessità dell’espiazione; il terribile castigo che si abbatte sull’umanità; e, sullo sfondo, grazie a un’ardente devozione al Cuore Immacolato della Madonna, le luci sacrali di quel Regno di Maria di cui ha parlato, tra l’altro, san Luigi Maria Grignion di Montfort. A noi, dunque, pregare e operare perché lo Spirito Santo levi gli schiavi, i servi, i figli di Maria, vaticinati dall’apostolo della Vandea, «al fine di formare sotto lo stendardo della Croce un’armata bene schierata a battaglia e ben ordinata per attaccare tutti insieme i nemici di Dio, che han già lanciato il grido di guerra: sonuerunt, frenduerunt, fremuerunt, multiplicati sunt.
«Dirumpamus vincula eorum et projiciamus a nobis jugum ipsorum. Qui habitat in coelis irridebit eos.
«Exsurgat Deus et dissipentur inimici ejus!
«Exsurge Domine, quare obdormis? Exsurge.
«Signore, sorgete! Perché sembrate dormire? Sorgete nella vostra onnipotenza, misericordia e giustizia, per formarvi uno stuolo scelto di guardie del corpo, per proteggere la vostra casa, per difendere la vostra gloria e salvare le anime, affinché ci sia un unico ovile e un solo pastore e tutti vi rendano gloria nel vostro tempio: Et in templo ejus omnes dicent gloriam.
Amen.
«Dio solo!» (7).
ROBERTO DE MATTEI
Note:
(1) Lc. 12, 2.
(2) LEONE XIII, Enciclica Divinum illud munus, del 9-5-1897, in Atti di Leone XIII, Tipografia dell’Immacolata, Mondovì, 1902-1903, p. 549.
(3) Cfr. FRANCESCO SPADAFORA, Suor Elena Aiello ‘a monaca santa, Tip. Pont. Vesc. G. Rumor, Vicenza 1974, 2ª ed.; e FRANCESCO SPADAFORA, Fatima e la peste del socialismo, Giovanni Volpe editore, Roma 1974. Mons. Francesco Spadafora, attualmente docente alla Pontificia Università Lateranense, fu particolarmente vicino a suor Elena, per oltre venticinque anni, assistendola in punto di morte. Grazie alla sua cortesia abbiamo avuto la possibilità di consultare il dattiloscritto contenente le rivelazioni ricevute da suor Elena dal 15 aprile 1938 al 22 agosto 1960, parte delle quali stralciate dallo stesso Spadafora, nel volumetto su Fatima e la peste del socialismo. Gli originali e tutti i documenti riguardanti suor Elena sono depositati presso la Congregazione dei Santi, dove è introdotta la causa di beatificazione.
(4) IDEM, Suor Elena Aiello ‘a monaca santa, cit., p. 65.
(5) Ibid., p. 12.
(6) IDEM, Fatima e la veste del socialismo. cit.. pp. 36-37.
(7) SAN LUIGI MARIA GRIGNION DI MONTFORT, Preghiera infuocata, estratto dalla Rassegna di Ascetica e Mistica, anno XXIV, n. 2, aprile-giugno 1973, p. 18.