Joseph de Maistre, Cristianità n. 289 (1999)
Réflexions sur le Protestantisme dans ses rapports avec la souvraineté, 1798, in IDEM, Oeuvres complètes, vol. VIII, Vitte, Lione 1893, pp. 63-97 (pp. 66-67). Traduzione e titolo redazionali.
Come si diffonde il cattolicesimo
Può darsi che i sovrani cristiani abbiano abusato del loro potere per diffondere il cristianesimo; ma mai il cristianesimo cattolico ha combattuto i sovrani per stabilirsi nei loro domini; mai ha usato altro che la persuasione, e questo è stato in tutti i tempi il suo carattere distintivo. Costantino, divenuto cristiano, ha senza dubbio potuto far sentire il peso del suo scettro sugl’infedeli; ma il cattolicesimo, per regnare nell’impero, non ha assolutamente preso le armi contro Costantino. Si è visto, negli ultimi tempi, questa religione stabilirsi all’estremità dell’Asia: di che arma si è servita per vincervi tutti i pregiudizi umani? D’un religioso, armato di un crocifisso di legno, e che ignorava necessariamente la lingua del paese quando ha toccato questa terra. Ma quando il sovrano ha voluto scacciarlo da essa, ha opposto resistenza? Assolutamente no. Ha fatto migliaia di martiri e non ha trovato un ribelle. Quando Tertulliano diceva ai gentili del secolo III: «Siamo ovunque, nell’esercito, nei tribunali, nei palazzi, ecc.; vi lasciamo solo i templi», i cristiani erano certamente in grado di farsi temere; ma non si sono mai permessi nulla contro la sovranità. L’inesprimibile fermezza di cui hanno dato prova in mezzo ai più atroci tormenti ha solo provato a essa che cosa avrebbe dovuto temere da loro se avessero avuto altri princìpi.
Joseph de Maistre (1753-1821)