Pio XI, Cristianità n. 49 (1979)
Enciclica Mit brennender Sorge, del 14-3-1931, in Le encicliche sociali dei Papi. Da Pio IX a Pio XII (1864-1956), a cura di Igino Giordani, 4ª ed. corretta e aumentata, Editrice Studium, Roma 1956, pp. 517-518.
Magistero pontificio
I COMANDAMENTI DI DIO OBBLIGANO GLI INDIVIDUI E LE SOCIETÀ
Il nostro Dio è il Dio personale, trascendente, onnipotente, infinitamente perfetto, uno nella trinità delle persone e trino nell’unità della essenza divina, creatore dell’universo, signore, re e ultimo fine della storia del mondo, il quale non ammette né può ammettere altre divinità accanto a sé.
Questo Dio ha dato i suoi comandamenti in maniera sovrana, comandamenti indipendenti da tempo e spazio, da regione e razza. Come il sole di Dio splende indistintamente su tutto il genere umano, così la sua legge non conosce privilegi né eccezioni. Governanti e governati, coronati e non coronati, grandi e piccoli, ricchi e poveri dipendono ugualmente dalla sua parola. Dalla totalità dei suoi diritti di Creatore promana essenzialmente la sua esigenza ad un’ubbidienza assoluta da parte degli individui e di qualsiasi società. E tale esigenza si estende all’ubbidienza a tutte le sfere della vita, nelle quali questioni morali richiedono l’accordo con la legge divina e con ciò stesso l’armonizzazione dei mutevoli ordinamenti umani col complesso degli immutabili ordinamenti divini.
[…] I Vescovi della Chiesa di Cristo «preposti a quelle cose che riguardano Dio» (Ebr. 5, 1) devono […] fare tutto il possibile affinché i comandamenti di Dio siano considerati e praticati quali obbligazioni inconcusse di una vita morale ordinata, sia privata sia pubblica; i diritti della maestà divina, il nome e la parola di Dio non vengano profanati (cfr. Tito 2, 5); le bestemmie contro Dio in parole e immagini, numerose talvolta come l’arena del mare, vengano ridotte al silenzio, e di fronte allo spirito caparbio e insidioso di coloro, che negano, oltraggiano e odiano Dio, non si illanguidisca mai la preghiera espiatrice dei fedeli, la quale sale ad ogni ora come incenso all’Altissimo, rattenendone la mano punitrice.
PIO XI