Il settimanale Tempi racconta il salvataggio di un bambino abbandonato nel quartiere Poggiofranco di Bari e, con esso, l’impegno diuturno della Chiesa a favore della vita nascente
di Carlo Martelli
Come racconta un articolo del settimanale Tempi, il 19 luglio scorso il cellulare di don Antonio Ruccia, parroco della chiesa di San Giovanni Battista nel rione Poggiofranco di Bari, si è messo a suonare. Ha suonato per segnalare una telefonata particolare, inoltrata da una persona non ancora in grado di parlare, ma di farsi sentire senz’altro sì. Sul display del dispositivo si poteva leggere : «Culla».
Il peso caldo di un bambino aveva, infatti, attivato i sensori della culla per la vita custodita in una stanzetta parrocchiale e lì posta alcuni anni prima per iniziativa di don Antonio, con l’approvazione del Policlinico di Bari.
Una creatura di nove giorni, in tutina a strisce bianche e azzurre, si è così palesata agli occhi del sacerdote, accompagnata da un biglietto con il nome, la data di nascita del 10 luglio, l’indicazione dell’avvenuto allattamento al seno e un messaggio per lui, per il piccolissimo Luigi: «Mamma e papà ti ameranno per sempre».
«Luigi non è stato abbandonato – ha affermato don Antonio – Luigi è stato consegnato ad un luogo scelto con cura e che prometteva di prendersene cura. Non è stato lasciato nottetempo, ma un quarto d’ora prima della Messa domenicale, quando i genitori erano certi che sarebbe stato trovato in fretta, che non era solo, che qualcuno avrebbe risposto al suo pianto».
E trascorsi alcuni mesi, durante la celebrazione della Santa Messa di Natale, don Antonio ha ricordato il dono ricevuto: «[…] Proprio come è successo a te. Il tuo pianto ha messo in moto una macchina di solidarietà che ha raccolto tanti e tante che, ricredendosi sull’efficacia di una culla termica nell’era del post-moderno e del pieno efficientismo, non solo ha posto degli interrogativi ma, soprattutto, ha aperto nuovi squarci di vita. Un bambino affidato come te. Perché più che abbandonato tu, come Gesù, sei stato affidato. E tu, come quel piccolo di Betlemme, ci affidi un compito: impegnarci per la vita e non lasciare nessun bambino per strada, né quando nasce, né quando cresce, né quando diventerà uomo, perché nessuno è un errore. Perché ci sia sempre un giorno nuovo che squarcia anche la notte più oscura».
E’ la grazia di una nuova vita che viene accolta.
Lunedì, 18 gennaio 2021