Dura sconfitta al Senato francese dei sostenitori della «PMA pour toutes»
di Antonio Mondelli
Non sempre i proverbi risultano veritieri ma questa volta il detto «chi troppo vuole nulla stringe» sembra pienamente adattarsi a quanto successo in questi giorni al Senato in Francia.
Era in discussione la «legge sulla bioetica» che autorizzava la «PMA pour toutes», cioè la Procreazione Medicalmente Assistita anche per le coppie costituite da due donne o per le donne singole, e la strada per i sostenitori sembrava in discesa. Infatti, nonostante il successo delle ripetute iniziative di protesta organizzate dalla Manif Pour Tous, i venerdì di digiuno e di preghiera organizzati dai vescovi Francesi e le prese di posizione da parte dei tanti spiriti liberi che hanno cercato in tutti i modi di denunciare la pericolosità – soprattutto in termini antropologici – di tale progetto normativo, tutto era pronto per l’approvazione di un testo che, tra l’altro, era già stato approvato due volte alla Camera e una al Senato.
Ma, sempre per rimanere in tema di proverbi, “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”, e così il tentativo di consentire la PMA anche post-mortem e l’indisponibilità, da parte della maggioranza “macroniana”, a tenere conto anche dei diritti dei nascituri ad avere un papà e una mamma, hanno spinto il Senato a rigettare l’approvazione dell’articolo 1 che prevedeva, appunto, la PMA pour toutes e la PMA post-mortem.
E così il Senato, oltre ad approvare un emendamento che vieta – contro il parere del governo – la “produzione” di embrioni chimerici attraverso l’introduzione di cellule umane in embrioni animali ea rigettare la possibilità di auto conservazione degli ovociti, modifica radicalmente l’articolo 1 del progetto di leggeeliminando la possibilità di far ricorso alla fecondazione artificiale da parte delle donne single o di coppie costituite da due donne.
Si è vinta una battaglia, ma la guerra è ancora lunga e perigliosa. Ora una commissione paritetica, composta da 7 senatori e 7 deputati, dovrà provare a redigere un testo di compromesso e successivamente la Camera avrà l’ultima parola sul punto. Tuttavia, vista la composizione politica dell’attuale Assemblea Nazionale, sarà difficile che il testo licenziato definitivamente non possa prevedere al proprio interno anche la «PMA pour toutes».
Ma tutto ciò mette ancor più in risalto il coraggio dei 98 senatori del Partito repubblicano che, sfidando la “dittatura” del politicamente corretto, hanno portato avanti la loro battaglia di senso contrario utilizzando tutti gli strumenti procedurali a loro disposizione, decisi fino in fondo a lasciarsi guidare dalla propria coscienza anziché dal mero opportunismo politico.
Sabato, 6 febbraio 2021