Proponiamo alla vostra lettura il comunicato del Coordinamento delle associazioni laicali della diocesi di S.Marino-Montefeltro riguardante il referendum che, domenica 26 settembre, intende ampliare a dismisura le possibilità di abortire nella Repubblica del Titano, superando la stessa legge 194 italiana
del Coordinamento delle associazioni laicali della diocesi di San Marino-Montefeltro
Domenica 26 settembre i Sammarinesi saranno chiamati ad esprimersi sul seguente quesito referendario: «Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione, e anche successivamente, se vi sia il pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?».
Il Coordinamento delle associazioni laicali della Diocesi invita tutti ad andare a votare ed a votare NO. Andare a votare perché nella legislazione sammarinese in materia referendaria il quorum non è più previsto, ogni singolo voto conta e basterà un solo voto di differenza per determinare la
vittoria o la sconfitta. E votare NO.
NO perché a San Marino in caso di pericolo di vita per la mamma l’aborto è già consentito.
NO perché la vita va difesa senza se e senza ma, dal primo all’ultimo momento dell’esistenza ed ogni bimbo ha sempre un valore immenso, non solo quando la mamma lo vuole.
NO perché nella salute psicologica della donna si potrà far rientrare qualsiasi tipo di motivazione.
NO perché il quesito permetterà alla donna di abortire fino al nono mese.
NO perché chi ha proposto e sostiene il quesito referendario intende far abortire le minorenni senza che nessun adulto abbia voce in capitolo, diversamente da ciò che avviene negli ordinamenti di altri Paesi.
NO perché il quesito referendario non tiene in alcuna considerazione il padre.
NO perché il nostro Paese e tutta la nostra comunità deve aiutare le donne in difficoltà, non
lasciarle sole ad assumere una decisione che peserà sulle loro coscienze per tutta l’esistenza in quanto implica la soppressione di un’altra vita, quella di una persona diversa da loro.
NO perché San Marino è un esempio a livello internazionale del sostegno a persone che vivono situazioni di difficoltà: e chi siamo noi per decidere che basta una semplice “anomalia”, non meglio identificata, per impedire ad un bimbo di nascere?
In definiva NO perché il nostro Paese rischia di incamminarsi sulla strada dell’aborto facile, da potersi fare fino all’ultimo giorno della gravidanza e per qualsiasi motivo, spingendo altresì a venire ad abortire a San Marino tante donne che nel loro Paese in quelle condizioni non potrebbero ricorrere all’aborto.
MErcoledì, 22 settembre 2021