Aborto e austerità socialista, questo il programma elettorale di Lula per le prossime presidenziali
di Stefano Nitoglia
Il candidato della sinistra alle prossime elezioni presidenziali brasiliane del 2 ottobre 2022, Luiz Inacio Lula da Silva, detto Lula, leader del Partido dos Trabalhadores (PT) ed ex-presidente brasiliano, è stato duramente criticato dai parlamentari evangelici presenti nel Congresso brasiliano, dai sostenitori del presidente Bolsonaro e da altri leader per le affermazioni pro-aborto da lui fatte il 5 aprile scorso durante un discorso elettorale alla Fondazione Perseu, legata al PT. Nell’occasione Lula ha detto che le donne povere brasiliane muoiono «tentando di abortire perché l’aborto è proibito, è illegale». «In verità – ha proseguito il leader socialista – l’aborto dovrebbe essere trasformato in una questione di salute pubblica, al quale ognuno deve aver diritto e non vergogna».
Con i soliti slogan di propaganda pro-aborto, usati in tutto il mondo per ottenerne la legalizzazione, Lula ha detto che le donne povere fanno l’aborto in maniera insicura, arrischiata per la loro salute, «mentre la madame (signora, in termine spregiativo) può abortire a Parigi, può andare a Berlino a trovare una clinica abortiva e fare un aborto». La legge brasiliana non può chiedere ad una donna di avere un figlio se non lo desidera, ha chiosato Lula.
Molte sono state le critiche suscitate dal discorso di Lula. Il deputato federale Marco Feliciano (PL-SP) ha scritto che il leader del PT, appoggiando l’aborto, «si è mostrato ancora una volta per quello che è». L’ex-ministra delle Donne, della Famiglia e dei Diritti Umani Damares Alves (Republicanos-DF) ha affermato che «l’agenda dell’ex presidente è sempre stata la cultura della morte», mentre il deputato federale Guiga Peixoto (PSC-SP) ha scritto: «Lula è a favore dell’aborto e contro le armi. Quindi a favore dell’omicidio, tranne che con le armi».
Le tesi pro-aborto di Lula fanno il paio con quelle dello stesso a favore del socialismo. Sempre nel corso dello stesso evento alla Fondazione Perseu, il candidato delle sinistre alle presidenziali, attaccando la classe media, ha detto che essa «ostenta un tenore di vita che va oltre al necessario», cosa che, secondo lui, non esisterebbe in Europa e in nessuna altra parte del mondo.
«Lula è l’immagine dell’arretratezza, della retrocessione. Il Brasile ha bisogno di guardare avanti. Creare opportunità affinché i più poveri diventino classe media. E non impoverire la classe media per decreto. Per Lula non fa differenza. Non ha mai lavorato», ha twittato il governatore dello Stato di San Paolo, Joao Doria.
Secondo i sondaggi ufficiali Lula è ancora avanti nella corsa alle presidenziali, anche se molti accusano questi rilevamenti di essere truccati in favore del leader socialista.
Lunedì, 11 aprile 2022