La versione francese dell’italiano “arco costituzionale” tiene ancora una volta Marine Le Pen lontana dall’Eliseo, ma lascia intravedere qualche crepa
di Antonio Mondelli
La versione francese dell’italico “arco costituzionale” è riuscita ancora una volta a fare da diga contro la leader di Rassemblement National, ma con la scomparsa dei partiti ideologici le prime fratture cominciano a manifestarsi ed il “blocco repubblicano” inizia a non essere più efficace come un tempo.
E così, se nelle scorse elezioni presidenziali del 2017 Marine Le Pen, tra il primo ed il secondo turno, conquistò solo tre milioni di voti aggiuntivi, in queste elezioni sono oltre 5 i milioni di voti che sono confluiti sulla sua candidatura al secondo turno.
Ed ancora, se tra le elezioni del 2017 e quelle del 2022 Emmanuel Macron ha perso due milioni di voti, passando da 20.743.128 a 18.779.641 elettori, Marine Le Pen, al contrario, ha acquistato circa tre milioni di votanti, conquistando 13.297.760 di consensi contro i 10.638.475 della precedente tornata elettorale.
Ma la leader di Rassemblement National ha manifestato anche questa volta la sua inadeguatezza a svolgere il ruolo di federatrice delle diverse anime della destra francese e difficilmente – è già accaduto in passato – questo consenso riuscirà a trasformarsi, poi, in parlamentari all’Assemblea Nazionale nelle elezioni legislative che si terranno il prossimo giugno.
Tuttavia, la presenza in campo di autorevoli esponenti politici, che a più riprese hanno manifestato la loro volontà di lavorare ad un progetto politico che tenga insieme le diverse anime della destra francese, lascia aperta la porta alla speranza che finalmente la protesta possa trasformarsi in proposte ed iniziative politico-parlamentare.
Riusciranno Marion Marechal Le Pen, Eric Zemmour e François-Xavier Bellamy a costruire un cartello elettorale che spinga Marine Le Pen ad uscire fuori dal suo splendido isolamento e riesca ad avviare un percorso virtuoso che conduca le varie anime della destra francese a mettere a fattor comune il proprio consenso elettorale? La strada è stretta e tortuosa, ma è l’unica che potrà consentire con una spallata di abbattere definitivamente le barrage repubblicain.
Mercoledì, 27 aprile 2022