di Daniela Bovolenta
Il giorno 26 aprile 2022 il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato, con 33 voti favorevoli, 14 contrari e 1 astenuto, la costituzione del fondo “Vita nascente”, fortemente voluto da Maurizio Marrone, assessore alle politiche sociali.
Il fondo ha un finanziamento di quattrocentomila euro, che sarà gestito dalle associazioni pro-vita in collaborazione con i consultori, con il fine di aiutare le donne che sono a rischio di aborto per situazioni di vulnerabilità e fragilità sociale e permettere loro di portare a termine la gravidanza se lo desiderano.
Abbiamo contattato per un primo commento Claudio Larocca, presidente di Federvi.P.A., la federazione regionale dei movimenti per la vita, dei CAV e delle case di accoglienza del Piemonte.
D: Claudio Larocca, nella sua esperienza, sono molte le donne che si sentono costrette ad abortire non per libera scelta, ma per delle situazioni economiche difficili al punto da farle sentire costrette a una scelta che avrebbero preferito evitare?
Come Centri di aiuto alla Vita incontriamo numerose ragazze e donne che, per problemi economici e non solo, non vedono alternative all’aborto e di fatto lo scelgono o lo valutano perché costrette.
Per loro trovare sul percorso, travagliato e pieno di ostacoli e paure, un aiuto, significa poter valutare delle alternative.
Sicuramente in ogni caso la donna si trova ad affrontare questa situazione da sola perché il mondo che la circonda lascia sulle sue spalle tutta la responsabilità della scelta o addirittura la costringe a subire fortissime pressioni.
Non è raro ad esempio che giovani ragazze vengano anche cacciate di casa perché si rifiutano di abortire.
In tutte queste situazioni sapere che qualcuno possa dare supporto umano ed economico e che la stessa Regione consideri importante una scelta per la vita, offrendo un piccolo aiuto economico, sicuramente potrà cambiare le prospettive e le scelte di molte donne.
D: Le associazioni pro-vita come valutano il fondo che è stato costituito?
Riteniamo che sia ancora un investimento in termini economici non sufficiente, ma un primo passo importante perché finalmente passa il messaggio che una gravidanza, anche se in una situazione difficile, è una condizione socialmente importante, così come lo è ogni nuovo figlio che meriterebbe di essere accolto, perché ogni nuovo nato è un dono alla comunità, mentre ogni aborto è una sconfitta per tutti.
D: Nei giorni precedenti la delibera del Consiglio regionale ci sono state forti polemiche e sono comparsi cartelli con la scritta “Fuori le associazioni antiabortiste dai consultori”. Azioni tese ad aiutare la maternità mettendo in atto la parte della legge 194 sempre rimasta lettera morta, e cioè quella che dice che lo Stato “riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”, sono davvero lesive della libertà di scelta delle donne? O non è piuttosto vero il contrario, e cioè che una volta che è stato concesso alle donne il “diritto” di abortire ci si è dimenticati di dar loro gli strumenti per non subire un aborto indesiderato?
In realtà letteralmente la legge non parla di diritto all’aborto, ma considera l’interruzione della gravidanza una scelta estrema a cui si dovrebbe arrivare solo dopo aver tentato di rimuoverne le cause.
Chi sostiene che queste misure siano contrarie alla 194 e alla libertà delle donne, non conosce interamente il contenuto della legge e ha un’idea distorta della libertà, ridotta strumentalmente e ideologicamente al solo libero accesso all’aborto.
Dovremmo tentare tutti di abbandonare qualunque posizione ideologica e chiederci:
è accettabile che una donna sia costretta a rinunciare alla propria maternità e al proprio figlio?
Non sarebbe giusto fornire a tutte un’alternativa che consenta di essere libere di non abortire?
Se si considera l’aborto la vera e unica espressione di libertà e l’unico valore, si rimane ciechi di fronte alla sofferenza di queste donne e si ignora drammaticamente il loro vero bene.
D: Dal punto di vista pratico, con l’istituzione del fondo “Vita nascente” le vostre associazioni cosa potranno fare in aiuto delle donne che desiderano portare a termine la gravidanza? Rispetto all’operato attuale, cosa potranno offrire in più?
Rispetto all’attuale operato i nostri Centri potranno offrire in più un aiuto pubblico che si sommerà agli aiuti materiali ed economici che già mettiamo quotidianamente in campo grazie alla generosità di donatori privati e alla rete nazionale del Movimento per la Vita, di cui i nostri Centri fanno parte, in cui è già possibile attivare il Progetto Gemma che, sempre utilizzando donazioni private provenienti da tutta Italia, offre un aiuto economico di 160 euro/mese dal quarto mese di gravidanza e sino al compimento del primo anno di vita del bambino.
Per quanto riguarda il contributo che verrà erogato dal fondo “Vita nascente” è utile precisare che, se sarà gestito direttamente dai nostri Centri, l’intera somma verrà destinata alle mamme e neppure un centesimo verrà trattenuto dalle associazioni, come invece alcuni hanno falsamente sostenuto.
D: Infine, la delibera prevede la collaborazione tra le associazioni pro-vita riconosciute e i consultori. Da quel che so, questo aspetto è ancora da definire dal punto di vista operativo, ma ci può anticipare come immagina questa collaborazione e se crede che potrà essere uno strumento utile per raggiungere alcune donne che altrimenti non avreste potuto raggiungere, o se invece teme che possa essere un elemento di resistenza al vostro operato?
Potenzialmente potrà essere un utile strumento perché certamente, come già avviene in casi isolati, la buona collaborazione potrà dare la possibilità di offrire maggiori aiuti in rete a tante donne.
Certamente perché questo si realizzi sarà però necessario abbandonare i troppi pregiudizi ideologici che, al contrario, hanno troppo spesso il risultato di lasciare sole e senza aiuto queste donne.
Noi siamo disponibili a offrire il nostro operato e la nostra esperienza e ci auguriamo che anche i consultori, come noi, abbiano solo a cuore il bene delle donne e dei loro figli.
Noi non accetteremo una battaglia di slogan fatta sulla pelle delle donne.
Martedì, 17 maggio 2022