Il Family Global Compact può essere l’occasione perché l’umanità prenda coscienza che la famiglia è sottoposta a un attacco in tutto l’Occidente. Importante intervento del Santo Padre rivolto soprattutto alle Università cattoliche
di Marco Invernizzi
«Nella famiglia si realizzano gran parte dei sogni di Dio sulla comunità umana. Non possiamo perciò rassegnarci al suo declino in nome dell’incertezza, dell’individualismo e del consumismo, che prospettano un avvenire di singoli che pensano a sé stessi. Non possiamo essere indifferenti all’avvenire della famiglia, comunità di vita e di amore, alleanza insostituibile e indissolubile tra uomo e donna, luogo di incontro tra le generazioni, speranza della società. La famiglia, ricordiamolo, ha effetti positivi su tutti, in quanto è generatrice di bene comune: le buone relazioni familiari rappresentano una ricchezza insostituibile non solo per i coniugi e per i figli, ma per l’intera comunità ecclesiale e civile.
Ringrazio quindi quanti hanno aderito e quanti aderiranno al Family Global Compact e invito a dedicarsi con creatività e fiducia a tutto ciò che può aiutare a rimettere la famiglia al cuore del nostro impegno pastorale e sociale» (Papa Francesco, messaggio per il lancio del Family Global Compact, 30 maggio 2023).
Il Family Global Compact è «un programma condiviso di azioni volto a mettere in dialogo la pastorale familiare con i centri di studio e ricerca sulla famiglia presenti nelle Università cattoliche di tutto il mondo», come ha spiegato il Santo Padre nello stesso discorso.
Sono parole molto importanti, rivolte alle centinaia di università cattoliche e centri di studio che si occupano di famiglia, con lo scopo di creare e rilanciare «le reti degli istituti universitari che si ispirano alla Dottrina sociale della Chiesa».
Naturalmente l’importanza di queste parole, che sono di aiuto e consolazione per i tanti che, con pochissimi mezzi, si battono per promuovere la famiglia fondata sul matrimonio per sempre fra un uomo e una donna, devono essere prese sul serio dalle realtà a cui si rivolgono, cioè le tante università e centri di ricerca che formalmente si ispirano alla dottrina della Chiesa. Se questo non avvenisse, cioè se le università cattoliche preferiranno rimanere alla finestra davanti a quella che sempre il Papa ha chiamato «una guerra mondiale in corso contro il matrimonio» (1 ottobre 2016), allora in questo caso le parole rimarranno tali e non avranno importanti conseguenze positive sulla società, perché non saranno riuscite a mettere in moto quello straordinario potenziale di educazione culturale rappresentato appunto dalle università cattoliche. Certo, dire la verità non è mai inutile e sempre qualcuno raccoglierà la verità contenuta in queste parole, ma credo che l’intenzione del Pontefice, del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e della Pontificia Accademia per le Scienze Sociali, che hanno promosso il Family Global Compact, sia molto più ambiziosa, cioè preveda l’istituzione di una rete internazionale a sostegno della famiglia minacciata dal diffondersi dell’ideologia gender.
Da parte nostra dobbiamo pregare e osservare quanto accadrà, continuando a proporre la verità sulla famiglia con la speranza che realtà ben più importanti e strutturate entrino in campo per una battaglia fondamentale per la Chiesa e per la società.
Mercoledì, 31 maggio 2023