L’Indulgenza plenaria per la Messa del 23 luglio è un altro segno di attenzione nei confronti di una categoria che soffre anch’essa delle conseguenze della crisi demografica in atto
di Silvia Scaranari
L’Italia è segnata da una pesante crisi demografica, gli over 65 sono il 23,5%, secondo le statistiche del 2022, ma solo il 20% degli italiani può godere della qualifica di “nonno” secondo il Sole24ore. Sempre più anziani ma sempre meno nonni, perché per esserlo ci vogliono dei bambini.
Papa Francesco, che ha uno sguardo sul mondo e non solo sull’Italia, ha sempre avuto particolarmente a cuore i nonni e gli anziani, tanto che fin dall’inizio del suo pontificato ha raccomandato a adulti e bambini di ascoltare i nonni, sede di sapienza e saggezza, e soprattutto traghettatori di transizione e radici della propria identità.
Già il 26 luglio del 2013, in occasione della festa dei santi Gioacchino e Anna, nonni materni di Gesù, durante il viaggio in Brasile per la XXVIII^ Giornata Mondiale della Gioventù, a Rio de Janeiro, nella residenza gesuita di Sumaré, il Papa aveva ricordato l’importanza della collaborazione fra le generazioni. In questo contesto ha citato i nonni come fonte di sapienza da trasmettere ai nipoti perché questi possano affrontare con maggiore consapevolezza il futuro. «I nonni — ha aggiunto — in un Paese sono quelli che devono trasmettere la sapienza, no? E la lasciano come eredità».
I nonni sono un anello nella catena della storia e il mondo ha bisogno della loro saggezza e su questo tema il Santo Padre è tornato più volte tanto che nel 2021, in piena pandemia, ha indetto la Giornata mondiale dei nonni da celebrare la IV domenica di luglio, mentre quella laica si celebra in Italia il 2 ottobre e con varie date fra settembre e ottobre negli altri Paesi.
«I nonni, tante volte sono dimenticati e noi dimentichiamo questa ricchezza di custodire le radici e di trasmettere. E per questo ho deciso di istituire la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che si terrà in tutta la Chiesa ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna, i nonni di Gesù» – ha detto Papa Francesco il 31 gennaio 2021 – e ha aggiunto che «è importante che i nonni incontrino i nipoti e che i nipoti si incontrino con i nonni, perché – come dice il profeta Gioele – i nonni davanti ai nipoti sogneranno, avranno l’illusione e i giovani, prendendo forza dai nonni, andranno avanti, profetizzeranno».
Lo scorso anno la Giornata è stata resa più solenne dal decreto della Sacra Penitenza, forse passato un po’ in sordina, con cui veniva istituita un’indulgenza plenaria per i nonni, rinnovata quest’anno e ricordata direttamente da Papa Francesco il 15 giugno scorso con un messaggio in cui comunicava anche che avrebbe personalmente celebrato una Santa Messa in San Pietro il 23 luglio.
Il decreto, a firma del card. Mauro Piacenza, concede l’indulgenza plenaria, ovvero «la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa», come la definisce il Catechismo della Chiesa Cattolica, alle solite condizioni: Confessione sacramentale, Comunione eucaristica, preghiera secondo le intenzione del Pontefice. I destinatari sono i nonni, gli anziani e tutti i fedeli che, «motivati dal vero spirito di penitenza e carità», parteciperanno il 23 luglio 2023, in occasione della Terza Giornata mondiale dei Nonni e degli Anziani, alla solenne celebrazione del Santo Padre a Roma, oppure alle diverse funzioni che si svolgeranno in tutto il mondo in onore dei nonni.
L’Indulgenza potrà essere applicata anche come suffragio alle anime del Purgatorio. Proprio per favorire in ogni modo la possibilità di beneficiare della misericordia del Signore, l’indulgenza è concessa anche ai fedeli che il 23 luglio «dedicheranno del tempo adeguato a visitare in presenza o virtualmente, attraverso i mezzi di comunicazione», gli anziani bisognosi o in difficoltà, come i malati, gli abbandonati, i disabili. Tutti i malati e gli anziani impossibilitati per gravi motivi a recarsi alle funzioni, potranno ugualmente ottenere l’indulgenza se si uniranno spiritualmente offrendo le proprie preghiere, i propri dolori e le diverse sofferenze della propria vita, «premesso il distaccamento da qualsiasi peccato e l’intenzione di adempiere appena possibile le tre consuete condizioni».
Una carezza speciale del Papa per una categoria molto importante ma, almeno in Italia, in forte crisi.
Mercoledì, 12 luglio 2023