Riflessioni a margine di un articolo di Giuliano Ferrara sul libro Conservatori. Storia e attualità di un pensiero politico
di Marco Invernizzi
Ringrazio Giuliano Ferrara per le sue parole sul nostro fondatore Giovanni Cantoni e su Alleanza Cattolica pubblicate sul Foglio del 16 settembre a commento della prefazione di Giovanni Orsina al libro sul conservatorismo italiano ma non solo scritto da Oscar Sanguinetti e da me (Ares 2023).
La riflessione di Ferrara (che spero leggerà il libro appena possibile) tollera diversi livelli di lettura perché tocca tanti diversi temi, dal rapporto fra liberalismo e scuola contro-rivoluzionaria, alle caratteristiche proprie di un pensiero conservatore oggi, a un giudizio sulla politica di Salvini e su quella di Meloni, tutti temi sui quali ci sarà modo di intervenire anche perché uno degli scopi del libro era proprio quello di favorire una riflessione franca e costruttiva sul tema del conservatorismo. Tuttavia, vi sono almeno due affermazioni che meritano, da parte mia, una precisazione molto netta.
Julius Evola (1898-1974), il pensatore che Ferrara affianca a Joseph de Maistre (1753-1821) e a Cantoni, e quindi ad Alleanza Cattolica, non c’entra nulla con la realtà associativa fondata da Cantoni. Chi ci conosce sa la dura fatica che in mezzo secolo abbiamo fatto per ricordare che Evola ha fatto più danni al mondo cattolico tradizionalista e alla destra in generale di quanto ne abbiano fatto nemici classici come potrebbero essere Robespierre o Lenin. E questo per almeno un motivo: il disprezzo che Evola aveva nei confronti del cristianesimo, contrapposto al cattolicesimo romano, come se quest’ultimo potesse esistere senza il primo. Il cristianesimo è Cristo, non una ideologia costruita nei secoli per giustificare la costruzione di una civiltà cristiana. E quest’ultima, la cristianità, per costruire la quale esiste Alleanza Cattolica, non è pensabile senza imitare il cristianesimo dei primi secoli, la sua lunga e straordinaria opera di evangelizzazione e di inculturazione della fede. Evola ha contribuito a creare un tipo umano arrogante e supponente, che disprezza gli uomini comuni in nome di una falsa nobiltà dello spirito. Cristo, al contrario, amava gli ultimi e i ricchi, bacchettava i farisei ma desiderava la loro conversione, perché semplicemente amava ogni uomo, creatura di Dio, e per ognuno ha versato il suo sangue sulla croce.
La seconda puntualizzazione riguarda la “splendente massoneria” che Alleanza Cattolica incarnerebbe, un complimento secondo Ferrara ma che necessita di alcune precisazioni perché non vorrei che, dopo mezzo secolo nel quale abbiamo cercato di spiegare l’incompatibilità tra Chiesa e massoneria, ora dovessimo difenderci anche dall’accusa di essere cripto massoni. Il Foglio infatti è un giornale intelligente e colto, che leggo dal primo numero anche se non ne condivido le linee politiche degli ultimi anni, ma credo venga letto soprattutto da chi sa distinguere e comprendere le sfumature e le allusioni. Alleanza Cattolica non è una “massoneria buona”, non opera né in segreto né discretamente, ma alla luce del sole, senza segreti, en plein air.
E apertamente, ringraziando ancora Ferrara e il Foglio, denuncio lo scopo di questo libro sul conservatorismo, che spero venga anzitutto letto. Di conservatorismo si è cominciato a parlare e a scrivere, grazie soprattutto a Giorgia Meloni e al suo partito conservatore, vera assoluta novità nel panorama politico italiano. Ma adesso si tratta anche di raccontare la storia del conservatorismo, di spiegarne i valori, di spiegare i motivi perché in Italia nessuno o quasi lo abbia mai indossato, perché non tutto è conservatorismo, almeno quello vero.
Domenica, 17 settembre 2023