Ancora sul registro elettronico, attacco all’assegno unico, il coraggio di Rayssa, le parole di una bambina non nata
di Luca Bucca
– Torniamo per la terza volta consecutiva in questa rubrica sulla circolare dell’11 luglio 2024 del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara relativa all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione. Tra scuola e famiglia dovrebbe esserci collaborazione e, perché questa possa essere fruttuosa, fondamentale sono la vicinanza e una comunicazione adeguata. In tal senso il registro elettronico, spesso legato a formule standard, potrebbe rendere la comunicazione asettica, impersonale e lontana, se non intervenisse (e nella generalità dei casi fortunatamente è ancora così) un dialogo personale tra la famiglia e il docente tramite i colloqui.
– La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ritenendo la norma sull’Assegno Unico e Universale discriminatoria e incompatibile con le norme europee sui diritti dei lavoratori comunitari. L’Assegno Unico e Universale, introdotto nel 2021, è una misura certamente migliorabile (probabilmente non nel senso che vorrebbero le istituzioni UE, però), alla quale sarebbe opportuno affiancare anche altro, ad esempio un sistema fiscale che preveda specifiche deduzioni a favore delle famiglie. Se dunque all’UE non piace un intervento che può essere almeno un po’ utile alla famiglia e alla natalità, l’invito e l’augurio al governo italiano è quello di farlo ancora, farlo di più e farlo meglio.
– Del pessimo “spettacolo” di inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi abbiamo già scritto nei giorni scorsi (qui, qui, qui e qui). L’evento sportivo si tiene in Francia, e più che mai si svolge all’insegna di un laicismo esasperato ed esasperante. Già a marzo, sui manifesti ufficiali, era stata eliminata la croce dall’illustrazione della cupola degli Invalides. Inoltre, come per tutte le competizioni sportive, vige in Francia il divieto di fare riferimento alla religione e indossare simboli religiosi, cosa che ha messo, per esempio, le atlete musulmane davanti alla scelta se contravvenire alla prescrizione di indossare il velo o rinunciare alla competizione. Dunque guai a parlare di religione alle Olimpiadi. E allora la sedicenne brasiliana Rayssa Leal (cristiana evangelica, argento a Tokyo 2021 e bronzo a Parigi 2024 nello skateboarding street) non ne parla, ma durante la gara del 28 luglio si rende conto di essere inquadrata in un momento di pausa e comincia a fare dei gesti con le mani. Nella lingua dei segni, traccia le parole: «Gesù è la via, la verità e la vita». Che dire, c’è da restare ammirati per il coraggio. Siamo in Francia, quindi chapeau.
– Da poco più di un mese è uscito il commovente singolo I Was Gonna Be della giovane cantante folk statunitense Rachel Holt. La canzone dà voce a una bambina non nata, che parla alla madre che ha deciso di abortirla. Soltanto un consiglio: ascoltatela e fatela ascoltare. Probabilmente non basterà a scalfire determinate “certezze” ideologiche, ma certamente potrà aiutare a riflettere tanti altri.
Mercoledì, 31 luglio 2024