Giovanni Paolo II, Cristianità n. 64-65 (1980)
Omelia a Santa Maria di Collemaggio, del 30-8-1980, in L’Osservatore Romano, 1-9-1980
ALL’OPERA PER «NORME TOTALMENTE RISPETTOSE DEL DIRITTO ALLA VITA»!
Soprattutto nella famiglia, che il Vaticano II ha stupendamente definito «il santuario domestico della Chiesa» (A.A., 11), è necessario far argine contro i pericoli che minacciano di profanare questo santuario, di devastarne le sacre strutture: voglio dire l’edonismo che porta alla mancanza di amore tra i coniugi e verso i figli, all’infedeltà coniugale, al divorzio e all’aborto. Soprattutto su quest’ultimo punto sento il grave dovere di invitarvi, come credenti, a porre tutta la vostra attenzione: non si può sopprimere la vita, non si può rifiutare la vita, dono di Dio; giungono notizie terribili sul triste primato che, in questo campo, si è raggiunto. San Bernardino ha avuto parole di fuoco contro tal male (Quaresimale di Firenze, 1425; Prediche al Campo di Siena, 1427: Pred. XXXIX). E io, come Vicario di Colui che è la Vita del mondo, alzo alta la mia umile voce in difesa di chi non ha avuto né mai avrà voce: Non si può sopprimere la vita nel seno della madre! I laici cattolici italiani ricordano certamente l’invito dei loro Vescovi, a «operare per un superamento della legge attuale, moralmente inaccettabile, con norme totalmente rispettose del diritto alla vita» (Istruzione pastorale del Consiglio Permanente della C.E.I.; 8 dicembre 1978).
GIOVANNI PAOLO II