Molti lo vedono in discontinuità con Papa Francesco, presentato da alcuni come anti-occidentale e filorusso, ma la realtà è molto diversa
di Roberto Cavallo
Il 16 settembre scorso, conversando brevemente con i giornalisti che lo attendevano all’uscita della residenza estiva di Castel Gandolfo, Papa Leone XIV, rispondendo ad un cronista che gli chiedeva delle tensioni con il Cremlino, ha detto: «La Nato non ha cominciato nessuna guerra, i polacchi sono preoccupati perchè sentono che il loro spazio è stato invaso, è una situazione molto tesa… Certamente sono preoccupato».
Un’affermazione importante, che però è quasi passata sotto silenzio, al contrario di quando Papa Francesco, nell’ambito di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel 2022, aveva parlato dell’«abbaiare della NATO alle porte della Russia».
L’”abbaiare” della NATO era stato interpretato dai più come una critica all’espansione dell’Alleanza Atlantica verso Est, intesa quasi come una possibile causa scatenante dell’invasione russa dell’Ucraina; con ciò lasciando però perplessi molti osservatori proprio in Europa orientale, dove l’aggressione russa era – ed è tuttora – vissuta come una minaccia reale e persistente.
Forse un cambio di rotta sulla questione, al vertice della Chiesa?
In effetti le cose sono un po’ diverse rispetto all’apparenza. A parte il richiamo al noto proverbio secondo cui “can che abbaia non morde”, e dunque lo stesso varrebbe per la NATO, va precisato il contesto in cui Papa Francesco ebbe ad esprimersi. Sul punto è molto chiaro il prof. Adriano Dell’Asta, che insegna lingua, cultura e letteratura russa all’Università Cattolica di Brescia ed è vice-presidente della Fondazione Russia Cristiana. Nel suo volume La “pace russa”. La teologia politica di Putin, il prof. Dell’Asta, a pagina 107 e s., evidenzia che quell’idea dell’«abbaiare alle porte della Russia»:
- non ha mai portato Papa Francesco a confondere tra aggredito e aggressore, e tanto meno a giustificare l’invasione russa o a non denunciarne chiaramente il responsabile ultimo;
- gli è stata suggerita da altri (nello specifico durante un colloquio con un Capo di Stato);
- va sempre contestualizzata nella concretezza della realtà, realtà che ci racconta delle preoccupazioni di tanti Stati dell’Europa orientale che non solo non sono stati invasi dalla NATO, ma piuttosto hanno chiesto di aderirvi per non essere invasi davvero.
Emblematico, a tal proposito, il caso di Svezia e Finlandia, che, pur nell’emergenza del conflitto russo-ucraino, hanno dovuto affrontare un iter parlamentare e burocratico non poco impegnativo pur di poter aderire all’Alleanza Atlantica.
Alla luce della riflessione del Prof. Dell’Asta, dunque, le recenti parole di Papa Leone XIV sembrano evidenziare più una continuità che una presunta inversione di tendenza con la riflessione a suo tempo formulata da Papa Francesco.
Martedì, 7 ottobre 2025
