• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa al piè di pagina
Alleanza Cattolica

Alleanza Cattolica

  • Cristianità
    • La rivista Cristianità – indici
    • Abbonarsi
    • Quaderni di Cristianità
    • Edizioni Cristianità
  • Temi
    • Libertà religiosa
    • Occidente
    • Politica internazionale
    • Famiglia
      • Matrimonio
      • Divorzio
      • Family day
      • Unioni civili
      • Omosessualità
    • Educazione
    • Vita
      • Aborto
      • Droga
      • Fine vita
  • Rubriche
    • Voce del Magistero
      • Angelus
      • Udienze
      • Regina coeli
      • Discorsi
      • Magistero episcopale
    • Dizionario del Pensiero Forte
    • Archivio film
    • Lo scaffale
    • Via Pulchritudinis
      • Santità
      • Arte
      • Architettura
      • Cinema
      • Costume
      • Iconografia
      • Letteratura
      • Musica
      • Teatro
    • Nel mondo…
      • Italia
        • Elezioni 2022
      • Africa
      • Centro america
      • Europa
      • Medio Oriente
      • Mediterraneo
      • Nord America
      • Sud America
      • Sud-est Asiatico
    • Economia
    • Interviste
    • Comunicati
    • Spigolature
    • English version
    • Versión en Español
  • Spiritualità
    • Il pensiero del giorno
    • Cammei di Santità
    • Esercizi di Sant’Ignazio
    • Le preghiere della tradizione
    • Sante Messe del mese
    • Ora di adorazione
    • Affidamento a Maria
      • Appello ai Vescovi e ai Sindaci d’Italia
      • L’affidamento alla Madonna dei Vescovi
      • Affidamento alla Madonna da parte dei sindaci
  • Lettere agli amici
  • Eventi
  • Audio e Video
    • Video
      • Riflessioni di Marco Invernizzi
      • Storia della Chiesa
      • Geopolitica
      • Islam: ieri e oggi
      • Video interviste
      • Convegni
      • Conferenze
    • Scuole estive
    • Audio
    • Radio Maria
Ti trovi qui: Home / Lettere agli amici / Il veleno sull’interpretazione del Concilio di Benedetto XVI

Il veleno sull’interpretazione del Concilio di Benedetto XVI

17 Dicembre 2025 - Autore: Marco Invernizzi

Concilio Vaticano II

Un intervento di Alberto Melloni ripropone la contrapposizione fra lo “spirito del Concilio” e i documenti del Magistero

di Marco Invernizzi

È sempre spiacevole criticare pubblicamente un fratello nella fede. Alberto Melloni ha scritto nel suo articolo (in realtà un intervento alla Lettura Dossetti 2025 parzialmente anticipato dal Corriere della Sera del 15 dicembre) in occasione dei sessant’anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II che “Cose che rivisitate sessant’anni dopo la fine del Vaticano II dicono come la stagione del post-concilio sia ancora aperta. Prova ne sia che chi minuta i discorsi di Papa Leone XIV non gli ha proposto nemmeno un rigo sul Concilio l’8 dicembre scorso. Il pensar male, che pur peccando spesso indovina, presume che invece proporranno al nuovo Papa di commemorare nei suoi auguri alla curia l’analoga allocuzione di Benedetto XVI del 2005: nella quale l’antico teologo di Frings contrapponeva due ermeneutiche teologiche del concilio (discontinuità + rottura contro continuità + riforma) che la rozzezza di una propaganda latamente anti-conciliare ha ridotto a una volgare dicotomia storiografica che se non dice continuità/discontinuità di cosa, da cosa e da quando, è melma ideologica utile solo ai sitarelli che sputano va web scomuniche e beatificazioni di nessun valore, ma che nella moltiplicazione social sembrano tendenze”. L’ermeneutica di Papa Benedetto, espressa nel discorso del 22 dicembre 2005, intendeva ricordare la continuità delle riforme conciliari con tutta la Tradizione della Chiesa, e condannava la discontinuità sia di chi ritiene il Concilio l’inizio di una “nuova Chiesa”, una sorta di rivoluzione, sia di chi intende il Concilio come la causa dei mali contemporanei della Chiesa perché avrebbe rinnegato la “Chiesa di sempre”.

Ecco le parole precise di Papa Ratzinger: «Perché la recezione del Concilio, in grandi parti della Chiesa, finora si è svolta in modo così difficile? Ebbene, tutto dipende dalla giusta interpretazione del Concilio o – come diremmo oggi – dalla sua giusta ermeneutica, dalla giusta chiave di lettura e di applicazione. I problemi della recezione sono nati dal fatto che due ermeneutiche contrarie si sono trovate a confronto e hanno litigato tra loro. L’una ha causato confusione, l’altra, silenziosamente ma sempre più visibilmente, ha portato frutti. Da una parte esiste un’interpretazione che vorrei chiamare “ermeneutica della discontinuità e della rottura”; essa non di rado si è potuta avvalere della simpatia dei mass-media, e anche di una parte della teologia moderna. Dall’altra parte c’è l’“ermeneutica della riforma”, del rinnovamento nella continuità dell’unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato; è un soggetto che cresce nel tempo e si sviluppa, rimanendo però sempre lo stesso, unico soggetto del Popolo di Dio in cammino. L’ermeneutica della discontinuità rischia di finire in una rottura tra Chiesa preconciliare e Chiesa postconciliare. Essa asserisce che i testi del Concilio come tali non sarebbero ancora la vera espressione dello spirito del Concilio. Sarebbero il risultato di compromessi nei quali, per raggiungere l’unanimità, si è dovuto ancora trascinarsi dietro e riconfermare molte cose vecchie ormai inutili. Non in questi compromessi, però, si rivelerebbe il vero spirito del Concilio, ma invece negli slanci verso il nuovo che sono sottesi ai testi: solo essi rappresenterebbero il vero spirito del Concilio, e partendo da essi e in conformità con essi bisognerebbe andare avanti. Proprio perché i testi rispecchierebbero solo in modo imperfetto il vero spirito del Concilio e la sua novità, sarebbe necessario andare coraggiosamente al di là dei testi, facendo spazio alla novità nella quale si esprimerebbe l’intenzione più profonda, sebbene ancora indistinta, del Concilio. In una parola: occorrerebbe seguire non i testi del Concilio, ma il suo spirito». 

«Melma ideologica», scrive Melloni, avete letto bene.

La Scuola di Bologna, fondata da Giuseppe Dossetti (1913-1996), continuata da Giuseppe Alberigo (1926-2007) e di cui oggi Melloni è segretario, ha “egemonizzato” l’interpretazione del Concilio anche perché è stata l’unica a studiarlo veramente. Se non che, ne ha dato una interpretazione ideologica, nell’ottica della discontinuità denunciata da Papa Ratzinger. Se ne è accorto, fra non molti altri, il cardinale Agostino Marchetto che in diversi libri ha contestato quella lettura discontinuista del “Magno Sinodo”, come è solito chiamarlo. Ora, il card. Marchetto è stato indicato da Papa Francesco come “il miglior ermeneuta del Concilio Vaticano II”, proprio perché non lo ha accostato ideologicamente ma per quel che è scritto nei suoi documenti. Il Concilio dei documenti contro lo “spirito del Concilio”, al quale si può fare dire quel che si vuole.

Il tema è molto importante e dispiace che uno storico come Melloni, sulle pagine del primo quotidiano italiano, sparga “veleno” su chi non la pensa come lui e indirettamente metta dei dubbi anche su Papa Benedetto XVI, che ha stroncato ogni lettura ideologica del Vaticano II.

Infatti, sessant’anni fa si chiudeva l’evento più importante della storia della Chiesa nel Novecento, cioè un Concilio universale con la maggiore partecipazione di vescovi mai verificatasi nei venti concili precedenti. Lo scopo del Concilio non era dottrinale, come spiegò san Giovanni XXIII nel discorso di apertura dei lavori, l’11 ottobre 1962, ma era quello di fare conoscere e amare la dottrina “santa” agli uomini che stavano abbandonando la fede sotto la pressione della modernità, delle sue ideologie e del lungo processo di scristianizzazione in corso.

Purtroppo, il Vaticano II è stato percepito dalla maggioranza dei fedeli e degli uomini in generale come un’assemblea rivoluzionaria che avrebbe dovuto cambiare radicalmente la Chiesa del passato e lasciare spazio a un nuovo cristianesimo. Questa lettura discontinuista è passata proprio grazie all’accesso ai media di chi ha sempre proposto questa interpretazione del Vaticano II, come ha spiegato ancora Benedetto XVI nel discorso al clero di Roma pochi giorni prima di lasciare il pontificato, il 14 febbraio 2013, ricordando come esiste un Concilio dei media contrapposto a quello dei documenti, e come purtroppo il primo abbia avuto finora il sopravvento.

Il Vaticano II è molto importante per il futuro della Chiesa anche perché dalla sua interpretazione dipende il modo di operare dei cattolici nel terzo millennio. I documenti conciliari spingono per una nuova evangelizzazione dopo il venir meno della cristianità occidentale, mentre lo “spirito del Concilio” spinge verso una frattura fra la Chiesa conciliare e quella precedente. Tutto il magistero pontificio, senza eccezioni, pur con stili diversi da Giovanni XXIII a Leone, ha spinto la Chiesa verso uno sforzo missionario attraverso una “riforma nella continuità” dell’unico soggetto che è la Chiesa, in attesa che il mondo recepisca il messaggio di Cristo.

Mercoledì, 17 dicembre 2025

* campi obbligatori
Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla Privacy per avere maggiori informazioni.

Controlla la tua posta in entrata o la cartella spam adesso per confermare la tua iscrizione.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp

Correlati

Archiviato in:In evidenza, Lettere agli amici, Riflessioni di Marco Invernizzi

Footer

Alleanza Cattolica

Viale Parioli 40, 00197 Roma
tel. +39 349 50.07.708
IBAN: IT59N0623012604000030223995
info@alleanzacattolica.org

Privacy Policy

CRISTIANITA SOCIETÀ COOPERATIVA

Largo Toscanini n. 5 – 27058 – Voghera (PV)
tel. +39 349 50.07.708
C.F./IVA 00255140337

Chi siamo

  • Presentazione
  • Statuto
  • Riconoscimento ecclesiale
  • Decreto Indulgenza
  • Inter nos
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • WhatsApp
  • YouTube

Copyright © 2025 Alleanza Cattolica · Accedi