Presentati a Roma, nel corso di una conferenza stampa tenuta dal dr. de Saventhem, presidente della Federazione internazionale Una Voce, i risultati di un sondaggio demoscopico.
Crescente richiesta dei fedeli tedeschi
Per la restituzione della santa Messa in latino secondo il rito tridentino
Al fine di «poter informare il Santo Padre in maniera obiettiva», la Sacra Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino ha promosso – con una lettera firmata dal suo prefetto, cardinale James K. Knox, e inviata nel giugno scorso a tutti i vescovi del mondo – una indagine per conoscere la «domanda» tra i fedeli circa l’uso del latino liturgico e la rilevanza e la consistenza anche numerica delle persone e dei gruppi che continuano a chiedere «la santa Messa in latino celebrata secondo il rito antico (Messa tridentina)».
Le singolari modalità di tale «inchiesta» sollevano non piccoli interrogativi sul valore dei suoi risultati e sulla obiettività delle intenzioni dei suoi promotori. Vale invece la pena di conoscere la risposta ai due quesiti del cardinale Knox, quale emerge da un recente sondaggio demoscopico effettuato nella Repubblica Federale Tedesca da un organismo specializzato: l’Institut für Demoskopie Allensbach. La serietà dell’indagine è infatti attestata dal prestigio di tale istituto, che ha affidato a 280 intervistatori professionali l’incarico di sottoporre un dettagliato questionario a un campione rappresentativo della popolazione (1995 persone), interrogate tra il 15 e il 23 ottobre 1980. Vale la pena di notare, ancora, come dello stesso istituto si serva abitualmente la Conferenza Episcopale Tedesca. Dall’ultimo sondaggio a esso commissionato, nell’agosto 1979, era emerso – secondo quanto ha rivelato il cardinale Höffner – che tra i cattolici che frequentano la Messa tutte le domeniche, il 42% si dice «insoddisfatto» delle nuove forme di celebrazione eucaristica, mentre la percentuale dei «contenti» è scesa in due anni, cioè dal 1977 al 1979, dal 61% al 41%. Ecco, comunque, le cifre riguardanti le due importanti questioni sollevate nella indagine della Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino.
A. Uso del latino liturgico nella santa Messa
1. Anche se, in generale, i cattolici tedeschi approvano che la Messa sia celebrata in lingua tedesca (72% «per»), una forte maggioranza di praticanti (60%) rimpiange che il canto gregoriano sia stato abbandonato. Anche tra i giovani dai 16 ai 19 anni, di cui il 50°/o ammette di non ricordarsi più della «antica forma della Messa», il 38% condivide questo rimpianto, mentre il 40% si dice indeciso.
2. La scomparsa della Messa «bassa», in cui «ciascuno era lasciato alle sue preghiere personali», è fortemente rimpianta: il 43% dei praticanti si pronuncia a favore di questa forma di celebrazione non comunitaria, legata al latino liturgico, contro il 38% solamente di coloro che non ne provano rimpianto. Nell’insieme dei cattolici, le opinioni restano divise nelle stesse proporzioni di 15 anni fa: un terzo rimpiange la scomparsa della Messa «bassa» (latina), un terzo ne è piuttosto contento, un terzo resta indeciso.
3. Se avessero la possibilità di scelta tra due chiese vicine, l’una che offrisse Messe in tedesco, l’altra in latino, il 46% dei praticanti (e il 35% di tutti i cattolici), opterebbero per la Messa latina, recandovisi con regolarità o saltuariamente. Anche tra i giovani, un quarto vi si recherebbe.
B. Restituzione della Messa tridentina
1. Una importante maggioranza di tutti i cattolici tedeschi si augura che «l’antica forma della Messa latina, la Messa tridentina» sia generalmente riammessa: il 48% «per», il 31% «contro», il 21% indecisi. Tra i praticanti la maggioranza dei favorevoli è ancora più netta: il 57%. Anche tra i giovani, il 39% si dice favorevole al ripristino, contro il 36% che non lo auspica e il 25% che rimane indeciso.
2. Le cifre precedenti si riferiscono alla questione di principio: l’antica Messa dovrebbe essere ristabilita, sì o no? Ma quale il numero di coloro che desiderano questo ripristino per ragioni personali? Nella Repubblica Federale Tedesca, più di sei milioni di cattolici, di cui circa 4 milioni di regolarmente praticanti, affermano che sarebbero personalmente «felici» di vedere restituita al libero uso liturgico la Messa tridentina.
3. Quanto ai «motivi» di questo desiderio, l’Istituto Allensbach li ha ricercati attraverso tre tipi di «dialogo», mezzo riconosciuto come il più efficace per svelare i diversi atteggiamenti di fronte a problemi complessi. Ne risulta quale motivo dominante il fatto che nella Messa tradizionale «il carattere sacro della celebrazione eucaristica è così fortemente sottolineato».
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I risultati del sondaggio demoscopico – puntualmente ignorati dagli organi cosiddetti «di informazione» – sono stati presentati, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Roma il 13 novembre 1980, dal dr. Eric M. de Saventhem, presidente della Federazione Internazionale Una Voce. A conclusione della sua esposizione, l’oratore ha auspicato che di tali cifre tenga il dovuto conto la Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino, facendosi portavoce presso Sua Santità Giovanni Paolo II del desiderio emergente tra i cattolici circa la restituzione «aequo iure et honore» del rito tridentino.