di Daniele Fazio
Il 19 settembre il Parlamento Europeo ha emanato la Risoluzione sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa. Nel testo, considerevolmente esteso, l’organismo dell’Unione Europea condanna parimenti i regimi totalitari nazionalsocialista e socialcomunista, ricorrendo proprio quest’anno l’ottantesimo anniversario dello scoppio della Seconda guerra mondiale (1939-1945) e del patto segreto, precedente, tra Terzo Reich tedesco e Unione Sovietica comunista, detto Molotov-Ribbentrop, inerente la spartizione dell’Europa.
La “Risoluzione” è degna di nota – anche se su qualche punto andrebbe adeguatamente chiosata – in quanto per la prima volta non si distingue più tra le due ideologie, presentando il nazionalsocialismo come male assoluto e giudicando piuttosto teneramente il comunismo, quasi questo fosse un’idea buona ma applicata male.
Per il Parlamento Europeo – si legge nella “Risoluzione” – nazismo e comunismo sono riconosciute quali ideologie che «hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità». Pertanto vanno condannati «con la massima fermezza gli atti di aggressione, i crimini contro l’umanità e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime nazista, da quello comunista e da altri regimi totalitari».
Occorre, a tal proposito, tenere vivo il ricordo per giungere a una memoria condivisa finora negata, magari attraverso la distinzione tra morti di “serie A” e morti di “serie B”. Tutte le vittime delle ideologie vanno ricordate, non solo per annullare i rigurgiti del veleno neonazista e le sopravvivenze comuniste, ma altresì per riconoscere ogni nuova forma ideologica attuale e poterla neutralizzare, soprattutto a beneficio delle giovani generazioni.
Concretamente, il Parlamento Europeo propone due date per commemorare le vittime e riflettere sul secolo di morte che è stato il Novecento: il 23 agosto (anniversario del Patto Molotov-Ribbentrop), in cui si celebrerà la «Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari» e il 25 Maggio – anniversario dell’esecuzione del comandante Witold Pilecki (1901-1948), eroe cattolico polacco – in cui sarà celebrata la «Giornata internazionale degli eroi della lotta contro il totalitarismo».
Toccherà, dunque, agli Stati membri valorizzare queste indicazioni, ma sarà soprattutto compito degli studiosi retti e dei formatori, non solo all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, trasmettere alle nuove generazioni la diffidenza verso ogni ideologia del passato e del presente. In questo contesto – anche se non esplicitamente ricordato dalla Risoluzione – non si può neanche dimenticare quanto è ormai patrimonio assodato del Magistero della Chiesa, ovvero che i diritti inviolabili dell’uomo stiano o cadano assieme all’affermazione dei diritti di Dio e della legge morale naturale. Questa è la via principale per vincere ogni forma ideologica.
Martedì, 24 settembre 2019