La presidenza di Bashir Gemayel: una speranza per il Libano e per la comunità cristiano-maronita
Comunicato stampa del Comitato per la Libertà dei Cristiani Libanesi
Il 23 agosto 1982 Bashir Gemayel – il valoroso comandante delle Forze Libanesi Unificate – è stato eletto dal parlamento del suo paese nuovo capo dello Stato, con un mandato di sei anni.
L’adempimento costituzionale in un paese provato da una lunga guerra, e il suo esito costituiscono motivi di gioia profonda e di fondata speranza per quanti hanno seguito con partecipazione gli accadimenti che in questi ultimi anni hanno interessato la coraggiosa nazione libanese e, in modo assolutamente particolare, la eroica comunità cristiano-maronita, che ha illuminato con la sua resistenza alla Rivoluzione tempi – come i nostri – spesso caratterizzati solamente da cedimenti.
La gioia nasce dal successo che ha meritatamente arriso a chi ha saputo resistere – spesso circondato solamente dalla calunnia e dalla incomprensione -, sperando contro ogni speranza.
La speranza, poi, si fonda sulla provata serietà e sull’equilibrio del nuovo capo dello Stato libanese, che, in un articolo pubblicato sulla Washington Post il giorno stesso della sua elezione, manifestava il proposito di definire «secondo criteri equi i diritti e gli obblighi dei cittadini basati sulle caratteristiche […] dei nostri valori e delle nostre tradizioni», e, quindi, di risolvere il problema dei profughi palestinesi, non più sottoposti alla tirannia e al ricatto della Organizzazione per la Liberazione della Palestina.
Milano, 24 agosto 1982