Messaggio dei Cubanos Desterrados ai partecipanti al convegno internazionale promosso da Alleanza Cattolica, a Roma, con il titolo «1989-1994: alla ricerca del nemico perduto»
Desideriamo anzitutto ringraziare la valente associazione Alleanza Cattolica, e in modo particolare il suo presidente, Giovanni Cantoni, per la possibilità che ci offre di poterci rivolgere a un uditorio tanto qualificato, un uditorio di persone che, senza lasciarsi impressionare da una certa propaganda, mantiene la certezza che il totalitarismo comunista non è morto, si è semplicemente trasformato.
Queste righe esprimono la voce dei cubani in esilio, la voce di più di un milione e mezzo di nostri connazionali che, avendo sofferto nella propria carne la feroce persecuzione della tirannia di Fidel Castro, hanno avuto come unica via d’uscita l’esilio dalla loro amata Patria.
Come si può pretendere che il comunismo sia morto se in quella che in altri tempi è stata chiamata la Perla delle Antille dura imperturbabile — con il sostegno completo delle sinistre internazionali — la dittatura più sanguinaria conosciuta dalle Americhe?
Or non è molto abbiamo assistito a una massiccia campagna propagandistica contro la dittatura haitiana, che ha preparato un’atmosfera favorevole all’intervento armato del presidente Clinton per «ristabilire la democrazia».
Ma l’oppressore della nostra Patria dura imperterrito da più di tre decenni… Perché due pesi e due misure? Perché gli strumenti di comunicazione sociale non ricordano Cuba, nella quale si continua a fucilare al tristemente celebre Paredon? Perché tacciono sulla spaventosa miseria che affligge l’isola, frutto di 34 anni di politica socialista?
Perché la propaganda internazionale, così sollecita nella difesa dei diritti umani di qualsiasi popolo, per piccolo e lontano che sia, passa sotto silenzio il fatto che a Cuba non vi sono diritti umani e che all’osservatore speciale dell’ONU è stato negato l’ingresso nell’isola-prigione?
Anche se la Cortina di Ferro è caduta, la Cortina del Silenzio resta in piedi e attraversa da un capo all’altro l’Occidente democratico…
Lieti di poter rompere questo ignominioso silenzio, benché con mezzi limitati, rivolgendoci a un’assemblea che si riunisce così vicino a quella che i popoli latinoamericani considerano la loro patria spirituale, cioè la Santa Chiesa Cattolica, ringraziamo ancora una volta gli amici di Alleanza Cattolica della possibilità che ci hanno offerto.
Pregando, in questo giorno importante dell’Immacolata Concezione della Madonna, per il successo del vostro convegno, Vi salutiamo con molto affetto davanti a Gesù e a Maria
Cubanos Desterrados
Sergio De Paz Direttore
8 dicembre 1994