Nel decennale della morte di padre Florido Giantulli S.J.
In Cristianità, anno II, n. 8, novembre-dicembre 1974, veniva in questi termini data notizia della scomparsa di un esemplare cattolico italiano, che aveva servito la santa Chiesa nella Compagnia fondata da sant’Ignazio:
«Il 16 ottobre scorso è morto a Firenze il Rev.do padre Florido Giantulli della Compagnia di Gesù.
«Nato a Rieti nel 1906, ha consacrato gran parte della sua vita di gesuita alla educazione della gioventù e quindi alla predicazione degli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio.
«Nella seconda metà della sua esistenza, vissuta in condizioni fisiche tutt’altro che felici, si è dedicato allo studio della massoneria, e in particolare di quella italiana, sia dal punto di vista della dottrina di questa setta che del suo operare nella storia.
«Unico frutto pubblico di questa fatica pluridecennale, caratterizzata da intelligente e accurata ricerca e ispirata ad amorevole servizio della santa Chiesa, alla sua morte rimane un piccolo volume, L’essenza della massoneria italiana. il naturalismo, edito da poco più di un anno.
«I frutti privati delle fatiche di questo gesuita di sempre si sottraggono a ogni sbrigativo e superficiale inventario, ma le numerose presenze alle sue esequie hanno lasciato intravvedere qualcosa di non comune, e certamente di non “moderno”.
«La consonanza ideale di padre Giantulli con Alleanza Cattolica e la sua simpatia per la nostra rivista ne fanno un nostro intercessore presso la santissima Vergine – cui era teneramente devoto -, per impetrarci la stessa fedeltà alla Chiesa e al Papato di cui ha dato testimonianza, sopportando con santa e forte letizia le umane e storiche delusioni, e continuando a lottare fino all’ultimo ad maiorem Dei gloriam!»
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A dieci anni da allora, licenziando un fascicolo interamente dedicato alla setta massonica, ne ricordiamo l’esempio e il magistero e ne chiediamo di nuovo la intercessione e la protezione, rinnovando suffragi per la sua anima.