Gonzague de Reynold, Cristianità n. 124-125 (1985)
In La revue hommes et mondes, ottobre 1949, p. 167. Traduzione e titolo redazionali.
La storia e la vita
La storia non si vede, non si impara, non si scrive a finestre chiuse, nell’atmosfera artificiale dei seminari, degli archivi, delle biblioteche, degli studi. La storia si impara e si comprende, si vede e vi parla soltanto all’aria aperta, da un punto di vista, quello in cui avete le vostre radici, la vostra terra, la vostra casa, il vostro posto. Non canto una canzonetta, propongo un metodo. Ciascuno di noi è legato alla storia della sua patria, del suo luogo, della sua famiglia, del suo nome, anche se questo nome non ha niente di storico. Ciascuno di noi, per umile che sia, possiede, per limitata che sia, una storia. Se è capace di diventare consapevole, entrerà nel grande circuito della storia mondiale attraverso tutta la serie degli intermediari. L’immagine è quella dei cerchi concentrici, ma bisogna anzitutto porsi al centro che li genera.
Gonzague de Reynold